tag:blogger.com,1999:blog-37885624609481053792024-03-28T07:00:34.230+01:00 SottolapietraSottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.comBlogger3910125tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-19261893499865064822024-03-28T07:00:00.001+01:002024-03-28T07:00:00.247+01:00La Sicilia normanna<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOE06i5XM1v4DJyNXXdjDeK8YVOKU0MDmD0jU0dSMlvlZ5oDXnaeCC-FSkn8wJPV3g42DUbPm8BSFDhyphenhyphenMD-OIO-HKWGDUqxB_7F_VDwoBaFJgGxdytO9cu1rxCSVfhBeY4qnfe9_-d_8aw1DMwyi_ijJMtebCv3cQFWpwFjaTiz8XuDsheXl4I-nxff2M/s512/dfawds.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="273" data-original-width="512" height="342" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOE06i5XM1v4DJyNXXdjDeK8YVOKU0MDmD0jU0dSMlvlZ5oDXnaeCC-FSkn8wJPV3g42DUbPm8BSFDhyphenhyphenMD-OIO-HKWGDUqxB_7F_VDwoBaFJgGxdytO9cu1rxCSVfhBeY4qnfe9_-d_8aw1DMwyi_ijJMtebCv3cQFWpwFjaTiz8XuDsheXl4I-nxff2M/w640-h342/dfawds.jpg" width="640" /></a></div><br /><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal">I Normanni (uomini del nord), di origine scandinava, erano
ottimi mercanti, ma, soprattutto, temerari avventurieri, pirati di mare,
valorosi guerrieri. Tra l'VIII e l'XI secolo, spinti da sconvolgimenti politici
e da un innato spirito aggressivo, razziavano i centri marittimi e fluviali
dell'Europa centrale,<br />
Nel 911 il re di Francia Carlo III, il Semplice, assegnò loro il territorio
dell'attuale Normandia. Da qui alcuni andarono in Inghilterra a fare conquiste,
altri, intorno all'anno Mille, sceserò in Italia: nel 1038 aiutarono i
Bizantini a liberare la Sicilia dagli Arabi. Guidali da Roberto il Guiscardo.
dopo essere venuti in contrasto col generale Giorgio Maniace, lasciarono la
Sicilia e si portarono in Puglia.<br />
Nel 1059 Roberto fu nominalo dal papa duca di Puglia e di Calabria e nel 1060
era pronto per la conquista della Sicilia.<br />
Furono gli Arabi stessi ad offrire ai Normanni una favorevole occasione: il
principe di Siracusa Ibn Timnah, sconfitto dal cognato Alì-ben-Naamh principe
di Castrogiovanni, si rifugiò in Calabria dove i Normanni si dichiararono
disponibili ad aiutarlo a rientrare nella sua città...<br />
L'operazione Sicilia fu affidata a Ruggero, fratello di Roberto che, nel 1060
occupò Messina, nel 1071 Palermo nel 1086 Siracusa. Una dopo l'altra caddero
quelle che erano considerate inespugnabili roccaforti arabe: Girgenti.
Castrogiovanni, Butera.<br />
Con la presa di Noto, avvenuta nel 1091, la conquista della Sicilia da parte
dei Normanni potè dirsi completata; Ruggero fu conte di Sicilia.<br />
I nuovi "ospiti" fortificarono tutte le città potenziando le mura e
costruendo castelli, ma diedero ampio risalto anche all'edilizia sacra;
abbatterono le moschee innalzate dai loro predecessori e ridiedero l'originale
aspetto a quelle costruzioni che gli Arabi avevano adattato al loro culto.<br />
A Siracusa restaurarono i monasteri danneggiati e ne costruirono di nuovi un
po' ovunque, affidandoli a prelati di indiscussa rettitudine. Sorsero le chiese
di San Nicolò ai Cordari e S. Tommaso, mentre si ristrutturarono quelle di Santa
Lucia al sepolcro, S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista, il Duomo.<br />
Ai parenti del re e a quei cittadini che si erano distinti nella lotta contro i
Musulmani, vennero assegnati castelli, villaggi, città e grandi estensioni di
terre con doveri di vassallaggio, in diretta dipendenza dalla casa reale;
nacquero i ducati, le contee, le baronie e i feudi.<br />
Palermo fu la capitale del regno di Sicilia, così come lo era stata per gli
Arabi; Siracusa, che fu una Contea comprendente molte baronie, fu affidata a
Giordano, figlio del re.<br />
Sarà uno stratigoto ad amministrare la città, in sostituzione del Conte; mentre
un bajulo esaminava le controversie civili e riscuoteva i tributi.<br />
Il "principio delle consuetudini" facilitò la convivenza di popoli
tanto diversi fra loro; Greci, Lombardi, Franchi, Ebrei, Arabi e Normanni non
avrebbero potuto essere governati da leggi comuni per cui, per effetto della
consuetudine, ciascuna comunità ottemperava alle leggi e agli usi propri del
paese di origine.<br />
Ciascuna comunità, inoltre, aveva un proprio notaio che trascriveva gli atti
nella propria lingua; i Normanni fondarono il primo Stato, nel senso moderno
della parola.<br />
A Siracusa, dopo duecento anni di assenza, fu ristabilita la Cattedra Vescovile
e si delinearono i confini della nuova Diocesi che fu affidala al monaco
benedettino Ruggero.<br />
Il nuovo vescovo riconsacrò il Duomo ed adottò il rito latino gallicano.<br />
Nel 1093 a Siracusa mori improvvisamente il conte Giordano ed il padre fece
celebrare una solenne cerimonia funebre nella chiesa di San Nicolò ai Cordari
facendo poi tumulare la salma nella abbazia di Santa Maria di Milo a Messina.<br />
Tancredi, nipote del conte Giordano, gli succedette nella città aretusea. Ma,
con la morte di quest'ultimo, Siracusa cessò di essere Contea, per divenire
città demaniale.<br />
Nel 1130 papa Anacleto incoronò Ruggero II re di Sicilia, Puglia e Calabria.<br />
Regnando Guglielmo il Malo (così chiamato perché amante dei piaceri, violento e
crudele), Siracusa ebbe uno stratigoto di eccezione; Sinibaldo, signore di
Quisquina, padre di Santa Rosalia; secondo alcuni studiosi la Santa avrebbe
avuto i natali proprio a Siracusa.<br />
La domenica di Pasqua del 1140 una violenta scossa di terremoto fece crollare
sui fedeli, raccolti a celebrare la funzione religiosa, la volta del Duomo. Si
salvarono solo i sacerdoti celebranti, protetti dall'abside che
miracolosamente, restò in piedi. I Normanni ricostruirono il Duomo e lo
dotarono di un imponente portale gotico con rosone e di un alto campanile. Il
vescovo Riccardo volle la volta ornata di dipinti.<br />
Ma intanto nell'isola nascevano quei capolavori di architettura che ancora oggi
possiamo ammirare: la Cattedrale, la Cappella Palatina e la chiesa di S.
