Un piacevole romanzo che vede protagonisti animali alle prese con vicende "tremendamente" umane.
di Carmelo Emanuele.
L'ultimo lavoro del nostro concittadino Benedetto Di Pietro,
"L'allegra Repubblica di Queras", Manni Editore, lascia incapaci di agire i lettori di fronte a tanta realtà umana poco nascosta dall'autore dietro le sembianze di simpatici animali;
ma anche piacevolmente sorpresi alla percezione di una satira mascherata con i
volti dei protagonisti. Personaggi tanto lontani dall'immaginario
tradizionale, eppure tanto vicini da rendere questo volume una sintesi di vicende
troppo dannatamente frequenti nella politica quotidiana.
E se lo scrivente si è divertito nel comporre un romanzo che risulta
variabile nelle sue non poche chiavi di lettura, mettendo dentro errori politici ed amministrativi frutto della consuetudine umana con un pizzico d'istinto animale che mai guasta; il lettore proverà
diversamente la sensazione di essere poco utile alla causa, sforzandosi di
suggerire nuovi scenari per mettere in qualche modo una pezza ai problemi della società di
Queras. Ma pensare di aggiustare ciò che più o meno consapevolmente svolgono i protagonisti durante il loro periodo di potere, è il momento più complesso del
breve viaggio letterario e, allo stesso modo, paradossalmente il momento più esaltante
che questa storia ci dona.
Tutti, bene o male, abbiamo una nostra idea di società civile, alimentiamo il pensiero con ideologie frutto della motivazione che spinge a cercare e imporre il potere amministrativo e non solo
quello. A questo punto gli animali diventano incredibilmente umani, commettono
gli stessi errori accecati dal potere, e spinti dall'interesse personale
falliscono esattamente dove fallisce in maniera del tutto simile l'umanità. Allora ecco che questo piccolo volume ha il pregio di stimolare, forse anche in
maniera inconsapevole, una frequente domanda "post-darwiniana", e altrettanto inconsciamente
ci suggerisce la risposta.
L'umanità che vive troppo focalizzata sul presente
si sforza di immaginare quale sarà il prossimo passo evoluzionistico da
compiere, e fra strabilianti idee e conquiste che navigano tra il fantascientifico,
l'incoerente e il "possibile con condizioni di causa" ...la risposta
è racchiusa nella nostra pochezza governativa distribuita equamente a tutti i
livelli. La prossima conquista evoluzionistica dell'umanità sarà
quella decantata nei secoli da ogni piazza ma quasi mai espressa nella vita reale: "riuscire ad anteporre senza se e senza ma l'interesse collettivo a quello personale",
abbattere i muri dell'ipocrisia ed estinguere corruzione e megalomania, cioè la
più grande malattia diffusa nei "Sapiens Sapiens".
Perciò guidati da una successione di eventi si giunge ben presto alle conclusioni
più logiche che, come spesso accade nella realtà, non sempre si riescono a
realizzare nonostante la semplicità apparente. E davanti ad una serie di morali, tutte gustosamente approfondite
dall'autore diviso tra il pragmatismo economico e il divino compiacimento, non si può che condividere oltre al pensiero espresso anche la
fine più inopportuna per molti personaggi troppo ironicamente vicini alla
nostra quotidianità. Inoltre, è opportuno sottolineare - come ha fatto l'autore nell'ultimo capitolo - quanto sia sottile la linea che separa il miracolo di fede dal miracolo economico, entrambi in modo diverso ma spesso congiunto possono salvare un popolo o ingenuamente portarlo alla rovina.
Siamo tutti cittadini di Queras poiché dopo aver letto il breve romanzo
del Di Pietro, ne siamo certi che tra i simpatici e immaginari abitanti della
storia narrata, ognuno dei lettori riconoscerà almeno un personaggio reale frutto
della propria esperienza vissuta; ma la vera scommessa del lettore di turno sarà riconoscere anche se stesso all'interno della micro-società in cui vive. Qualora dovesse succedere anche quest'ultima scoperta, ciò potrebbe
significare per alcuni fare un doppio salto in avanti nella personale scala
evolutiva.
Ringrazio Carmelo Emanuele per la recensione e le osservazioni acute e puntuali. Un ringraziamento va anche a chi si procurerà il libro e vorrà porre domande alle quali sarò lieto di rispondere. un cordialissimo saluto a tuttii lettori di Sottolapietra. Benedetto Di Pietro
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