10 Maggio 2014, Tantissime presenze nel giorno del ricordo dei Santi Fratelli

A San Fratello la partecipazione alle celebrazioni religiose legate ai loro patroni mantiene ancora una tradizione popolare molto intensa.


di Ciro Carroccetto. 
Dopo l'ottima riuscita del triduo in onore dei santi patroni Alfio, Filadelfio e Cirino viene spontaneo ringraziare tutti quelli che hanno dato il loro contributo per la realizzazione della festa. 

All’arciprete don Salvatore Di Piazza e a padre Simone Campana. Al comitato festeggiamenti Santi Alfio Filadelfio e Cirino. All’amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco dott. Francesco Fulia. A tutti i commercianti per la loro collaborazione. Un  ringraziamento particolare va a tutti i cavalieri che si sono contraddistinti per sobrietà e correttezza. A tutti gli elementi del Corpo Bandistico “S. Benedetto il Moro" che ha onorato i Santi Patroni con la loro presenza alla processione. Alle forze dell’ordine, ai vigili urbani e all’associazione dei Rangers che hanno garantito un regolare svolgimento della festa con il loro prezioso lavoro.

A San Fratello la partecipazione alle celebrazioni religiose legate ai loro patroni mantiene ancora una tradizione popolare molto intensa. Le figure dei santi fratelli sono molto radicate nella credenza collettiva. Queste sono opportunità per apprezzare, non solo la ritualità religiosa, ma anche il folklore associato alla storica cavalcata che accompagna la processione al santuario normanno che sormonta il massiccio roccioso del Monte Vecchio, comunemente identificato con l’antica Apollonia.














Riportiamo di seguito una pubblicazione di Antonino Bonfiglio del 1976 che racconta in particolare come avvenne il martirio dei tre Santi.

Il 1O maggio 253 d. C.

Il glorioso Martirio dei Tre Fratelli Alfio - Filadelfo e Cirino alla Fontana

Era un bel dì di Maggio, giorno 10 di Mercoledì. La sterminata piazza di Leontini era gremita di folla in attesa di un grande evento storico. I Tre Fratelli venivano messi alla prova suprema dopo essere stati costretti a girare nudi e a piedi scalzi i colli e le vie della città di Leontini. Ecco il perché della Via dei Santi che il popolo percorre ogni anno nella notte dal 9 al 10 Maggio. Nel Foro Tertullo, ammantato di Porpora, attorniato dai Consiglieri e da numerosi soldati romani, fece tradurre i Tre Fratelli. A fianco al trono del Preside si erigeva una statua di una divinità pagana. Tertullo invitò i Tre Fratelli ad incensare alla dea.

"0 vi piegate agli dei di Roma o presto sarete uccisi: Decidete!"

Sant'Alfio rispose per tutti!
"Noi siamo Cristiani!!! - Fa su di noi quello che tu vuoi, inventa strumenti di tortura; Noi saremo sempre fedeli a Gesù Cristo, Figlio di Dio vivente".

Filadelfo e Cirino confermarono quanto detto da Alfio.
"Nostra madre - essi dissero - ci ha dato l'esempio; essa è beata in Cielo; il maestro Onesimo, il nostro nipote Erasmo e altri 13 Compagni sono stati sacrificati a Pozzuoli; Mercurio e i suoi soldati decapitati da te o Tertullo; altri nelle contrade di Leontini; e noi dovremmo piegarci a te?"

Tertullo furente, si alza agitato, si consiglia coi suoi Consiglieri ed esclama:, "Nel nome dell'Imperatore di Roma, ordino di strappare la lingua ad Alfio e buttarla in quel pozzo aperto (ecco il nome di Chiesa della Fontana dove ancora sgorga un'acqua limpida e sempre viva bevuta dai fedeli); 

Filadelfo sia steso su quella graticola ardente, - Cirino sia tuffato nella caldaia bollente".

Mentre spiravano tutti videro Angeli del cielo portanti corone che posarono sulle teste dei Tre Santi Fratelli. 

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