Al Pacino in Sicilia il prossimo 17 giugno


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L'annuncio è stato dato dall'assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo: «Il Taormina Film Festival si farà regolarmente dal 9 al 17 giugno. Al Pacino ospite di una straordinaria serata finale». 

È ufficiale la presenza di Al Pacino alla prossima edizione del Taormina Film Fest. L’annuncio è stato dato dall’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo. 

L’attore americano sarà ospite della serata finale del festival il 17 giugno. La notizia arriva proprio nelle ore in cui è ancora in atto la battaglia legale tra Videobank e Agnus Dei sulla gestione ed organizzazione della rassegna, con la società etnea che si è aggiudicata la gara e l’ex general contractor che ha fatto ricorso al Tar di Catania per bloccare l’aggiudicazione della procedura. «Il Festival del Cinema di Taormina si farà regolarmente dal 9 al 17 giugno – ha dichiarato l’assessore Barbagallo -. Ci sarà una serata finale straordinaria, con i fiocchi, con la presenza di Al Pacino e con il ritorno in Sicilia di un grande artista figlio di siciliano. È assolutamente confermata anche la presenza di Pierce Brosnan».

La storia di un mito. Al Pacino, come molti sanno è di chiare origini italiane, esattamente il padre e la madre sono figli di immigrati siciliani originari rispettivamente di San Fratello e Corleone. Nato nel 1940 ad Harlem, si è affermato nel grande cinema grazie all’interpretazione del boss mafioso nel capolavoro di Francis Ford Coppola, “Il Padrino”. L’infanzia di Alfredo Pacino è stata segnata dai drammi e dalle ristrettezze tipiche della condizione dell’immigrato. Il padre (Salvatore Pacino, figlio di immigrati di San Fratello), oltretutto, ha abbandonato la famiglia quando lui era ancora molto piccolo. Alfredo rimase da solo con la madre, entrambi spaesati e poveri. Furono i nonni materni (originari di Corleone) ad incaricarsi di crescerlo e di allevarlo, con il contributo non indifferente della strada (il quartiere è il non tranquillissimo “South Bronx”). Più volte, nelle interviste, Al Pacino, nel corso degli anni, ripercorrerà amaramente gli anni della sua giovinezza, segnata da solitudine e da emarginazione. Anni vissuti senza amici e compagni, se si escludono le conoscenze occasionali che si instaurano in strada.

Da “Me, Natalie” all’Oscar. Nel ’69 il debutto a Broadway e il suo primo film, “Me, Natalie”. Ma il primo ruolo da protagonista è arrivato in “Panico a Needle Park” (’71) di Jerry Schatzberg, in cui interpretò un piccolo spacciatore di droga, offrendo il primo saggio di quella recitazione secca e nervosa che sarà poi caratteristica di tutti i suoi personaggi futuri, dal poliziotto anticonformista di “Serpico” (’73) a quello infiltrato negli ambienti gay di “Cruising” (’80), dal nevrotico pilota di “Un attimo una vita” (’77) al mafioso di piccolo taglio di “Donnie Brasco” (’97). Anche se la fama gli arriverà per il ruolo di Michael Corleone nel “Padrino”. Parallelamente alla sua attività di attore cinematografico, ha continuato la carriera teatrale, di cui restano memorabili le performance in “American Buffalo” di Mamet e negli shakespeariani “Riccardo III” e “Giulio Cesare”. Ha dimostrato però di trovarsi a suo agio anche come attore brillante in commedie come “Papà sei una frana” (’82) e “Paura d’amare” (’91) o in panni addirittura caricaturali come quelli del gangster Big Boy Caprice in Dick Tracy (’90), affiancato da Madonna. Ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo dell’ex-ufficiale cieco di “Scent of a woman – Profumo di donna” (di Martin Brest). È considerato uno dei più grandi attori di tutti i tempi.

Fonte: blogtaormina.it

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