Operaio condannato per violenze sulla figlia

Arrestato padre dopo la conferma della condanna. La Cassazione ha confermato sei anni di carcere.

di Giuseppe Lazzaro.
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna alla pena di 6 anni di reclusione nei confronti di S.A., operaio di 62 anni di San Fratello che, nel 2003, si è reso protagonista di una brutta storia di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. 

L’uomo, infatti, è stato tratto a giudizio per i reati di abuso nei confronti della figlia, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni e per maltrattamenti commessi in concorso con la moglie, M.O., casalinga di 60 anni. Quest’ultima era stata chiamata a rispondere anche del reato di cui all’art. 610 del Codice penale in quanto avrebbe costretto la figlia a non denunciare le violenze sessuali subite ad opera del padre.

Il tribunale di Patti, giudice di primo grado, condannò il padre alla pena di 6 anni e mezzo di reclusione e la madre alla pena di 2 anni. La Corte d’Appello di Messina aveva parzialmente riformato la sentenza, facendo uno sconto di sei mesi all’appellante ed ha stralciato la posizione della moglie allo scopo di accertare se la stesa è in condizione di partecipare con coscienza al processo a causa di un asserito disagio psichico che è in via di accertamento. La Corte di Cassazione ha però definitivamente confermato la sentenza d’appello, a 6 anni e per l’operaio sono immediatamente scattate le manette. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Alvaro Riolo mentre la figlia si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Mancuso.

fonti: glpress.it; amnotizie.it

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