30 milioni di euro per 1.700 imprese della provincia

La condotta agraria ha istruito le pratiche giunte da tutta la provincia, i fondi saranno ripartiti nei prossimi giorni.


Trenta milioni di euro finanziati dall'Unione Europea per interventi previsti dal piano di sviluppo rurale e destinati a lavori del settore agro ambientale saranno ripartiti a circa 1700 aziende agricole della provincia di Messina inseriti nell'apposita graduatoria istruita dall'ispettorato provinciale agricoltura e dalle condotte agrarie che rappresentano nel territorio le unità operative di base.

Per erogare le somme assegnate alle singole aziende agricole, manca solo un ultimo atto quello dell'approvazione della graduatoria da parte dell'ufficio regionale della Corte dei Conti. Le pratiche per formulare la graduatoria sono state istruite dalla condotta agraria della città (comprendente 15 comuni) con dirigente Francesco Calderone e dal direttore dell'ispettorato provinciale agricoltura, Salvatore Bottari e dal responsabile di settore Marco Sanfilippo.

Al primo bando di partecipazione sono state presentate oltre milleseicento richieste di accesso ai contributi, ma è stato dato corso ad altro bando, con termine di scadenza il 4 febbraio scorso per consentire alle aziende di perfezionare le istanze prodotte e consentire l'accesso a nuove richieste. Fino ad ieri era stato consentito agli imprenditori agricoli di produrre la documentazione cartacea negli uffici delle condotte agrarie e dell'ispettorato provinciale. I beneficiari sono imprenditori agricoli singoli ed associati ed anche i privati non imprenditori che conducono le superficie agricole predisposte alle colture terrazzate di nocciolo, olivo, vite e frutteti.

Il finanziamento non riguarda esclusivamente interventi su terreni collinari e non sulle pianure del litorale. In particolare l'intervento complessivo è rivolto a recuperare e salvaguardare il paesaggio agrario, contrastare il dissesto idrogeologico, evitare il rischio di desertificazione, e conservare le specie arboree tipiche locali, a rischiodi estinzione, ricorrendo alla gestione dei terrazzamenti con tecniche tradizionali a basso impatto ambientale, fatte in aree non accessibili alla meccanizzazione. Salvaguardando i terreni con i terrazzamenti e coltivando le piante si intende prevenire disastri come la frana di Giampillieri a Messina ed in diversi centri dei Nebrodi. I finanziamenti che tra pochi giorni i conduttori di appezzamenti agricoli riceveranno sono ritenuti fondamentali per restituire all'agricoltura un ruolo di tutela ambientale, con una presenza umana attiva che garantisca la continuità nella gestione e conservazione del paesaggio agrario.

di Nino Dragotto, Giornale di Sicilia

Commenti