Costi elevati per la ristrutturazione del centro storico. Al vaglio due proposte: una tecnica e l’altra di “economia sociale”.
di Salvatore Mangione.
San Fratello - Dopo l’incontro con i responsabili del Dipartimento della
Protezione Civile Regionale, fra le tante relazioni, quella che in questi giorni
sta mantenendo ampio il dibattito c’è quella della ricostruzione delle civili abitazioni. Sommando infatti le case
già abbattute e quelle da abbattere sommano oltre duecento gli immobili che evidentemente
rappresenterebbero un nuovo quartiere. Senza contare le diverse centinaia da
ristrutturare. Dove costruire?
Il centro storico e quello in espansione sono
letteralmente saturi. Si potrebbero ristrutturare molte abitazioni vetuste, ma i
costi sono elevati. Ed allora, fermo restando che per il centro storico ci sarà sempre tempo per
provvedere, occorrono proposte concrete. Due sono quelle che trovano maggiori
consensi: una tecnica e l’altra di “economia sociale”.
La prima è scaturita sin
dai primi mesi del dissesto idrogeologico, cioè andare a ricavare dei lotti
edificabili ai piedi del vecchio abitato dell’antica Apollonia cioè in zona
Grazia, Catena, Villaggio e Mascherino. E’ stato anche depositato a cura di
tecnici locali una progetto finalizzato a tale iniziativa.
Mentre quella di ”economia sociale”, lottizzare alcuni terreni del patrimonio comunale che supera
i tre mila ettari, a partire dai confini dell’abitato, questa, sembra, nell’immediato, quella
più proponibile a causa delle ristrettezze economiche e che richiederebbe solo
alcune autorizzazioni di natura ambientale e territoriale. Infatti per quella
tecnica bisognerebbe dapprima affrontare il tema dell’indennità degli espropri
e con i tempi che corrono, se per una struttura sportiva con annessi servizi
solo il terreno è costato alle casse comunali quattro milioni di euro
circa, figuriamoci le aree per civili abitazioni!
Ci potrebbe essere la luce anche nel buio, Il famoso tesoro dei sanfratellani, consistente
oltre che nei beni culturali ed immateriali. San Fratello ed i suoi
abitanti vanta certamente un primato, grazie al lascito della Baronessa Larcàn che agli inizi del seicento ha
lasciato “ogni suo bene ai cittadini nati a San Fratello, ai minori nati, a
condizione che non venissero mai ceduti e destinati a persone diverse per nascita.
Prima che la cittadina
subisca una vera e propria emorragia, oggi conta pressappoco tre mila abitanti
rispetto ai cinquemila dell’ultimo censimento. Infatti, basta guardare la foto
allegata, degli anni novanta e scoprire che nonostante l’invecchiamento, in
molti stanno scomparendo ed intere famiglie risiedono altrove.
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