Quattro mesi di stipendi non pagati, protestano i lavoratori
dell’Ato Me 1
Disagi anche a San Fratello,
proprio in concomitanza con il ritorno alla differenziata "porta a porta", annunciato per il
prossimo 22 ottobre. Intanto “il paese
del cavallo sanfratellano” e tutti gli altri centri raggiunti dal servizio dell’Ato
Me 1 dovranno fare i conti con una situazione da bollino rosso anche nelle
prossime settimane.
Da quattro mesi i lavoratori
delle ditte che gestiscono il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti
per conto dell’Ato Me 1 (in liquidazione) sono senza stipendio.
Ciò ha provocato negli ultimi giorni una serie di manifestazioni di protesta, con la raccolta dei rifiuti effettuata a singhiozzo in tutti i 33 comuni dell’ambito territoriale e così la spazzatura è tornata ad invadere le strade delle cittadine del comprensorio.
Ciò ha provocato negli ultimi giorni una serie di manifestazioni di protesta, con la raccolta dei rifiuti effettuata a singhiozzo in tutti i 33 comuni dell’ambito territoriale e così la spazzatura è tornata ad invadere le strade delle cittadine del comprensorio.
I lavoratori hanno comunque garantito
il servizio a singhiozzo su tutto il territorio, ma questo non è stato
sufficiente per mettersi in linea dopo giorni di manifestazioni ed assemblee: plastica,
carta, vetro, umido e oggetti di vario tipo hanno ben presto fatto la comparsa nelle
strade.
Nei giorni scorsi i lavoratori
della Fasteco e Multiecoplast, gestori del servizio di raccolta, hanno persino consegnato
simbolicamente le schede elettorali al comune di Capo d’Orlando in vista delle elezioni
regionali del prossimo 28 ottobre. Mentre una successiva riunione svoltasi a
Sant’Agata Militello ha visto i 33 comuni dell’ambito territoriale chiamati
nuovamente in causa per sbloccare con fondi pubblici delle rispettive casse, una
situazione che pesa soprattutto sui lavoratori e le loro famiglie e che si ripercuote
inevitabilmente su tutti i cittadini.
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