Giovanni degli Eremiti a Palermo, la Cattedrale di Cefalù, il Duomo e l'annesso
Chiostro di Monreale, il Duomo di Messina, solo per citare i più famosi.<br />
Guglielmo II il Buono, favorì l'avvento degli Svevi; alla sua morte, infatti,
l'unica erede naturale risultò essere la zia Costanza che egli stesso aveva
fatto sposare ad Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa della casa sveva
degli Hohenstaufen.<br />
Come era prevedibile, quando il trono di Sicilia restò vacante, il Barbarossa
avanzò delle pretese a favore del figlio, ma i Siciliani si affrettarono ad
eleggere Tancredi, figlio illegittimo di Guglielmo.<br />
Dopo appena cinque anni di regno, Tancredi all'età di 34 anni morì lasciando
unico erede il figlioletto Guglielmo III. Fu a questo punto che Enrico VI,
aiutato dalle repubbliche marinare di Pisa e di Genova, alle quali aveva
promesso Siracusa, raggiunse la Sicilia e, avuta ragione dei Normanni, il 25
dicembre del 1194 si fece incoronare re con una imponente cerimonia, nel Duomo
di Palermo.<br />
Il nuovo re di Sicilia imprigionò il giovane Guglielmo, lo accecò, lo evirò e
lo spedì assieme alla madre Sibilla in Germania.<br />
La moglie di Enrico, postasi in viaggio dalla Germania per raggiungere il
marito in Sicilia, a Jesi diede alla luce il figlio Federico (il futuro grande
Federico II).<br />
Nel 1197, rimasta vedova, fece incoronare imperatore il figlioletto di appena
tre anni, assumendone la reggenza.<br />
<br />
Dopo oltre un secolo di dominazione Normanna, la Sicilia passava alla dinastia
sveva degli Hohenstaufen.<o:p></o:p></p>Fonte: Testo tratto da Siracusa 27 secoli di storia di Carlo
Morrone Editore Maura Morrone<p></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p><br />Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-69928457645325611972024-03-23T17:12:00.003+01:002024-03-23T17:12:38.967+01:00La comunità di San Fratello piange la scomparsa di don Salvatore Di Piazza<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/3lco1b0irSw?si=XxV7O55fKeKJzi2p" width="480"></iframe><div><br /></div><div><span style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0.05); color: #131313; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space-collapse: preserve;">Lutto nella Diocesi di Patti, è scomparso Don Salvatore Di Piazza, parroco emerito di san Fratello. In passato è stato anche a capo della Parrocchia di santa Caterina a Mistretta</span></div>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-92178180627218338482024-03-21T07:00:00.001+01:002024-03-21T07:00:00.129+01:00La Sicilia diventa bizantina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEXp8HiwZDZTf6eDisYI2XnvzeaK3EKzvvktOIeVpE90h6x1tbAvww1wcURj2UoDmcrY0TGf1mdC1dXh9KQn_DQnbvWLfdW3h5V9fge3CiLQT1drFfhbl6XOjh7GauBTI0On2ltAVneaubIW8oX_BF-Mq0cLE_OnXkeEqOhlG_k_6tp42_qvaY4iuNOoE/s966/01253.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="704" data-original-width="966" height="466" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEXp8HiwZDZTf6eDisYI2XnvzeaK3EKzvvktOIeVpE90h6x1tbAvww1wcURj2UoDmcrY0TGf1mdC1dXh9KQn_DQnbvWLfdW3h5V9fge3CiLQT1drFfhbl6XOjh7GauBTI0On2ltAVneaubIW8oX_BF-Mq0cLE_OnXkeEqOhlG_k_6tp42_qvaY4iuNOoE/w640-h466/01253.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>L'uccisione di Amalasunta, figlia di Teodorico, accentuò il
contrasto tra Goti e Romani, accelerando il loro processo di decadenza. Di ciò
approfittò Giustiniano che ordinò a Belisario d'iniziare l'occupazione della
Sicilia. Lo sbarco avvenne nel 535 d.C. a Catania, che fu soggiogata senza
colpo ferire. Gli stessi siciliani favorirono l'impresa perché speravano nella
restaurazione di un regime più confacente alle proprie tradizioni religiose e
culturali, e l'invasione si effettuò con grande rapidità. Nel giro di un anno i
maggiori centri dell'Isola, tra cui Siracusa e Palermo, uniche città che
opposero resistenza, caddero in mano ai Bizantini.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Con la fine della guerra tra Goti e Bizantini l'Italia
intera venne annessa all'Impero romano d'Oriente. La Sicilia non entrò a far
parte della Prefettura del pretorio d'Italia che nel 584 con la riforma di
Maurizio divenne un Esarcato, costituendo una provincia indipendente. Essa era
amministrata da un governatore civile che dipendeva direttamente dal Quaestor
Sacri Palatii, mentre l'esercito era affidato a un dux. Successivamente i
poteri civili e militari vennero accentrati nelle mani dello strategos,
comandante civile e militare delle province bizantine da Eraclio in poi.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Durante il periodo bizantino la Sicilia subì una profonda
trasformazione politico-militare ed una pesante tassazione che impoverì la
popolazione.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Per tale motivo papa Gregorio Magno che nella zona
pedemontana dell'Isola, aveva numerosi possedimenti ereditati dalla madre e che
aveva destinato all'espansione del monachesimo benedettino, in una lettera del
595 all'Imperatrice Costantina scrisse: <i>«In Sicilia con scellerate vessazioni,
s'impadroniscono dei beni di ciascuno, piantando degli standardi sopra tutti i
terreni e sopra tutte le case, senza cognizione di causa... Fatene dunque... su
tosto consapevole l'imperator vostro sposo, perché tolga via dalla sua anima un
grande e grave peso di colpa dal suo impero e dai figli suoi»</i>.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nel latifondo, comunque, scomparve la schiavitù e di contro
nacque la servitù della plebe formata dai coloni miseri e si venne articolando
una piccola proprietà con la conversione del tributo dei coloni in enfiteusi.
