Da Facebook i cittadini chiedono di spostare il sito di frantumazione e recupero dei materiali.
di CARMELO EMANUELE.
Arriva dal popolare social network Facebook l’ultima
questione sulla situazione di disagio del quartiere Stazzone. A sollevare il
problema è l’ennesimo profilo anonimo “La voce di Roccaforte”.
Tanti (forse anche troppi), come ricordato, i profili
anonimi di cittadini che nascondendosi dietro alla permissiva tecnologia
moderna lanciano messaggi spesso provocazioni inutili, altre volte invece, come
in questo caso, questioni molto interessanti che permettono di confrontarci su
tematiche quotidiane e riflettere sulla situazione attuale di San Fratello.
Diamo dunque spazio alla questione in oggetto, con la
premessa però di condannare ogni forma di anonimato, poiché sarebbe più
opportuno nonché moralmente corretto firmare il proprio pensiero, oltretutto se
sforna questioni rilevanti come quella sulla "frantumazione delle macerie" delle
scuole elementari e dei possibili pericoli per i bambini della scuola di San
Fratello e per i residenti.
Il profilo “La voce di Roccaforte” si rivolge direttamente
al sindaco Fulia e chiede spiegazioni agli amministratori di San Fratello in
merito al recupero dei materiali in seguito alla demolizione degli edifici.
La nube di polvere, infatti, non è passata inosservata a
molti cittadini, soprattutto chi risiede nelle vicinanze; qualcuno ha sollevato
dubbi anche sulla presenza fra le macerie della terribile polvere di amianto,
visto che gli edifici demoliti sono stati fabbricati e successivamente
ristrutturati negli anni in cui l’amianto era ancora molto utilizzato in
edilizia.
“E’ proprio necessario – chiede infine l’utente anonimo –
che la frantumazione e il recupero dei materiali avvenga così a ridosso del
centro abitato?”
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