"Non è l'abito a fare... il confratello": l'importante ruolo delle
congregazioni religiose.
Un momento del convegno di sabato (foto Orazio Pusello) |
Si è svolto sabato 23 novembre a Scifì, frazione di Forza D’Agrò, il VII
“Incontro di spirtualità” delle confraternite e comunità dedicate ai SS.
Alfio Filadelfio e Cirino e S. Tecla.
Un incontro che ogni anno si tiene in un
luogo diverso dedicato ai tre santi martiri pugliesi e che quest’anno è stato
organizzato dalla Confraternita “S. Alfio e Fratelli” di Scifì, col patrocinio
del comune di Forza d’Agrò e la collaborazione della parrocchia, di Archeoclub
d’Italia e della Confederazione delle confraternite SS. Martiri, che comprende
le confraternite dedicate a S. Alfio e S. Tecla e coordina il progetto di
gemellaggio dei Comuni interessati: Vaste di Poggiardo (Lecce), S. Alfio,
Trecastagni, Lentini, Carlentini, Adrano, San Fratello, Caronia, Frazzanò ed Acireale.
Dopo l’accoglienza,
alle 16, presso il sito archeologico di Scifì ed una breve processione, nella
chiesa di S. Alfio ha avuto luogo il convegno “Confraternite: fede e cultura
per la crescita dei territorio”, introdotto dai saluti del sindaco Fabio Di
Cara, del vice sindaco Massimo Cacopardo, del sindaco di S. Alfio Pippo Nicotra
e dell’assessore di Adrano Enzo Maccarrone, nonché del parroco di Scifì
Giuseppe D’Agostino e del presidente comprensoriale di Archeoclub Mimmo Costa.
Il presidente della
Confraternita “S. Alfio e Fratelli” di Scifì, Filippo Brianni, ha aperto i
lavori con un intervento sulla presenza del culto dei tre santi martiri a
Scifì, con riferimento ai cenni storici che l’hanno determinata, tratti dal
libro inedito “Epopea di un popolo contadino” del compianto prof. Giuseppe
Lombardo, studioso di storia locale e scopritore del sito archeologico di Scifì.
Il prof. Salvatore
Mangione, ex sindaco ed oggi assessore di S. Fratello, ma soprattutto autore di
studi e di libri sulla storia dei tre santi, ha evidenziato alcune curiosità
storiche circa il martirio dei tre giovani pugliesi narrando episodi e vicende
relative al loro arresto in Puglia, alla “deportazione” in Sicilia, al loro
passaggio attraverso quella strada che passava proprio per l’attuale Scifì,
raggiungeva Taormina e poi S. Alfio, Trecastagni e Lentini, dove vi fu il
definitivo martirio nel 253.
Mangione ha anche spiegato il perché del culto a
San Fratello, legato al fatto che durante l’invasione araba a Lentini, il
vescovo Costantino, sanfatellano, per salvare i corpi dei tre giovani che
temeva potessero essere razziati dai saraceni, li portò prima in un convento a
Frazzanò poi a casa sua a S. Fratello, dove vennero ritrovati secoli dopo,
sotterrati, posti dentro una cassa con all’esterno l’iscrizione dello stesso
vescovo circa il contenuto ed i motivi che lo indussero a portarli via da Lentini.
Il giornalista
dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Messina, Antonio Tavilla,
ha invece posto l’accento sull’attualità delle Confraternite, tracciandone
anche un profilo storico e di funzione spirituale e sociale, concludendo che
non può essere l’abito a fare il… confratello e che le Confraternite devono
riappropriarsi di quella funzione di evangelizzazione, carità sociale e missionarietà
che ne aveva contraddistinto la nascita e che è stata di recente
richiamata da Papa Benedetto XVI e Papa Francesco: “tenere vivo il
rapporto tra la fede e la cultura dei popoli”.
Riallacciandosi a
questo concetto, Santino Mastroeni, ex consigliere nazionale di Archeoclub e
presidente del tavolo tecnico per il Parco dell’Agrò, ha evidenziato il ruolo
svolto nella storia dalla confraternite che hanno operato ed ancora oggi
operano sul territorio, con particolari riferimenti a Casalvecchio Siculo e Forza
d’Agrò, sottolineandone la grande capacità di veicolare attraverso la storia
non solo fede ma anche aspetti culturali che altrimenti andrebbero persi.
Dopo gli interventi
dei responsabili delle confraternite di Adrano (Luigi La Mela) e Trecastagni (Mimmo
Fisichella) ha concluso i lavori il presidente della confederazione delle
confraternite Salvatore Troianini (confratenita di S. Alfio - CT), con un
bilancio del lavoro della Confederazione in questo anno. In particolare ha
descritto il progetto rivolto alle scuole affinché i giovani delle comunità
interessate conoscano la storia dei tre fratelli martiri e ne possano
comprendere la testimonianza spirituale ed il progetto, in chiave di turismo
religioso, di realizzare una sorta di cammino… dei tre Santi, che unisca
Vaste, Pozzuoli e la Sicilia, già avviato con la realizzazione di una brochure
finanziata dai comuni interessati.
Al termine del
convegno ha avuto luogo la S. Messa concelebrata dai parroci di Scifì, don
Giuseppe D’Agostino, e di Adrano, don Amedeo Cantali, animata dal coro
parrocchiale di Scifì. [fonte: Sikily
news]
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