Le condizioni dei contadini non poterono migliorare perché le coltivazioni si
ridussero al frumento e alla vite e poco veniva curato l'ulivo; né vi era
alcuna forma di produzione destinata all'esportazione.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">A metà del VII secolo anche la Sicilia venne sconvolta dalle
controversie religiose, con la diffusione del monotelismo - dottrina
cristologica nata in Oriente nel VII secolo che asseriva l'unicità di
operazione e di volontà in Cristo (dal greco monos = solo, e thélein = volere);
ideata dal patriarca</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">L’unico vantaggio della presenza bizantina sull’isola, se così possiamo
definirlo, fu il cosiddetto “risveglio artistico e culturale”.</p><p class="MsoNormal">
Il risveglio artistico culturale sì espresse soprattutto attraverso il
rinnovamento di antichi edifici di culto: gli antichi tempi pagani divennero
basiliche cristiane; sorsero chiese in lungo e in largo su tutto il territorio.<o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-24439550209385719152024-03-17T07:00:00.001+01:002024-03-17T07:00:00.256+01:00Luigi Carroccio e la passione per la montagna e la natura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVcjyauQC-lanWsbnJ_2mc3PwF6xmJ7LUWeIFWYAtlVkawM-PcyNlsz3aQK3tW8-HqJZ5B0qMKASlk4BLq8T_eN8MJvhEUE_ldZs35s8gqM_KJebPH1XHtUn1OF0JO6iRCDZL5TtEKnE6OfZEPdBvFzy55EffzTWDJo2u6l-MgVV-ViWeRlawZhPhGM8o/s1600/1709630320263.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1186" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVcjyauQC-lanWsbnJ_2mc3PwF6xmJ7LUWeIFWYAtlVkawM-PcyNlsz3aQK3tW8-HqJZ5B0qMKASlk4BLq8T_eN8MJvhEUE_ldZs35s8gqM_KJebPH1XHtUn1OF0JO6iRCDZL5TtEKnE6OfZEPdBvFzy55EffzTWDJo2u6l-MgVV-ViWeRlawZhPhGM8o/w474-h640/1709630320263.jpg" width="474" /></a></div><p></p><p><span style="background-color: white; color: #242424; font-family: "Segoe UI", "Segoe UI Web (West European)", "Segoe UI", -apple-system, BlinkMacSystemFont, Roboto, "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 15px;">Luigi Carroccio è nato il 27 luglio 1993 a Sant'Agata di Militello. Ha vissuto la sua infanzia e adolescenza a San Fratello, il paese d'origine della sua famiglia. Frequentando i terreni dei nonni nasce in lui la passione per la montagna e la natura! Passione che negli anni si concretizza in vere e proprie esplorazioni documentate da scatti che immortalano luoghi mai visti prima e restituiscono al pubblico un ritratto inedito del Parco dei Nebrodi. Le sue esplorazioni iniziano nel 2018 insieme alla sua compagna Flavia, e sono principalmente rivolte alla ricerca e successiva documentazione di cascate, grotte e gole, processo reso molto più agevole dalla visualizzazione preliminare di immagini satellitari. Il primo luogo da lui documentato sono le Gole Bianche nel torrente San Fratello (denominate così da lui per la caratteristica colorazione bianca delle rocce).</span></p><div dir="auto" style="background-color: white; border: 0px; color: #242424; font-family: "Segoe UI", "Segoe UI Web (West European)", "Segoe UI", -apple-system, BlinkMacSystemFont, Roboto, "Helvetica Neue", sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 15px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Seguono: la cascata e il canyon nel Vallone Baruto, molto caratteristico dal punto di vista geomorfologico per la presenza del Flysch numidico; le piscine naturali di Ninfi, nei pressi del ponte omonimo; la cascata nel Vallone Sambucazzo, una piccola ma molto suggestiva cascata nascosta tra la fitta vegetazione e che si fa strada attraverso un piccolo scivolo di roccia.</div><div dir="auto" style="background-color: white; border: 0px; color: #242424; font-family: "Segoe UI", "Segoe UI Web (West European)", "Segoe UI", -apple-system, BlinkMacSystemFont, Roboto, "Helvetica Neue", sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 15px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ma la scoperta che ha suscitato maggior interesse e che ha generato la maggior eco mediatica è sicuramente quella delle cascate del Fosso Aquiloccia. La prima esplorazione del luogo è stata effettuata nel mese di giugno 2022 insieme ad Alessio Trusso, un altro escursionista che dal 2021 si è unito a Luigi nella sua attività di ricerca ed esplorazione. In quel periodo la magra del torrente offriva ben poco spettacolo rispetto a quello che avrebbe potuto offrire in periodi di maggior ricchezza d'acqua. Così nel marzo del 2023 i due escursionisti sono ritornati ritrovandosi di fronte uno spettacolo unico. Il fosso Aquiloccia è un piccolo affluente del torrente Caprino e ospita una serie di cascate (una decina), la più alta e spettacolare delle quali è alta circa 20m. Trovandosi la prima a 1100 metri slm, si tratta delle cascate più alte del parco dei Nebrodi. A far da cornice a questa bellissima valle di cascate ci sono i rilievi della Serra Caprino, caratterizzati dalla presenza dei calanchi, un particolare fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l'effetto di dilavamento delle acque piovane su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVXOYDXR_wxCSIMGuuw1c7roOcR_2BeyyVPcvIsxZbVryR_Yd1B9e_8SPn6yeR5aR1jWWyDWMT5nVrZHSnFwKdfZMAkBHJLDVUFVJ8-rWQTFuneiWBi1gmwZIeLrjxodZ-JKHftli-z9aA5dAC_zVyoVrGhdpZfjZea-AeE7CuGIItf_2DsoToNh3IpAE/s1599/1709630331023.