Nel 2014 (anno domini MMXIV) ricorrerà
il NOVECENTOVENTICINQUESIMO anniversario della discesa in Sicilia di Adelaide
del Vasto.
A cura di Tiziano Bedonni.
Per la precisione: 1089-2014 novecentoventicinquesimo anniversario del matrimonio del
Gran Conte Ruggero degli Altavilla con la nobilissima
Aleramica Piemontese Adelaide del Vasto trasferitasi in
tale occasione e nel 1089 in terra Siciliana con ampio seguito
delle sue genti-latine che qui rifondarono
San Fratello ed altre contrade dei Nebrodi.
In pratica il 1089 è
l'anno della rifondazione “latina” della Città
Demaniale di San Fratello e
l'anno dell'introduzione dei Cavalli provenienti dalle terre di Adelaide (a
bordo delle navi noleggiate per il suo pomposo corteo e al seguito delle sue
numerose genti). Un fatto storico preciso e documentato. Occorre sottolineare il fatto che si trattasse di
“genti-latine” poiché è di basilare importanza storico-politica comprenderne
“il concetto” dato ché dopo qualche centinaio di anni di dominazione araba in
Sicilia fu per espresso volere delle “politiche europee” dell'epoca e non per caso
che ciò avvenne.
Si trattò di una “migrazione” voluta, programmata ed
incentivata in prima persona dal Papato (Stato della Chiesa) e
dalle potenze Europee dell'Epoca (Francia in prima fila, ma non solo),
al fine di ri-equilibrare la presenza “latina” sull'Isola a scapito di quella
“araba” (o arabeggiante) predominante.
Fu da quel periodo che ebbero inizio le apposite
politiche di “incentivo” alla creazione di numerose “Città Demaniali” a
prevalenza “latina” in Calabria e Sicilia. L'Europa si avviava in quel periodo
alla totale riconquista della Spagna e del Sud-Italia (e della Sicilia) da
secoli divenute completo “dominio-arabo-saraceno”.
In Calabria e Sicilia tale
compito era stato affidato dal Papa (Stato della Chiesa) agli
Altavilla; e anche in questo caso occorrerà rammentare che gli Altavilla erano
di provenienza Normanna-Francese (Maison de
Hauteville, in Italiano: Casa d'Altavilla). Gli
Altavilla (Hauteville) erano Normanni di origine Vichinga divenuti cattolici e
fedeli al Papa e al Papato a cui giurarono fedeltà e offrirono i loro servigi e
le loro armi in cambio di terre e possedimenti.
Fu così che un Altavilla conobbe in battaglia (contro i Saraceni) un capostipete della più nobile ed antica famiglia
Italica dell'epoca: gli Aleramo del Piemonte. Conobbe il padre di Adelaide,
Marchese di Torino, del Monferrato e di Savona e alla morte di costui l'anziano
Altavilla ne sposò per evidenti ragioni di Stato e politiche e in seconde nozze
la giovanissima figlia con una sontuosissima cerimonia nella Rocca di Mileto
nel 1089.
La giovanissima e potentissima Adelaide giunse così in
Sicilia con gran seguito a bordo di navi appositamente noleggiate a Genova e
con gran numero delle sue genti reclutate tra Piemonte-Monferrato, Liguria ed
Ovest-Emilia con armenti e cavalli.
Per farla breve da quella “migrazione” di “gente-latina” fortemente
stimolata fu rifondata anche San Fratello e la prova dopo 925 anni
è ancora evidente nella “parlata” locale. Da quel nutrito numero di
armenti e cavalli giunti dal nord-Italia ebbero inizio le differenziazioni
delle “razze” e “specie-zootecniche” dei Nebrodi così diverse da tutte le altre
dell'Isola e per molti aspetti altrettanto riscontrabili dopo 925 anni.
Basterebbe forse questo per voler degnamente celebrare
la ricorrenza di quell'evento che definire "storico" potrebbe
apparire riduttivo.
In altri luoghi in Italia, in Europa e nel Mondo con
a disposizione meno “storia” documentata sono stati creati “eventi” con
indubbio vantaggio e notevole indotto economico, turistico e culturale.
Con ogni probabilità sarebbe opportuno prendere in
considerazione questa “ricorrenza” anche a San Fratello e nei Nebrodi.
Prenderla in considerazione porterebbe forse indubbio vantaggio ai “giovani” e
alle nuove “generazioni”, che dalle loro “radici” storiche e culturali e dalle
loro tradizioni allevatoriali potrebbero vedere germogliare migliori
prospettive future.
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