Un patrimonio da recuperare

I materiali dell'antica Santa Maria e della Chiesa di San Nicolò.


di CARMELO EMANUELE.
San Fratello un po’ come il resto d’Italia, possiede uno sterminato patrimonio storico abbandonato, e quindi da recuperare al più presto. Tutto questo, nonostante il nostro centro sia stato più volte nella sua lunga storia depredato da calamità naturali; anche se numerose perdite possono essere attribuite all’incapacità dei cittadini di mantenere e valorizzare quanto abbiamo ottenuto dopo secoli di fatica.

Ai piedi della Roccaforte, poco più giù rispetto alla sede dell’antico borgo, da circa 90 anni, risiedono i ruderi dell’antica Chiesa Santa Maria, ancora in attesa che qualcuno le tiri fuori dalle storiche macerie, restituendole definitivamente alla cittadinanza.








Ma tra tutto il patrimonio abbandonato, oggi rischiamo di ripetere lo stesso errore poiché anche il materiale “prezioso” recuperato dalla demolizione della Chiesa nuova di San Nicolò, in parte è gettato alla buona all’interno delle mura dell’antica Chiesa nel centro storico. Anche quest’ultima opera abbandonata da anni al proprio destino.


Questo è solo una piccola parte dell’immenso patrimonio sommerso di San Fratello. Tanto per rinfrescare la memoria ricordiamo la Chiesa del SS Crocifisso, che ha bisogno di un restauro immediato; il Santuario dei Tre Santi e l’area Archeologica Apollonia, che devono essere resi fruibili e valorizzati a dovere; i palazzi storici del centro, ormai chiusi e in stato di abbandono da anni come il Palazzo Mammana; i reperti ritrovati dopo gli scavi sul Monte Vecchio, gran parte ospitati in altri musei siciliani a causa dell’assenza di idonei locali a San Fratello (senza contare che bisognerebbe finanziare ulteriori scavi sulla vasta area del Monte, che potrebbero rivelarci importantissime notizie sulla Sicilia ellenica, nonché ricostruire qualche pagina della storia del nostro paese); la biblioteca comunale, ricordando che si devono recuperare i locali e si deve aprire al pubblico; i ruderi del Castello sulla Roccaforte, ormai certamente irrecuperabili ma dove si potrebbe installare un belvedere.




Tanto per intenderci, stiamo parlando solamente del patrimonio “storico materiale” di San Fratello, tralasciando tutto il resto, quale il patrimonio immobiliare nuovo (es: il centro sociale), il patrimonio immateriale (lingua e tradizioni varie…), quello naturale (bosco e territorio) e quello legato alle attività (sport, cultura, arte ecc…).


 

Ciò dimostra le sconfinate potenzialità del nostro centro ancora tutte da sfruttare in ambito lavorativo, a maggior ragione oggi, con la crisi economica mondiale che incombe ovunque, San Fratello potrebbe facilmente trasformarsi da porto di sbarco e meta di arrivo. E le dimostrazioni di brillanti iniziative riuscite non sono neppure tanto lontane da noi, basti ricordare il salame di Sant’Angelo, il turismo di San Marco, il parco avventura di Longi, gli agriturismi dei Nebrodi e i migliori centri ristoro (es: l’Antica Filanda a Caprileone).

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