La Società Militari celebra la "Repubblica"

Senza la fanfara al seguito, alcuni soci si sono radunati per omaggiare il milite ignoto.


In occasione della Festa della Repubblica, stamane alcuni soci della Società Nuova fra Militari in congedo di San Fratello hanno mantenuto fede alla tradizione e si sono riuniti presso la nuova sede in via San Giovanni, che verrà inaugurata domani alle 19:30 con tutti i soci.

Dalla sede i soci si sono diretti al seguito della bandiera in piazza Ricca Salerno, dove hanno deposto un cuscino di fiori al milite ignoto, in onore ai tanti caduti che hanno combattuto nel nome della libertà, della democrazia e della Repubblica. L’evento si è svolto senza l’accompagnamento della storica fanfara, a causa della concomitanza con le celebrazioni delle prime comunioni presso la Chiesa Madre. Per l'occasione i soci hanno sfilato dietro l'antica bandiera, uno dei cimeli storici che fa parte del patrimonio della Società Militari. [C.E.]




Commenti

  1. Questa associazione è unica, è un orgoglio per San Fratello, peccato che c'erano pochi soci queste tradizioni vanno ricordate. I giovani devono sapere quanto sangue è stato versato in favore di tutto quello che abbiamo oggi e troppo spesso ce ne dimentichiamo. COMPLIMENTI AI SOCI PRESENTI...BRAVI!!!!!!!!!!!

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  2. All’epoca del Regno d’Italia, nella prima domenica di giugno, si festeggiava lo “Statuto Albertino” comunemente detta: “Festa dello Statuto”.
    L’ultima che fu celebrata, nel 1943; era il 2 di giugno, esattamente come oggi prima domenica di giugno. La nazione era in guerra e le sue sorti volgevano al peggio. Una sfilata di militari, a ricordare l’evento, percorse i viali dei Fori Imperiali, come oggi, ma alquanto più dimessa. Quel giorno, nelle schiere della scuola V.E. “Allievi Reali Carabinieri” in divisa grigioverde, capofila del primo plotone della 2ª compagnia vi partecipai anch’io: fiero, altero e baldanzoso. Non v’erano coloro che avevano la responsabilità dello Stato: Il Re ed il Duce. Una sfilata povera e trasandata, lacrimevole per le sorti dell’Italia fascista e guerriera.

    Salvatore Emanuele

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  3. Bravi ragazzi, per dare onore ai caduti non ci vuole per forza la pompa magna, complimenti ancora, i figli di San Fratello non sono morti invano.

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