Arrestato a San Fratello un uomo di Paternò

CRONACA
Pescivendolo portava soldi falsi. Fermato dagli uomini dell'Arma dovrà rispondere anche di vendita di alimenti in pessimo stato di conservazione. 

Giuseppe Lazzaro. 
Vendeva pesce stocco in giro per i Nebrodi e, una volta giunto a San Fratello, è stato arrestato dopo avere tentato di piazzare una banconota falsa da 10 euro presso un panificio. Non era l’unica: all’uomo, un 52enne di Paternò, i militari dell’Arma hanno ritrovato, in tutto, sei banconote false da 10 euro (foto in alto). Stamane l’arresto è stato convalidato e l’etneo è stato sottoposto all’obbligo di soggiorno a Paternò.

Ieri sera i carabinieri della Stazione di San Fratello hanno arrestato con l’accusa di spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate e tentata truffa, un cinquantaduenne di Paternò. L’uomo, mentre viaggiava sulla Strada Statale 289 nel territorio di San Fratello, a bordo di un autocarro Piaggio di colore bianco attrezzato per la vendita di pesce stocco, veniva controllato dai militari dell’Arma che gli trovavano 6 banconote da 10 euro, ai controlli risultate contraffatte.

A indurre i militari al controllo è stato il gesto repentino compiuto dall’uomo quando, fermato nel corso di un controllo alla circolazione stradale, era stato invitato a scendere dal mezzo. Le banconote false, infatti, con fare furtivo e credendo di non essere visto in quel frangente, il predetto le aveva lasciato cadere sul ciglio della strada (per la precisione sotto il furgoncino), una serie di banconote accartocciate e poi risultate false. 


Un gesto fulmineo fatto nella convinzione che i carabinieri fossero distratti, che non passava inosservato. Analizzando il gruzzolo recuperato (di sei banconote da 10 euro), i carabinieri avevano modo di intuire immediatamente il perché della condotta assunta dal controllato: infatti, si trattava di banconote false che quel soggetto stava provando a spacciare nel piccolo centro nebroideo sfruttando la vendita ambulante del pesce stocco. 

Veniva, inoltre, con una breve indagine locale dei carabinieri, ricostruito come poco prima l’uomo avesse tentato d’acquistare del pane presso un negozio del luogo, cercando di usare la banconota contraffatta. Ciò ha generato la reazione dell’esercente che, intuito il tentativo di truffa, reagiva invitandolo ad uscire dall’esercizio. 

Le banconote sono state sottoposte a sequestro insieme al furgone e al pesce. Si trattava, infatti , di un quantitativo di 160 kg (per un valore approssimativo di 3.000 euro), in pessimo stato di conservazione, tanto da essere sequestrato e distrutto con l’ausilio di personale dell’Asp. L’uomo, pertanto, infatti dovrà rispondere anche di vendita di alimenti in pessimo stato di conservazione. 

L’ arrestato, su disposizione del sostituto procuratore di Patti Rosanna Casabona, dopo avere trascorso la notte nelle camere di sicurezza della caserma dei carabinieri di S.Stefano di Camastra, nella giornata di oggi, all’ udienza di convalida presso il Tribunale di Patti, si è visto convalidare dal giudice l’arresto e, dopo la scarcerazione, sottoposto all’obbligo di soggiorno nel comune di Paternò.

fonte: glpress.it


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