ATTUALITA'
Sottrarre all'oblio la famosa biblioteca seicentesca ubicata nella via
Telegrafi.
Salvatore Mangione.
C'è un tesoro nascosto ma dimenticato, la famosa biblioteca seicentesca
dedicata al professore Benedetto Craxi, docente di storia e filosofia, nonno
dell'allora presidente del Consiglio dei Ministri Bettino Craxi.
Nella via Telegrafi, ormai molti hanno dimenticato che la struttura da
quattrocento anni era il cuore pulsante per la cultura sanfratellana. Se non
fosse per la targa di intitolazione, nessuno riconoscerebbe la collocazione
nell'antico quartiere del Convento. Ormai chiusa al pubblico da decenni, porta
solo nella memoria paesana il ricordo degli uffici del professionale per
l'agricoltura, trasferito in altro comune e le scuole dell'obbligo, dove si
sopperiva alla mancanza del riscaldamento, accendendo il fuoco ogni giorno,
strappando pagine degli antichi manoscritti.
Ancora è presente la sala degli amanuensi e quella delle scaffalature
d'epoca con le iscrizioni e le descrizioni sulle importanti discipline di cui
trattano le opere presenti. Chiusa al pubblico, per due diversi ordini: molti
tesi sono stati trasferiti nel salone dell'ex Palazzo dell'Aquila e manca
l'adeguamento dell'impianto elettrico secondo le normative europee. Per il
resto, le ampie sale e il corridoio sono efficienti e necessitano solo di
essere fruiti. Non esistono supporti multimediali.
I giovani e gli abitanti, oltre che il mondo universitario rimangono
penalizzati poiché non possono consultare testi importanti non solo di storia e
geografia, ma di magia, medicina, farmacopea, esorcismi, morale, agiografia
oltre che storie locali e testi conservati sui santi e le vicende religiose
legate alla grande cultura secolare del posto.
Dal 1617 alla seconda metà dell'ottocento hanno studiato e vissuto i
Frati Minori Francescani, rendendo molto attive tutte le attività legate alla
chiesa, al messaggio francescano e alla cultura in generale. La fruibilità
della biblioteca è anche prevista nella pianta organica del comune, dove sono
presenti sia la figura del bibliotecario come pure quella dell'archivista.
fonte: gazzetta del sud
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