Non
sono stati rilevati danni a persone o cose.
L'ultima
scossa delle dieci complessive registrate fino ad ora è un terremoto di
magnitudo 2.1, avvenuto ieri alle ore 13:01: 32
italiane, localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto
sismico Monti Nebrodi con epicentro tra Cesaro', San Teodoro e Maniace, tra le
province di Messina e Catania.
La scossa
di maggiore intensità, un terremoto di magnitudo 4.3 della scala Richter è
stata registrata alle ore 8:50: 06
sempre nel distretto dei Monti Nebrodi, avvertito nettamente dalla popolazione creando
anche momenti di panico e preoccupazione..
Altre
scosse sono state registrate: di magnitudo 2.5 alle ore 12:30: 31; di magnitudo 2.8 alle ore 11:50: 20; di magnitudo 2.5 alle ore 11:12: 04; di magnitudo 2.2 alle ore 10:23: 26. Le rimanenti di magnituto compresa tra 2 e 2.5
sono state registrare in precedenza.
Sono dieci complessivamente fino ad ora le scosse di terremoto registrate ieri nel distretto sismico dei Nebrodi, quindi un vero e proprio sciame sismico in atto.
Cesaro', San Teodoro e Maniace, sono i centri dove la Rete Sismica Nazionale dell'INGV ha localizzato l'epicentro dello sciame sismico. Quasi tutti i terremoti si sono verificati a circa10
km di profondità. Tra gli altri Comuni di distanza
compresa tra 10 e 20 km
dall'epicentro del sisma vi sono Alcara Li Fusi, Galati Mamertino, Longi,
Militello Rosmarino, San Fratello, Tortorici, Troina, Bronte e Maletto.
Oltre ai centri storici di tutti i paesi, preoccupavano non poco a San Fratello gli edifici danneggiati dal dissesto idrogeologico di tre anni fa, tra cui c’è ancora l’imponente Chiesa di San Nicolò, ancora in fase di demolizione.
Sono dieci complessivamente fino ad ora le scosse di terremoto registrate ieri nel distretto sismico dei Nebrodi, quindi un vero e proprio sciame sismico in atto.
Cesaro', San Teodoro e Maniace, sono i centri dove la Rete Sismica Nazionale dell'INGV ha localizzato l'epicentro dello sciame sismico. Quasi tutti i terremoti si sono verificati a circa
Oltre ai centri storici di tutti i paesi, preoccupavano non poco a San Fratello gli edifici danneggiati dal dissesto idrogeologico di tre anni fa, tra cui c’è ancora l’imponente Chiesa di San Nicolò, ancora in fase di demolizione.
Per
fortuna non sono stati rilevati danni a persone o a cose, salvo la caduta di
qualche intonato senza ulteriori conseguenze nei centri storici dei tre paesi
più vicini all’epicentro dello sciame sismico.
Secondo
gli esperti è assai probabile che il territorio tra l’Etna e i Nebrodi sia il
punto di contatto tra due placche tettoniche e perciò non sono esclusi altri
terremoti, che raramente però superano i 4 gradi di magnitudo. In ogni caso la
prevenzione dovrà essere priorità assoluta per tutti i paesi che si trovano in
questo territorio.
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