Fondi dalla Regione per il Cavallo Sanfratellano e il Suino Nero dei Nebrodi

ECONOMIA
Decreto dell’assessorato per la continuità genetica delle razze autoctone. La Regione stanzia un milione e mezzo di euro.

Massimo Natoli.
I caprini del Messinese, il suino nero dei Nebrodi ed il cavallo Sanfratellano sono specie protette del patrimonio zootecnico regionale. Per salvaguardarle e dare continuità alla loro riproduzione, c’è il decreto del 9 ottobre scorso sull’incentivazione all’acquisto e all’impiego di riproduttori delle specie e razze che sono considerate di interesse zootecnico.

Lo ha firmato Giovanni Bologna, dirigente generale dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea. Nella circolare esplicativa del decreto è stato specificato che si vuole migliorare la competitività degli allevamenti regionali, valorizzare gli usi sostenibili del territorio rurale e conservare la biodiversità.

La somma stanziata è di un milione e 500 mila euro. Saranno concessi aiuti in conto capitale, fino ad un massimo del 25% della spesa a fronte dell’acquisto di riproduttori maschi e femmine già selezionati. Dovranno appartenere a queste specie: caprini, razze da latte e razze autoctone siciliane in pericolo di estinzione del Messinese, Girgentana ed Argentata dell’Etna, il suino nero dei Nebrodi ed il cavallo Sanfratellano, purosangue orientale, Franche Montaigne.

Poi gli asini, Ragusano e dell’isola di Pantelleria, i bovini, razze da latte, da carne, autoctone siciliane in pericolo di estinzione, Modicana e Cinisara, i bufalini di razza Mediterranea italiana e gli ovini delle razze autoctone siciliane della Valle del Belice, la Comisana, la Pinzirita e la Barbaresca siciliana. 

I beneficiari potranno essere gli allevatori siciliani che abbiano la qualifica di allevamento indenne, sottoposti ai controlli su latte e carne, iscritti al libro genealogico o registro anagrafico o quelli non sottoposti ai controlli che si impegnino a breve ad iscriversi. L’obiettivo è dare una continuità genetica registrata e certificata agli allevamenti zootecnici di nicchia.

Fonte: gazzetta del sud  

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