Esposto alla procura contro la mega-discarica nel nostro comprensorio

Acquedolci, Sant'Agata e San Fratello dicono NO alla discarica in contrada Carbone.


Si è svolta ieri in piazza Castello di Sant'Agata Militello la conferenza stampa sulle ultime iniziative intraprese dal Coordinamento dei 4 Comitati anti discarica di Contrada Carbone. In rappresentanza dei comitati di Acquedolci, Sant'Agata e San Fratello hanno esposto gli ultimi passaggi l'Ing. Farid Adly e l'ex sindaco Avv. Aldo Fresina.


"La novità è la seguente - ha detto Adly (foto a sinistra) -: stamattina Giovedì 6 Giugno 2013 alle 10.00 abbiamo presentato alla Procura di Patti un esposto denuncia firmato dai rappresentanti dei Comitati, per sottoporre alla Magistratura le novità occorse nella vicenda della discarica Contrada Carbone e chiedere alle autorità giudiziarie di valutare la sussistenza di violazioni di carattere penali delle norme".

L'avv. Aldo Fresina (foto sotto a destra), dal canto suo, ha sottolineato che nel ricorso giudiziario si legge: "si intende portare a conoscenza di codesta spettabile autorità giudiziaria il fatto che da alcuni sopraluoghi effettuati in loco, si è avuto modo di riscontrare varie e gravi anomalie nell'esecuzione dei lavori per la realizzazione della megadiscarica... anomalie che si pongono senz'altro in contrasto con la normativa vigente in materia"

In particolare "l'andamento naturale del torrente... risulta alterato. E per altro verso, dall'esame comparato dei rilievi fotografici effettuati tanto in epoca antecedente quanto in epoca successiva all'inizio lavori  risulta che l'alveo del torrente Inganno è stato certamente ristretto con apporto di materiale di riporto ...".
I rappresentanti del Coordinamento dei Comitati Anti discarica hanno ricordato il ricorso straordinario amministrativo presentato al presidente della Regione Sicilia e notificato alla stessa ditta CO.GE.I.R srl, in data 13/12/2010, ricorso che è rimasto a lungo nei cassetti dei vari uffici della Regione, infatti, abbiamo riscontrato che il procedimento si trova ancora in stato di quiescenza presso l'ufficio legislativo e legale della Regione non avendo l'Assessorato Territorio e Ambiente trasmesso la relativa documentazione. Siamo stati costretti a proporre un Atto di Interpellanza in virtù del quale abbiamo invitato e diffidato lo stesso Assessorato ad attivarsi per istruire la pratica. 

Oltre al ricorso amministrativo i componenti del Coordinamento hanno avanzato parallelamente un confronto politico con il neo presidente della Regione Crocetta e con la Giunta regionale per chiedere un pronunciamento politico sulla vicenda, perché la salute dei cittadini e la difesa dell'ambiente sono fatti politici rilevanti di fronte ai quali si impone una scelta di campo. "Ci preme sottolineare - ha detto Adly - che a differenza dal passato, abbiamo trovato un ascolto ed un interesse ad approfondire la questione che ci auguriamo porti ad una felice conclusione di questa vicenda assurda e complessa che vede la violazione di vincoli urbanistici, paesaggistici e idrogeologici. Nessun politico può non rendersi conto che non è ammissibile costruire una discarica di rifiuti nel letto di un torrente".

Nel loro ricorso giudiziario, i rappresentanti del Coordinamento chiedono alla magistratura oltre alla perizia e accertamento tecnico di eventuali violazioni penali, anche di valutare la necessità di un urgente sequestro probatorio e/o preventivo dell'intera area interessata della costruenda megadiscarica e delle strutture connesse ed annesse.

COORDINAMENTO DEI COMITATI ANTI DISCARICA DI ACQUEDOLCI, SANT'AGATA MILITELLO E SAN FRATELLO.

Commenti

  1. Vorrei segnalare ai cittadini di San Fratello che da stamattina presto, dal quartiere "Stazzone", si alza un intenso polverone bianco dovuto alla frantumazione dei materiali di demolizione e al movimento dei mezzi.Vorrei sapere chi ci garantisce che tra le polveri sottili non ci sia anche l'amianto.....??? Negli anni cinquanta e sessanta l'amianto veniva utilizzato molto nelle costruzioni..... e sappiamo tutti che è nocivo alla salute, poichè la polvere provoca il cancro ai polmoni.
    Perchè non bagnano i detriti, come prevede la normativa, per evitare che si alzi la polvere in aria, per poi ricadere nel centro abitato e essere respirata dai cittadini ??????
    La ditta forse ha bisogno di acqua e non sa dove trovarla ....... Il mistero si infittisce !!!! Mentre sul palco la politica espone i propri programmi a noi poveri cittadini.....

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