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1599" data-original-width="1280" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVXOYDXR_wxCSIMGuuw1c7roOcR_2BeyyVPcvIsxZbVryR_Yd1B9e_8SPn6yeR5aR1jWWyDWMT5nVrZHSnFwKdfZMAkBHJLDVUFVJ8-rWQTFuneiWBi1gmwZIeLrjxodZ-JKHftli-z9aA5dAC_zVyoVrGhdpZfjZea-AeE7CuGIItf_2DsoToNh3IpAE/w512-h640/1709630331023.jpg" width="512" /></a></div><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY5wvGYZvk6AlsFQWQSPhEaiH663Eb4znLDM1xK45DoornJFYqkzxjFDF_ZQfXl2zuMAf5asB9OF3pTUyvNYFuMWjGS7Qh8kxQOloJ6hYs8k8Ih3YiGeKOmxM7GThDgoCzuwRzaG4sBLfkT8uQwC2ztabySTZc2-ZzWl8sSxFSu_bow2a9Zj86DO__6ag/s1600/1709630342844.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="716" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY5wvGYZvk6AlsFQWQSPhEaiH663Eb4znLDM1xK45DoornJFYqkzxjFDF_ZQfXl2zuMAf5asB9OF3pTUyvNYFuMWjGS7Qh8kxQOloJ6hYs8k8Ih3YiGeKOmxM7GThDgoCzuwRzaG4sBLfkT8uQwC2ztabySTZc2-ZzWl8sSxFSu_bow2a9Zj86DO__6ag/w286-h640/1709630342844.jpg" width="286" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cascata Velo di Sposa (Mistretta)</td></tr></tbody></table><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYRSZf_xXNENuVvuvqhgI0qUTJ2X_RW0dI5O7YkBdRDBPtPtdl3igCpVamjN_V7XpWah0lnrkaum1yGhOjJ0PPxLezmeuV1nmYHLA0p8__mvYS8l2f1zfpWKc2CzNuMf5Y0QengQhPN_t9Nu3-a346y9ybO0aF4HBzIEZUsEVfno84bdUIXjR7-hAQtzU/s2672/1709630352978.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2368" data-original-width="2672" height="568" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYRSZf_xXNENuVvuvqhgI0qUTJ2X_RW0dI5O7YkBdRDBPtPtdl3igCpVamjN_V7XpWah0lnrkaum1yGhOjJ0PPxLezmeuV1nmYHLA0p8__mvYS8l2f1zfpWKc2CzNuMf5Y0QengQhPN_t9Nu3-a346y9ybO0aF4HBzIEZUsEVfno84bdUIXjR7-hAQtzU/w640-h568/1709630352978.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Torrente Fiumetto (Alcara Li Fusi)</td></tr></tbody></table><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJiHtCWubTE_jmlG1WG7DqMLNDMwn-U8YxSY61KchZIZWma5c44_OfLlVwXqEfxqHLkIPVDaZpisuEhu6FwmdozU4VavhhfBhHsoxiW9eL6JwF0HQlmElw-JXCeLvIOIARUiRqmQbzCXRjAroR0r9axGVhUslJcGM23Gq07SndDVJtat8wNHCwLTIBNo8/s1600/1709630361905.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJiHtCWubTE_jmlG1WG7DqMLNDMwn-U8YxSY61KchZIZWma5c44_OfLlVwXqEfxqHLkIPVDaZpisuEhu6FwmdozU4VavhhfBhHsoxiW9eL6JwF0HQlmElw-JXCeLvIOIARUiRqmQbzCXRjAroR0r9axGVhUslJcGM23Gq07SndDVJtat8wNHCwLTIBNo8/w360-h640/1709630361905.jpg" width="360" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Luigi Carroccio e Alessio Trusso presso le cascate Aquiloccia (San Fratello)</td></tr></tbody></table><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaq2nr-LxbCE-1vuqLZ3qRoPTU9OFZCPY6SvevFWAIrx5Jp-UWBoCJZztMlTt55eTJI9L_CkE3xAsdVDsY5CSK9vIJGiWYhe3FiUoicNvn_tykZ2IcRXGCOIBuN6k9u6bvMO8eQNv8lC_Ho2oxtzbQy4Gro1qu8ajRGl9uO2-VCp4D1KiTkHb-vDjRdpk/s1080/1709630370258.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1071" data-original-width="1080" height="634" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaq2nr-LxbCE-1vuqLZ3qRoPTU9OFZCPY6SvevFWAIrx5Jp-UWBoCJZztMlTt55eTJI9L_CkE3xAsdVDsY5CSK9vIJGiWYhe3FiUoicNvn_tykZ2IcRXGCOIBuN6k9u6bvMO8eQNv8lC_Ho2oxtzbQy4Gro1qu8ajRGl9uO2-VCp4D1KiTkHb-vDjRdpk/w640-h634/1709630370258.jpg" width="640" /></a></div><br /><div dir="auto" style="background-color: white; border: 0px; color: #242424; font-family: "Segoe UI", "Segoe UI Web (West European)", "Segoe UI", -apple-system, BlinkMacSystemFont, Roboto, "Helvetica Neue", sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 15px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></div>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-52591048027417333172024-03-14T07:00:00.100+01:002024-03-14T07:00:00.136+01:00Il culto di Costantino traccia indelebile di un passato bizantino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLD2OlzXp8ceNySD1bO3JSKJVNnBnKjc91o7d1sr0zqvjAArJ7bZBU3i9WgqgsmDOU6ugi6O9fZuyQGjOKHBHoPFYA8xq8cSzgQ0YfPmFgysXs5owZivlQLf7jCEwl7wDn4k_UvhSN28upSQYL_UilWpssBPSgtx3qnQXD-aQN3hBMWx1w2H89wP5URnI/s660/san-costantino-3276104.660x368.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="660" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLD2OlzXp8ceNySD1bO3JSKJVNnBnKjc91o7d1sr0zqvjAArJ7bZBU3i9WgqgsmDOU6ugi6O9fZuyQGjOKHBHoPFYA8xq8cSzgQ0YfPmFgysXs5owZivlQLf7jCEwl7wDn4k_UvhSN28upSQYL_UilWpssBPSgtx3qnQXD-aQN3hBMWx1w2H89wP5URnI/w640-h356/san-costantino-3276104.660x368.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p><b><i>di Antonio Francesco Spada</i></b></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Il culto di Costantino sorse a Costantinopoli subito dopo la
sua morte perché fu sepolto nella chiesa dei Dodici Apostoli di quella città.
Poi lentamente si diffuse fra tutte le popolazioni cristiane di rito bizantino
e fu incluso in tutti i loro calendari e sinassari.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">L’Occidente non tributò all’imperatore alcun culto e si
limitò soltanto a riconoscere i suoi meriti nei confronti della Chiesa, perché fu il primo imperatore ad abbracciare la
fede cristiana, che lasciò poi quasi in eredità ai sovrani suoi successori.
