L'antico mulino oltre la storia

STORIA
Era annesso al castello in cui dimorava il barone di San Fratello.

Salvatore Mangione.
Acquedolci - Sono molto apprezzati gli interventi a favore della cultura del centro del Tirreno, specialmente quando si approfondiscono storie legate all'arte e ai monumenti che insistono nel piccolo ma grazioso territorio.

Secondo gli accordi sottoscritti nel 1969, con la Regione, l'area di pertinenza al giovane centro del messinese, è compresa tra il torrente Inganno e quello Furiano. Tanti studi e particolari emergenze culturali, sono stati consegnati alle nuove generazioni perchè ne governassero insieme a coloro che attratti dalla particolare salubrità, dovessero scegliere di vivere o trascorrere brevi vacanze ad Acquedolci.

L'opera più importante è certamente rappresentata dal castello, dove dimorava, specialmente durante il periodo invernale, il barone di San Fratello, fondatore e finanziatore del maniero. Era annesso il mulino ad acqua, fino ai primi anni del '900, anche per gli usi degli abitanti. Ma l'opera che più volte è stata presentata al mondo scientifico e universitario nazionale è caratterizzata dal piano regolatore della cittadina che è in assoluto il primo in Italia, voluto dal regime e finanziato nelle principali opere quali la chiesa, le scuole, il municipio e l'ufficio delle poste. 

Esiste inoltre un eccezionale studio degli inizi dell'Ottocento, sulla portata d'acqua del torrente Furiano, con diversificazioni di quote e periodi dalle sorgenti, sotto Monte Sori e Monte Girolamo e sino alla foce. Importante per gli studi sul clima e sulle vegetazioni.

fonte: gazzetta del sud



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