Una vita difficile
tra emarginazione sociale e povertà.
La scorsa settimana la
terza puntata del noto programma televisivo Amici di Maria De Filippi ha visto tra gli ospiti la presenza del
celebre attore americano Al Pacino. L’attore, come molti sanno è di chiare origini
italiane, esattamente il padre e la madre sono figli di immigrati siciliani
originari rispettivamente di San Fratello e Corleone.
L’attore, Nato nel 1940 ad Harlem, si afferma
nel grande cinema grazie all'interpretazione del boss mafioso nel capolavoro di
Francis Ford Coppola, "Il
Padrino".
L'infanzia di Alfredo
Pacino è segnata dai drammi e dalle ristrettezze tipiche della condizione
dell'immigrato. Il padre (Salvatore Pacino, figlio di immigrati di San
Fratello), oltretutto, abbandona la famiglia quando lui è ancora molto
piccolo. Alfredo rimane da solo con la madre, entrambi spaesati e poveri.
Sono
i nonni materni (originari di Corleone) che si incaricano di crescerlo e di
allevarlo, con il contributo non indifferente della strada (il quartiere è il
non tranquillissimo "South Bronx"). Più volte, nelle interviste, Al
Pacino ripercorrerà amaramente gli anni della sua giovinezza, segnata da
solitudine e da emarginazione. Anni vissuti senza amici e compagni, se si
escludono le conoscenze occasionali che si instaurano in strada.
Frequenta anche la
scuola, ma è decisamente un pessimo studente. Svogliato e poco attento, viene
più volte bocciato se non espulso. A diciassette anni interrompe gli studi e si
trasferisce al Greenwich Village, dove si iscrive alla "High School of
Performing Arts". Per campare si adatta ai lavori più disparati, anche
quelli più umili. Passa da un lavoro all'altro in una vera girandola di
mestieri: dal fattorino all'operaio, dal traslocatore al lustrascarpe. Non
molla però la presa sulla recitazione e il teatro.
Nel '69 debutta a
Broadway e gira il suo primo film, "Me, Natalie". Ma il primo ruolo
da protagonista è in "Panico a Needle Park" ('71) di Jerry
Schatzberg, in cui interpreta un piccolo spacciatore di droga, offrendo il
primo saggio di quella recitazione secca e nervosa che sarà poi caratteristica
di tutti i suoi personaggi futuri, dal poliziotto anticonformista di "Serpico"
('73) a quello infiltrato negli ambienti gay di "Cruising" ('80), dal
nevrotico pilota di "Un attimo una vita" ('77) al mafioso di piccolo
taglio di "Donnie Brasco" ('97). Anche se la fama gli arriverà per il ruolo di Michael Corleone nel "Padrino".
Il suo nome ormai
fa botteghino e si può già parlare di fama consolidata. Inevitabilmente, il
peso della celebrità comincia a farsi sentire. L'attenzione su di lui è
spasmodica e l'attore non ha ancora maturato quegli strumenti umani e culturali
che rendono in grado di sostenere tale impatto psicologico. Comincia a bere per
farsi forza e lentamente scivola nella dipendenza da alcolismo, problema che si
trascinerà per anni, compromettendo anche le occasionali storie sentimentali.
Parallelamente alla
sua attività di attore cinematografico, ha continuato la carriera teatrale, di
cui restano memorabili le performance in "American Buffalo" di Mamet
e negli shakespeariani "Riccardo III" e "Giulio Cesare". Ha
dimostrato però di trovarsi a suo agio anche come attore brillante in commedie
come "Papà sei una frana" ('82) e "Paura d'amare" ('91) o
in panni addirittura caricaturali come quelli del gangster Big Boy Caprice in Dick
Tracy ('90), affiancato da Madonna.
Ha vinto l'Oscar
come miglior attore protagonista per il ruolo dell'ex-ufficiale cieco di "Scent
of a woman - Profumo di donna" (di Martin Brest). E’ considerato uno dei
più grandi attori di tutti i tempi.
fonte: official site Al Pacino
l'amministrazione comunale dovrebbe dargli la cittadinanza onoraria, fargli conoscere il paese dei suoi avi, sarebbe una cosa fantastica averlo a san fratello, è un mito
RispondiEliminaSono d'accordo, sarebbe un bel gesto! Al Pacino è un orgoglio per tutti i sanfratellani!
EliminaEssendo un suo parente voglio aiutare i miei concittadini a risalire alle sue origini sanfratellane. Il padre Sal nato dalla coppia sanfratellana Alfio Pacino e Giuseppa Latteri, entrambi emigrati in America ai primi del '900 . Giuseppa Latteri, sua nonna paterna appunto, era sorella di Cirino Latteri (mio nonno paterno) nato a San Fratello il 4.2.1904 , sua sorella credo fosse nata nel 1903. Chi è interessato ad approfondire può farlo benissimo all'anagrafe. Purtroppo non ho notizie che riguardano i Pacino e ne sarei grato se qualcuno lo scrivesse . Banasara a tucc i miai paisei
RispondiEliminaciao cirino latteri tu dove vivi,e hai parenti a san fratello?
EliminaMIA SUOCERA MI RACCONTAVA CHE I PACINO ABITAVANO NELLA VIA CHIAMATA "STRADA LARGA" E PRECISAMENTO LA CASA ERA PROPRIO VICINO ALL'ATTUALE FONTANELLA, LEI DICEVA SEMPRE IO ME LI RICORDO ANCHE QUANDO SONO EMIGRATI, PECCATO CHE LEI NON C'E' PIU' PER CHIEDERE ALTRE COSE E' MORTA 3 ANNI FA ALL'ETA' DI 94 ANNI. COMUNQUE SAREBBE BELLO AVERE AL PACINO NEL NOSTRO PAESE
RispondiElimina