Col passare dei secoli, però, il culto di Costantino penetrò anche in alcune
regioni di rito latino. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal">Sono molte le ragioni per cui il nome di Costantino il
Grande non fu inserito nel calendario generale della Chiesa romana. In primo
luogo l’Occidente, non avendo conosciuto Costantino in vita come vero
cristiano, non poteva dopo la morte venerarlo come santo. Negli anni che
seguirono la battaglia di ponte Milvio, Costantino fu solo tre volte a Roma, e
per brevi periodi: l’ultima nel 326, quando la sua conversione non era ancora
chiara. C’è da tenere presente inoltre la secolare e forte rivalità fra Roma e
Costantinopoli, tra i Greci e i Latini, in seguito al trasferimento della
capitale. Basti dire che i monaci ortodossi nel Medioevo affermavano nei loro
inni che Costantino fondò un nuovo impero cristiano e non amavano ricordare che
nella sua persona continuò l’Impero di Roma.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Al riguardo ebbe molto peso a Roma il giudizio sfavorevole
sull’imperatore espresso da san Girolamo, che nel Chronicon lo definì
«incline all’arianesimo» perché battezzato da Eusebio, vescovo di Nicomedia. Non si trova il nome dell’imperatore neppure nel Kalendarium
Romanum o Album Sanctorun et Beatorum dei secoli seguenti, e la
mancata canonizzazione nel Medioevo è da attribuire anche alla conflittualità
tra la Chiesa e l’Impero d’Occidente. </p><p class="MsoNormal">La prudenza della Chiesa di Roma, che ancora oggi riconosce
e restringe in Occidente la memoria di San Costantino ai luoghi in cui la vox
populi lo esalta da secoli, forse deriva anche dalla considerazione che il
mondo occidentale, sebbene costruito su fondamenti cristiani, da molti secoli è
in gran parte secolarizzato nel suo modo di pensare la Chiesa e non accetta una
particolare comprensione della stessa Chiesa per certe azioni che Costantino
compì mentre era ancora pagano e in tempi diversi dai nostri nei valori e nei
sentimenti.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La diffusione del culto di Costantino in alcune regioni
dell’Occidente si spiega con
l’interscambio fra le culture, i pellegrinaggi al Santo Sepolcro e
l’immigrazione di persone singole o di gruppi durante l’alto Medioevo. In quei
secoli lontani molti monaci orientali di diverse regole, detti comunemente
basiliani, furono costretti a fuggire dalle loro sedi prima per le invasioni
dei persiani e degli arabi e poi per le persecuzioni iconoclaste degli
imperatori (secoli VII-IX). Essi si rifugiarono in varie parti d’Europa,
portando con sé reliquie e immagini di santi, che facevano conoscere alle
popolazioni indigene dell’Occidente. Tra i vari culti orientali diffusero anche
quello di San Costantino Magno, che si affermò, però, solo in alcuni luoghi, e
cioè nell’Italia meridionale, in Sicilia e in Sardegna. Le testimonianze del
culto costantiniano durante il Medioevo sono, infatti, rare nell’Europa
continentale e nell’Italia settentrionale e centrale. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Circa l’introduzione del culto di San Costantino nell’Italia
meridionale, si distinguono due periodi, che corrispondono a due diverse epoche
di immigrazione in Italia di cristiani provenienti dall’Oriente.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Il primo iniziò nel VI secolo con la Guerra gotica (535-553)
e la riconquista dell’Italia da parte delle armate di Giustiniano, alla quale
seguirono nuove relazioni commerciali, lo scambio tra culture e la diffusione
dei culti orientali.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">I vescovi latini furono sostituiti con presuli greci e il
rito bizantino-greco fu introdotto al posto di quello latino. In quel periodo i
culti di molti santi orientali, tra cui quello di San Costantino, si radicarono
profondamente nella popolazione.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Alla provincia di Messina apparteneva il paese di Gioiosa
Guardia, che venne abbandonato a causa delle frane. Tra le rovine di
quell’abitato si notano ancora i ruderi della chiesa dedicata a S. Costantino
Magno. Nel territorio messinese era forte il culto orientale praticato nel monastero basiliano di S. Filippo di Fragalà. A Nicosia, in provincia di Enna, nella chiesa di S. Elena
c’è un dipinto sacro con soggetto costantiniano, ma il culto è oggi del tutto
dimenticato. Dopotutto il clero latino cercava di far dimenticare alle
popolazioni dell’Italia meridionale i culti propri dell’Oriente come quello di
San Costantino. </p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">I documenti medievali sul culto costantiniano nell’Occidente
sono pochissimi e pertanto non è stato possibile individuare tutti i luoghi nei
quali si venerava Costantino il Grande come santo nei secoli VII-XIII. È
comunque certo che il suo culto non era molto diffuso nell’Occidente, a
eccezione di quelle regioni, come l’Italia meridionale e insulare, che furono
sottoposte per secoli alla dominazione civile e religiosa dell’impero
bizantino. </p><p class="MsoNormal">La Chiesa aveva subìto nel 1054 la grave frattura dello
scisma d’Oriente e il clero latino non gradiva che nei propri territori si continuassero a celebrare riti e feste propri degli ortodossi.
In Sicilia anche l’autorità civile contribuì alla regressione del culto costantiniano
con la demolizione di alcune chiese per i suoi fini politici o militari. </p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nella diocesi di Patti il culto di San Costantino è praticato ancora oggi in diversi luoghi secondo il rito latino, e al Santo sono dedicate delle chiese a Caprileone, Piraino e Tortorici. La chiesa di Caprileone è patronale e
ha notevoli pregi architettonici, la piccola chiesa di Piraino sorge nella
contrada che prende proprio il nome di San Costantino, infine nella chiesa di
Tortorici c’è una tela raffigurante la Madonna e i santi Costantino ed Elena.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">A Caprileone, in passato, il simulacro, che abitualmente è
privo della corona, veniva incoronato con una speciale corona imperiale
d’argento il 21 maggio e al termine di quel rito il popolo acclamava ‘Viva
l’Imperatore’. Il Santo è venerato anche tra i contadini e i pastori delle
vallate di quel territorio.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Oggi il culto è in regresso un po’ dovunque, ma è doveroso
dire che la Chiesa di Roma, pur non ritenendo opportuno inserire Costantino nel
suo calendario liturgico, ne permette il culto in quei luoghi in cui da secoli
viene praticato. Si tratta per noi occidentali di un culto locale, che,
onorando Costantino, onora la croce di Cristo, definita dai gosos del
Santo «sorgente di libertà e iscala fin a su Chelu».</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Fonti:</p><p class="MsoNormal"></p><ol style="text-align: left;"><li>C. Pellegrini, Il
culto a Costantino Magno, in La Scuola Cattolica, 41 (1913), pp. 263-257; </li><li>La chiesa
greca in Italia dall’VIII al XVI secolo, Atti del Convegno storico
interecclesiale (Bari 30 aprile-4 maggio 1969), 3 voll., Bari 1972-1973; </li><li>V. von Falkenhausen, La dominazione bizantina nell’Italia
meridionale dal IX all’XI secolo, Bari 1978; </li><li>S. Greco, I Santi patroni di Sicilia,
Palermo 1995; </li><li>J.M. Martin, A. Jacob, La Chiesa greca in Italia (c.650-
c.1050), in Storia del Cristianesimo. Religione, Politica, Cultura,
IV, Vescovi, Monaci e Imperatori (610-1054), Roma 1999; </li><li>G. Catalano, Il culto di
S. Costantino imperatore in Sicilia, in Poteri religiosi e istituzioni: Il
culto di San Costantino imperatore tra Oriente e Occidente, a cura di F. Sini,
P.P. Onida, Torino 2003, pp. 383-398; </li><li>R. Coppola, La santità in Oriente e
in Occidente. A proposito del culto di S. Costantino I imperatore, ivi, pp.
