Dalla Regione altri 85 milioni ai Piccoli comuni

Trovato l’accordo tra la Regione Siciliana e l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani).


di MASSIMO GUCCIARDO.
E’ stato praticamente chiuso l’accordo tra il governo regionale e l’associazione dei Comuni siciliani per destinare ulteriori 85 milioni alle amministrazioni locali.

Lo annuncia lo stesso governatore, Rosario Crocetta, intervenendo all’assemblea dell’Anci-Sicilia:«Abbiamo destinato 25 milioni nella variazione di bilancio, ai quali si aggiungono 20 milioni per il pagamento dei mutui contratti dai piccoli Comuni. Questi 20 milioni vengono presi dal fondo per i Comuni con più di trentamila abitanti, ma saranno rimpiazzati con 40 milioni destinati a piccole progettualità. Somme che a loro volta provengono dai fondi Pac e che la Regione anticiperà in modo che siano immediatamente spendibili».

L’accordo ripara lo strappo della settimana scorsa quando Crocetta non ricevette il corteo dei sindaci; “premia” i grandi Comuni (cedono 20 milioni in conto corrente e ne ricevono 40 in conto capitale per mini-investimenti) e tranquillizza, almeno per l’immediato, i comuni montani e quelli con meno di cinquemila abitanti.

Infatti, questi enti locali nel 2012 avevano ricevuto trasferimenti per 138 milioni e quest’anno tra stanziamento iniziale (circa 56 milioni), accordi interni con i comuni più grossi (24 milioni), capitolo della variazione di bilancio (25 milioni), fondo per i mutui (20 milioni), cambio di destinazione delle risorse per Ragusa Ibla (5 milioni originariamente inseriti nel fondo per i comuni più grandi) e somme prese dal capitolo dei vigili urbani (1 milione), si arriva a 131-132 milioni, con un taglio attorno al 5%.

Rimane, però, l’incognita della variazione di bilancio in esame all’Ars, che potrebbe modificare l’entità dello stanziamento aggiuntivo. Una volta che Sala d’Ercole licenzierà il testo, verrà convocata la conferenza Regione-Enti locali per la ripartizione delle somme in tempi relativamente brevi, vista la scadenza del 31 ottobre per la chiusura dei bilanci. «L’accordo - osserva Amenta, vice-presidente Anci Sicilia - è frutto del dialogo serrato tra le parti che è intercorso negli ultimi giorni. Ma è solo l’inizio di un percorso che deve vedere la stretta collaborazione su temi come il fisco, i rifiuti, l’acqua, i servizi sociali. Inoltre la Regione ci dovrà dare risposte sulle città metropolitane, lo smantellamento delle Province e i fondi per il 2014. Non possiamo ritrovarci tra un anno allo stesso punto».

Crocetta tiene a precisare che su molti degli argomenti in ballo la sua giunta si è già mossa:«Il taglio delle risorse per i Comuni inserito nella Finanziaria è un errore frutto degli emendamenti, non contenuto nella bozza presentata dall’esecutivo. Avevo proposto ai Comuni più grandi di destinare parte delle loro somme a quelli più piccoli, ma non è stato possibile per i veti incrociati. Riguardo alle città metropolitane e ai consorzi di Comuni, il criterio è che l’adesione sarà libera, senz’alcuna imposizione, col singolo Comune che manterrà l’autonomia e rimarranno il sindaco, le elezioni e il bilancio. Invece, per le Province avevamo intrapreso un percorso col ministro per gli Affari regionali sull’assorbimento dei lavoratori che, comunque, non usciranno da quegli enti senza una legge nazionale che li tuteli. Sull’acqua pubblica c’è un disegno di legge all’Ars che prevederà anche il pagamento di metà tariffa in caso di acqua non potabile. Infine, sui rifiuti l’obiettivo è finirla con le discariche private, residuo del precedente governo regionale che ha fermato quelle pubbliche. Io sono per l’affidamento diretto del servizio ai Comuni, magari con le Srr a gestire settori limitati, come le discariche».
     

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