Demolizioni degli edifici privati tra dubbi, convinzioni e molta confusione

Basta con gli interessi privati, bisogna lavorare tutti per salvare San Fratello.


In questi giorni le famiglie di San Fratello che hanno avuto il dispiacere di perdere la propria abitazione nel dissesto idrogeologico del 14 febbraio 2010 stanno firmando un Atto di Assenso, con l’Ufficio del Commissario Delegato, il soggetto attuatore.

L’oggetto del documento è la demolizione dell’edificio di proprietà. Ma sono tanti i dubbi dei cittadini che spesso ci scrivono per avere chiarimenti. Perché allora non si fa chiarezza una volta e per tutte?

Abbiamo avuto la possibilità di vedere il documento oggetto di dubbi e paure dei cittadini e si legge:
- che un’apposita Commissione verificherà l’ammissibilità e l’importo del contributo da erogare
…qualcuno si è domandato: “ma se la cifra del contributo la decidono loro, perché ci hanno fatto spendere ulteriori soldi per le perizie giurate? Non avrebbero fatto prima a farle direttamente loro?”

Sull’utilità o meno della perizia giurata lasceremo rispondere chi ne sappia di più in materia. Un dato di fatto delle perizie sono però i disagi e gli imbarazzi che hanno creato tra i cittadini…e ci fermiamo qui!

Continuando a leggere nel documento troviamo che al valore dell’abitazione decretato dalla Commissione (non certo quello della perizia giurata!) si deve dimezzare il 50% per chi ha perso una abitazione non principale.
…questo ha tagliato le gambe a tutti i non residenti che venivano in vacanza a San Fratello! In effetti il taglio del 50% sul valore dell’immobile è davvero tanto, sarebbe stato più opportuno un 20 o al massimo 30% rispetto al valore stabilito.


Ma la grande confusione mista a paura, comincia quando nel documento si affronta il problema del rimborso economico, e difatti si sancisce che il contributo sarà erogato al seguito di regolare atto di acquisto di un immobile, quindi con l’uscita di altri soldi che molti Sanfratellani al momento non dispongono; o a seguito di concessione edilizia per la ricostruzione o delocalizzazione di un immobile previa verifica della spesa, ciò vuol dire che i soldi li vedranno i pochi che avranno la possibilità economica e l’intenzione di costruirsi una casa.

Considerando il periodo storico che avvantaggia tutti i territori della costa, secondo voi la maggior parte della gente che può e vuole ricostruire dove intenderà farlo? È vero, ci sono le eccezioni, ma questa voce sembra una sentenza contro il nostro paese.

Come ricordato, nella San Fratello attuale ci sono tanti casi di gente che non ha la disponibilità economica per anticipare i soldi in attesa di rientrare con il contributo …e poi, ci sono i cittadini che possiedono una seconda abitazione e vorrebbero sistemarla per adibirla ad abitazione principale, ma a leggere il documento queste esulano dalla possibilità di ottenere un contributo.


Nel documento poi non si specificano differenze di somme erogate in base a dove si trova la nuova abitazione, in breve se compro a San Fratello o altrove avrò la stessa percentuale di contributo.

Come possiamo pensare di recuperare le tante abitazioni chiuse di San Fratello se si costringe la gente a comprarne di nuove? ...e se oggi costringiamo una famiglia a dover cercare una nuova casa, secondo il vostro parere questa verrà cercata in montagna o in pianura? A voi la risposta!

Ma c’è di più! Il mercato immobiliare di San Fratello è improvvisamente lievitato, nonostante una carente offerta abitativa, dato che l’80% delle case in vendita necessita di ulteriori spese di riparazione, che ovviamente non rientrano nel rimborso frana. Allo stesso tempo sulla costa si trovano abitazioni in perfette condizioni a prezzi più bassi…i conti non tornano!
…E qui cari amici compaesani/Sanfratellani la colpa non può essere attribuita a nessun amministratore se non al popolo intero, reo per l’ennesima volta nella storia di essere poco unito e poco attento ai bisogni della collettività (non si tratta di fare elemosine, ma se San Fratello non si spopola ci guadagniamo tutti!)


Altre voci del documento precisano che il contribuito sarà subordinato all’accreditamento della somma sulla contabilità speciale dell’ufficio del soggetto attuatore (sembra dire, se ci sono i soldi altrimenti quando e “se” arrivano se ne parla…), e subordinato alla regolarità della documentazione attestante la proprietà.

In chiusura si specifica che al momento della firma si dà il consenso alla demolizione e si impegna contestualmente alla concessione del contributo alla cessione del diritto di proprietà, quindi la casa viene inizialmente demolita, mentre alla concessione del contributo si perderà anche il diritto di proprietà terriera…sarà così o c’è dietro dell’altro? Se lo domandano in molti…


Tutta San Fratello (perché il problema riguarda tutti anche se ancora oggi non si è capito!) vorrebbe maggiore chiarezza e forse la popolazione lo merita, dopo tanti mesi passati a sentire solo voci di corridoio.

Una logica riflessione, già ampiamente ripetuta è d’obbligo: dopo la frana sarebbe stato tanto più difficile fare le perizie e un computo metrico delle abitazioni da demolire e delocalizzare, poi tramite gara di appalto costruire in zona sicura o acquistare fabbricati chiusi, recuperarli e concedere tutto a coloro che avevano perso la casa?

Oltre ai lavori di consolidamento era (ed è) di Somma Urgenza anche il rientro immediato degli sfollati a San Fratello per non compromettere la già fragile economia del territorio.


Sono passati giorni difficili e tanti Sanfratellani sono tutt’oggi scoraggiati dai problemi: dai contratti con gli enti e pagamenti delle tasse, dalle perizie giurate al contributo che non arriva, dall’abbandono alla miseria dell’indennizzo di riparazione, dalla poca trasparenza sulle informazioni alle difficoltà di rientro ecc…

Troppi si sono sentiti sfrattati prima dalla frana e successivamente dalla burocrazia.

Adesso pretendiamo un po’ di coscienza e buon senso: si deve dare il massimo e prendere le decisioni migliori per salvare San Fratello lasciando da parte gli interessi privati, perché oggi più di ieri troppi cittadini a certe condizioni sono pronti ad andare via da San Fratello.

Commenti

  1. grazie per le informazioni,ancora una volta leggendo cio che c'è scritto non vedo niente di chiaro,molte idee tutte confuse.Allora penso che chi deve diffendere i cittadini non fa altro che inventarsi una norma o legge x tirare in la.Sono arrabbiatissima,non per me che pure ho perso la casa ma per mia fortuna non abito li,invece mia zia si ha perso tutto addesso vive in affitto senza riscaldamento e le comodita che con tanti sacriffici aveva fatto nella sua casa.Ora io mi chiedo è giusto che dopo tre anni mia zia viva ancora in precarietà.Mia zia non pretende di riavere una casa come quella che è franata,ma una casa dove lei e suo marito anziani tutti e due possano stare al caldo portare tutte le loro cose rimaste.per l'aministrazione comunale deve essere la priorita,visto che di gente pagata con i nostri soldi c'e ne tanta nel comune di san fratello,si dessero da fare per risolvere i probblemi di queste povere persone.Se non vedo risultati entro poco tempo sono tentata a rivolgermi alla tv.vi chiedo scusa se ho offeso qualcuno pero queste parole vengono dalcuore MUOVETEVI!!!!!

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