355-365; </li><li>U. Zanetti, Costantino nei calendari e Sinassari
orientali, in Costantino il Grande dall’antichità all’umanesimo, a cura di
G. Bonamente, F. Fusco, II, Macerata 1993, pp. 893-914.</li><li>E. Croce, s.v. Costantino, Iconografia,
in Bibliotheca Sanctorum, IV, Roma 1964.</li><li>Salvatore Amedeo Ciminata, San Costantino in
Caprileone: tra storia e tradizione popolare, Università di Messina, 2006-2007,
relatrice Renata Melissari.</li></ol><p></p><p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-33661999858646768672024-03-07T07:00:00.001+01:002024-03-07T07:00:00.138+01:00Una sventura chiamata Agatocle<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2LAoMtcXm4p8xuLJDtKDN8rlCh4Vh53YuEtOjFZjfvljQViaU-K8JQJhIsFAXzRzEVX2tGfgrqYAPB7JW7c1LQdySI7nc_THC2Yr-TtsUdw3u2ws8DBzaWwwR95GQY2lRPz_htgAMAPCKU7kxnsyvJiSskT580r8LzGich5jLK1C7SJ7WTSMm1cQWIk8/s266/agatocle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="256" data-original-width="266" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2LAoMtcXm4p8xuLJDtKDN8rlCh4Vh53YuEtOjFZjfvljQViaU-K8JQJhIsFAXzRzEVX2tGfgrqYAPB7JW7c1LQdySI7nc_THC2Yr-TtsUdw3u2ws8DBzaWwwR95GQY2lRPz_htgAMAPCKU7kxnsyvJiSskT580r8LzGich5jLK1C7SJ7WTSMm1cQWIk8/s1600/agatocle.jpg" width="266" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal">In uno dei periodi di maggior splendore Apollonia venne
distrutta da Agatocle nel 307 a.C. Chi era costui? <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La repubblica democratica, istituita da Timoleonte, durò
appena vent'anni; nel 317 a.C., infatti, sopraggiunse una nuova sventura di
nome Agatocle. Espulso da Siracusa già da semplice cittadino, perché ritenuto
"elemento pericoloso", vi fece rientro con la forza.<br />
Con una serie di sotterfugi, riuscì a farsi nominare stratego della città. Convinto
che la strada della tirannide fosse disturbata "solo" dai seicento
nobili del governo repubblicano, li fece uccidere tutti in una sola notte e,
nel contempo, eliminò altre settemila persone che in qualche modo potevano
disturbare i suoi piani. Fu proclamato tiranno di Siracusa!<br />
Gli eccidi furono il suo forte; assediato dai Cartaginesi, anziché
fronteggiarli, guidò personalmente una flotta in Africa, lasciando in città tutti
i soldati originari di Siracusa e portando con se i mercenari ed i figli dei
ricchi e nobili siracusani in ostaggio. Parecchie città cartaginesi caddero
nelle sue mani ed il bottino che riuscì ad accumulare fu ingentissimo. Agatocle
non riuscì comunque ad espugnare Cartagine.<br />
Rientrato in Sicilia, ordinò il massacro delle famiglie che, in sua assenza,
avevano tramato contro di luì.<br />
Fece ritorno in Africa perché le città conquistate si erano ribellate e, quasi
tutte, avevano ripreso la propria autonomia; ma, vista l'impossibilità di
venire a capo di una situazione divenuta insostenibile, abbandonò l'esercito e
i suoi stessi figli sulle spiagge africane e fece ritorno a Siracusa con una
sola nave. Ovviamente la rabbia dei soldati si riversò proprio sui figli del
tiranno e questi, saputa la notizia, fece uccidere i parenti dei soldati
"assassini".<br />
Sopite le velleità espansionistiche, Agatocle si dedicò alla sua città: costruì
in Acradina un reggia, detta "dei sessanta letti" dal numero dei
letti contenuti nella sala del triclinio. Ma pensò anche a fortificarla;
costruì infatti due fortezze a guardia del porto piccolo, una in Ortigia e
l'altra di fronte, in Acradina. Sottomise gran parte della Calabria.<br />
Si imparentò con Pirro, re dell'Epiro, dandogli in sposa la figlia Lanassa.
