Commissariamenti “a raffica” per 69 Consigli Comunali in Provincia di Messina

POLITICA
Commissariamenti “a gogò” per i Consigli Comunali di sessantanove municipalità (il 64%) della provincia di Messina, compreso quello della città capoluogo.

Rodolfo Amodeo.
La notizia potrebbe apparire sensazionale, ma in realtà è ormai da tempo che per parecchi enti locali siciliani è quasi una prassi ritardare nell’approvazione dello schema dei rispettivi bilanci di previsione, costringendo la Regione Siciliana (in particolare l’assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica) a disporre interventi sostitutivi, ossia l’invio in ogni Comune inadempiente di un commissario ad acta avente il compito di provvedere lui a sbloccare l’iter del documento finanziario e di tutti gli atti propedeutici e connessi.

I commissari hanno anche il potere di diffidare i sindaci a convocare la Giunta per gli adempimenti di competenza e di sollecitare il parere dell’organo di revisione contabile. Una volta acquisito quest’ultimo, il funzionario regionale convoca il Consiglio Comunale che, entro trenta giorni, dovrà approvare il bilancio.

Qualora anche tale termine ultimo dovesse decorrere infruttuosamente, il commissario avvierà le procedure per la sospensione ed il successivo scioglimento dell’organo consiliare (ne sa qualcosa il Comune di Francavilla di Sicilia, il cui civico consesso è decaduto oltre un anno fa proprio per questo genere di motivi).

I commissari ad acta restano in carica novanta giorni a partire dalla data di notifica della loro nomina (che nel caso di specie è il 20 novembre 2015) e sono i Comuni commissariati a doversi accollare i costi delle relative indennità di carica e dei rimborsi delle spese sostenute (es.: i viaggi da e per Palermo).

Per quanto concerne i vicini comprensori del Taorminese e della Valle dell’Alcantara, il recente commissariamento riguarda, in particolare, i Consigli Comunali di Taormina, Giardini Naxos, Castelmola, Graniti, Motta Camastra, Malvagna, Roccella Valdemone e Santa Domenica Vittoria (per quanto riguarda il resto della provincia peloritana, nella lunga “black-list” figurano anche i civici consessi di Messina, Acquedolci, Alcara Li Fusi, Alì, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, Capizzi, Capo d’Orlando, Caprileone, Caronia, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Falcone, Ficarra, Floresta, Forza D’Agrò, Frazzanò, Galati Mamertino, Gualtieri Sicaminò, Itala, Leni, Librizzi, Lipari, Longi, Malfa, Merì, Militello Rosmarino, Mirto, Mistretta, Monforte san Giorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Montalbano Elicona, Motta D’Affermo, Oliveri, Pace del Mela, Pagliara, Patti, Pettineo, Piraino, Reitano, San Fratello, San Pier Niceto, San Piero Patti, San Salvatore di Fitalia, San Teodoro, Sant’Agata di Militello, Sant’Alessio Siculo, Santa Marina Salina, Santo Stefano di Camastra, Saponara, Savoca, Sinagra, Terme Vigliatore, Torregrotta, Torrenova, Tortorici, Ucria, Valdina e Villafranca Tirrena).

fonte: gazzettinonline.it

Commenti