Istituito il Centro Documentale sul dialetto Galloitalico di San Fratello

CULTURA
La “parlata” di San Fratello si distingue da tutte le altre parlate siciliane e costituisce una lingua a parte e non un dialetto, tanto da essere riconosciuta ufficialmente dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’Umanità.

Con delibera n. 184 del 26 ottobre 2015 la giunta comunale istituisce il Centro Documentale sul dialetto Galloitalico di San Fratello. Premesso che nel comune di San Fratello – si legge – è ancora in uso un dialetto che affonda le sue radici nel passato, in particolare, in seguito alla conquista Normanna della Sicilia (1061-1091), gruppi immigrati, provenienti da un’area compresa tra Piemonte meridionale, Liguria settentrionale e Emilia occidentale, si trasferirono nell’isola con il bene placido degli Altavilla, occupando stabilmente numerosi villaggi; 

La Corte Normanna di Palermo, più volte imparentata con gli Alemarici del Monferrato (nel 1087, o poco prima, il Conte Ruggero d’Altavilla sposò in terze nozze Adelaide, figlia di Manfredi, Marchese del Monferrato), incoraggiò l’arrivo di coloni settentrionali e il loro stanziamento in zona che costituirono una barriera, tra la Sicilia sud orientale e quella centro occidentale, tesa a scoraggiare i contatti tra le popolazioni arabe ancora vitali;

ciò premesso, risulta evidente come il dialetto galloitalico abbia svolto per secoli il ruolo di fondamentale fattore di coesione sociale all’interno di un ideale apporto dialetto-cultura e locale-identità; Nella comunità sanfratellana, in particolare tra tutte quelle galloitaliche, è attuale il senso di appartenenza alla comunità locale, attraverso la lingua;

atteso che, il dialetto galloitalico, che ancora sopravvive nel nostro Centro, si differenzia dal siciliano per caratteristiche fonetiche, morfologiche e lessicali, l’elemento che salta all’orecchio è la presenza della mutola, di questa vocale indistinta, quasi muta, ma delle quale si percepisce lo spazio e l’intensità; il troncamento dell’infinito verbale, l’ipercorrettismo che si manifesta come ipersicilinismo, cioè esagerato adeguamento alla lingua dominante;

considerato che la “parlata” di San Fratello, proprio per le sue peculiarità, si distingue da tutte le altre parlate siciliane e costituisce una lingua a parte e non un dialetto, tanto da essere riconosciuta ufficialmente dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’Umanità;

considerato che, il Comune di San Fratello ha iniziato un percorso di pianificazione linguistica per la valorizzazione e conservazione del dialetto;

che, attualmente, gli studi sono all’attenzione del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania con il “Progetto Galloitalico”, che ha lo scopo di approfondire la conoscenza dello studio delle parlate settentrionali della Sicilia e l’obiettivo principale è l’elaborazione dei cinque vocabolari relativi ai dialetti galloitalici di: Novara di Sicilia, Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Aidone e San Fratello, già in avanzata fase di preparazione, adottando un sistematico modello ortografico di scrittura, prodotto dallo stesso progetto;

ritenuto di dover continuare ad approfondire gli studi su questo idioma e diffondere l’uso anche tra i giovani, al fine di consegnare alla future generazioni un’eredità preziosa che ricordi loro le proprie origini e la propria storia e, pertanto, istituire un centro documentale del galloitalico e, contestualmente, uno sportello linguistico che metta gli utenti sanfratellani e non, in condizione di fruire di tutte le informazioni, in particolare sulle reali dimensioni della parlata locale.

Si propone che la giunta comunale deliberi per quanto espresso in premessa e per il fatto che il dialetto galloitalico di San Fratello è attualmente una componente essenziale dell’identità e della coesione locale, di istituire uno sportello linguistico che metta gli utenti sanfratellani, e non, in condizione di fruire di tutte le informazioni, in particolare sulle reali dimensioni del dialetto galloitalico locale e un Centro Documentale del dialetto galloitalico di San Fratello in particolare volto a:
  • raccogliere tutto il materiale scientifico e non, affinché sia messo a disposizione di tutti i cittadini;
  • promuovere l’uso scritto del dialetto, adottando come esclusivo canone di riferimento le pubblicazioni in materia del progetto galloitalico dell’Università di Catania;
  • favorire la crescita e il prestigio del sanfratellano, offrendo la propria collaborazione al mondo accademico per tutte le realizzazioni di ricerche in loco, in collaborazione con i cittadini, le associazioni e le istituzioni, prima fra tutte la Scuola;
  • sostenere la diffusione e la trasmissione del dialetto alle nuove generazioni, diffondendo tutte le informazioni sul reale valore del dialetto e sul suo ruolo attivo.         

Commenti