Questo matrimonio, a causa della dissolutezza e della ostentata infedeltà del
re, finì presto: Lanassa che aveva avuto un fìglio da Pirro, passò a nuove
nozze con Demetrio Poliocerte, re della Macedonia.<br />
Nel 289 a.C. Agatocle finì i suoi giorni avvelenato da Menone, uno dei suoi
favoriti.<br />
Fu ripristinata la repubblica e, come usciti da un incubo, i Siracusani cancellarono
i segni della tirannide: distrussero tutti i monumenti che raffiguravano il
vecchio Agatocle e abbatterono le costruzioni da lui volute.<br />
I mercenari e i più fidati soldati del tiranno abbandonarono la città e
occuparono Messena, formando con gli altri mercenari che abitavano la città, il
popolo dei Mamertini.<o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-42743599745797167632024-03-03T21:16:00.001+01:002024-03-03T21:16:46.791+01:00San Fratello, patria di San Benedetto il Moro. Il nuovo messaggio di un ...<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/kILszetaILU?si=ZCHWeiEVyKTpPxto" frameborder="0"></iframe>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-35292574686372808662024-03-01T18:42:00.000+01:002024-03-01T18:42:05.980+01:00Il muro della poesia nel borgo che amo profondamente, questa donna ha cr...<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/lspHanv6Ohs?si=SIESvACcCfqqlcqE" frameborder="0"></iframe>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-40613480417364457052024-03-01T18:41:00.001+01:002024-03-01T18:41:24.118+01:00La storia più commovente che ascolterai oggi, l'antica bottega di mia madre<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/AIzVilUCuX8?si=A3s0oxCK7zN5skXh" frameborder="0"></iframe>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-43702673835609176602024-02-29T07:00:00.001+01:002024-02-29T07:00:00.142+01:00Il caso curioso di Dorotheos di Apollonios, Sosipolis di Taurion e Hippias di Damas<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3TKN7SnJkvstSnh_PJ9_JE_MptYwdgAHc9TWm3C-rpVe0P3CaLVnbcSCF2b6NWjaNvIJfOrU64YHBHNBk1j3DZvvxitdFjzTD3HcMwR1HT44FHCFRh1_4CbnVlN2y9iPDaGqq-IBX59MW_NtltxozV1WiVzFbFxR94ru0iOa32yghjV0QFDyEqugv3iE/s599/Ricostruzione-di-unassemblea-greca-1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="216" data-original-width="599" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3TKN7SnJkvstSnh_PJ9_JE_MptYwdgAHc9TWm3C-rpVe0P3CaLVnbcSCF2b6NWjaNvIJfOrU64YHBHNBk1j3DZvvxitdFjzTD3HcMwR1HT44FHCFRh1_4CbnVlN2y9iPDaGqq-IBX59MW_NtltxozV1WiVzFbFxR94ru0iOa32yghjV0QFDyEqugv3iE/w640-h230/Ricostruzione-di-unassemblea-greca-1.png" width="640" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal">Come ad Atene il cittadino era designato oltre che col nome
di una delle tribù con un demotico residenziale, anche nella Sicilia
ellenistica e poi romano-repubblicana gli abitanti liberi recavano un nome
personale e un patronimico, seguito, ma non sempre, dalla indicazione di una
delle tre tribù (phylai) doriche e talora da una sigla, abbreviazione di un
demotico (phatria/phratria): una parte di essi risiedeva in borghi, definibili
genericamente komai o vici, collegati con la città, si tratta appunto di
phratriai territoriali, definibili demotici, corrispondenti a toponimi di
borghi connessi con la città capoluogo come ancora nell’Italia romana. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Un esempio sono stati i ritrovamenti di Tauromenion
(Taormina) dove i cittadini risultavano in un sistema anagrafico con
l’indicazione di un demotico residenziale (quartieri, frazioni o borghi
dipendenti da Tauromenion), di cui se ne annoverano ben 23. Dai ritrovamenti
siciliani emerge come questo sistema di riconoscimento anagrafico veniva
utilizzato per atti notarili di acquisto o cessione di beni, per elencare liste
di soldati o più semplicemente per atti di una certa importanza. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Due di questi preziosi documenti sono stati trovati nel sito
di Kaleaktè (Caronia) e Halaesa (Tusa). Però tra i protagonisti del documento
c’è un sacerdote dal nome Dorotheos di Apollonios Lab. E tra i consiglieri un
certo Sosipolis di Taurion Log. E un Hippias di Damas Lab. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">L’ipotesi portata avanti da alcuni studiosi confermerebbe
un’assemblea con un elenco di sacerdoti di Apollo, che sembrerebbero provenire
da centri vicini. A conferma due sacerdoti individuati con uno specifico
demotico (Lab.), sono presenti in una iscrizione trovata ad Apollonia, mentre
Sosipolis è presente in una pietra posta adesso alla base del campanile della
Chiesa di San Nicolò di San Fratello.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Se la presenza di un sacerdote di Apollonia è abbastanza
logica per il periodo, è assai curiosa la contemporanea presenza di due consiglieri provenienti da
Taurion e Damas, poiché se è pur vero che entrambi questi due toponimi sono
stati spesso associati al territorio di San Fratello, è altrettanto vero che
entrambi vengono inseriti in un contesto storico bizantino.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Giacomo Manganaro. Il sistema anagrafico nella Sicilia in
epoca ellenistica (Da Halaesa ad Agathyrnum, 2001)<o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-15095312867798832442024-02-28T15:26:00.006+01:002024-02-28T15:26:56.906+01:00Non cambierei questo borgo per nulla al mondo, l'amore di questa donna v...<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/USBYyOy7XXs?si=oq0Giqk8MIWevVI1" frameborder="0"></iframe>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-33908447019127510982024-02-28T15:26:00.004+01:002024-02-28T15:26:41.543+01:00Ho lasciato Milano per vivere in Sicilia, mi sono innamorata di questo p...<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/ul1C4wXGyjc?si=P7gwqN0sVfdalLUB" frameborder="0"></iframe>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-91862066017239883892024-02-28T15:26:00.002+01:002024-02-28T15:26:21.089+01:00Preparo in diretta i buonissimi maccheroni Siciliani fatti come una volta 😋<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/9T3RRd9Ybrg?si=tYyFqWozgnPe0AXg" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/9T3RRd9Ybrg/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe><div><br /></div><div><span style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0.05); color: #131313; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space-collapse: preserve;">I maccheroni Siciliani 😋
Come una volta con il buco
aspettate la fine, </span></div>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-51573734818649585712024-02-28T15:25:00.002+01:002024-02-28T15:25:43.674+01:00I maccheroni preparati con amore da Rosalia 😋<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/_E02CcawhN4?si=lZTPukqnnLFkOK0C" width="480"></iframe><div><br /></div><div><span style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0.05); color: #131313; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space-collapse: preserve;">Continuo la tradizione dei maccheroni</span></div>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-77485521706912255072024-02-28T15:15:00.003+01:002024-02-28T15:15:35.332+01:00Buon appetito con i buonissimi maccheroni fatti a mano<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/f32riCf5g54?si=3RAejd9GEcNcP01O" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/f32riCf5g54/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe><div><br /></div><div><span style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0.05); color: #131313; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space-collapse: preserve;">Buon appetito con i buonissimi maccheroni fatti a mano</span></div>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-61604923096380264532024-02-28T15:15:00.000+01:002024-02-28T15:15:00.549+01:00Eleonora Bordonaro - Airàm Uoi<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/1O5J8rjOtzs?si=BycXKmfAkd9vAF-6" width="480"></iframe><div><br /></div><div><yt-attributed-string class="style-scope ytd-text-inline-expander"><span class="yt-core-attributed-string yt-core-attributed-string--white-space-pre-wrap" role="text" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; white-space-collapse: preserve;"><span class="yt-core-attributed-string--link-inherit-color" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #131313; margin: 0px; padding: 0px;">La Pasqua del 2010 di San Fratello, sui Nebrodi, in Sicilia, verrà ricordata come quella della frana devastante che costrinse molti abitanti a lasciare le proprie case e trasferirsi altrove.
Nell’atmosfera rarefatta della piazza della Chiesa del Convento, davanti al paese intero, i Giudei rompono il silenzio intonando la sonata detta La Disgrazziera, per ringraziare la vita e affermare che insieme si può tutto perché, come diceva papà, bel tempo e cattivo tempo non dura tutto il tempo.
Mi truvuoma ntô Cìan dû Cuvant
suoma assei, tucc mut, chjussei di diciant
Pi rringrazier la terra chi bambarìa e gira,
chi scidìca e chièngia
chi si arb e chi si späca
Pätri di la Misiricàrdia, Airàm Uoi
Pätri Gränn, Airàm Uoi
Signardìa di la Piatea Airàm Uoi
Pätri Gränn, Airàm Uoi
Saura la späda nciaiera purtuoma u Signardìa di la Piatea,
u Santìsim Ciaamu, la Ndulurära,
e li sunäri di la Disgrazziera
Li uastedi li sarvuoma pi d’invearn
quänn dilluvia, ciuov e sciuoscia fart u vant
Pätri di la Misiricàrdia, Airàm Uoi
Ca u ban tamp e u meu tamp ni dura tutt u tamp
ca bon tempu e malu tempu non dura tuttu u tempu
bon tempu e malu tempu non dura tuttu u tempu
AIUTATEMI VOI
Ci troviamo al Piazzale del Convento,
siamo tanti, tutti muti, più di duecento.
Per ringraziare la terra che traballa
e gira, che scivola e cambia,
che si apre e si spacca.
Padre della Misericordia Aiutatemi voi,
Padre Grande Aiutatemi voi.
Signor Iddio delle Pietà Aiutatemi voi.
Sopra la spalla coperta di piaghe
portiamo il Signor Iddio della Pietà,
l’Ecce Homo, la Regina Addolorata
e le suonate della Disgraziata.
Le focacce di pane votivo le conserviamo
per l’inverno, quando diluvia,
piove e tira forte il vento.
Padre della Misericordia aiutatemi voi,
ché bel tempo e cattivo tempo
non dura tutto il tempo.
testo Eleonora Bordonaro
musica Puccio Castrogiovanni, Eleonora Bordonaro
arrangiamenti Michele Musarra
traduzione Fra' Giuseppe Maggiore
Eleonora Bordonaro voce
Puccio Castrogiovanni marranzano
Marco Corbino chitarra
Michele Musarra basso
Salvo Farruggio batteria
I Giudei di San Fratello, partito dei Principini trombe
Finisterre 2024
La cura delle trascrizioni ortografiche in galloitalico è del professore Giuseppe Foti, PhD in Filologia moderna.
Tutti i brani sono presentati nel Nuovo sistema ortografico del dialetto galloitalico di San Fratello come è nel saggio del professore Salvatore C. Trovato, contenuto in  tarbunira – All’imbrunire, di Benedetto Di Pietro, Ed. Il Lunario, 1999, pagine 5-20).
Il proverbio del brano Airàm Uoi è una frase ricorrente di Pippo Bordonaro, che continua ad incoraggiarci ogni giorno.
Girato a gennaio 2024 a Catania e Messina
Si ringrazia il Santuario Nostra Signora di Lourdes di Messina.
Grazie a Fra’ Giuseppe Maggiore
Direzione Artistica Sara Castrogiovanni e Luca Bordonaro
Videografia, montaggio e color grading Luca Bordonaro
Effimero Productions</span></span></yt-attributed-string><div class="style-scope ytd-text-inline-expander" id="snippet" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; white-space-collapse: preserve;"></div><div class="style-scope ytd-watch-metadata" slot="extra-content" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;"><ytd-structured-description-content-renderer class="style-scope ytd-watch-metadata" id="structured-description" inline-structured-description="" modern="" style="display: block; margin-top: 16px; overflow: hidden auto;" watch-while-sdp=""><div class="style-scope ytd-structured-description-content-renderer" id="items" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;"><ytd-horizontal-card-list-renderer at-end="" at-start="" card-list-style="HORIZONTAL_CARD_LIST_STYLE_TYPE_ENGAGEMENT_PANEL_SECTION" class="style-scope ytd-structured-description-content-renderer" has-subtitle="" has-video-attribute-view-models="" inline-structured-description="" style="--ytd-horizontal-card-list-item-width: 415px; border-top: unset; box-sizing: border-box; display: block; padding: 16px 0px; position: relative;"><div class="style-scope ytd-horizontal-card-list-renderer" id="header-container" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; display: flex; flex-direction: row; margin: 0px 0px 4px; padding: 0px;"><h2 class="style-scope ytd-horizontal-card-list-renderer" id="header" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; flex: 1 1 1e-09px; margin: 0px; padding: 0px;"><ytd-rich-list-header-renderer class="style-scope ytd-horizontal-card-list-renderer" modern-typography="" style="display: inline-block; margin-bottom: 0px; margin-left: unset; margin-right: 4px; margin-top: 0px; width: 905.752px;"><div class="title-row style-scope ytd-rich-list-header-renderer" style="align-items: center; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; display: flex; flex-direction: row; margin: 0px; padding: 0px;"><div class="style-scope ytd-rich-list-header-renderer" id="avatar" style="background: rgba(0, 0, 0, 0.05); border: 0px; color: #0f0f0f; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"></div><div class="style-scope ytd-rich-list-header-renderer" id="title-text" style="background: rgba(0, 0, 0, 0.05); border: 0px; color: #0f0f0f; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"></div></div></ytd-rich-list-header-renderer></h2></div></ytd-horizontal-card-list-renderer></div></ytd-structured-description-content-renderer></div></div>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-73624059921700993492024-02-22T07:00:00.001+01:002024-02-22T07:00:00.237+01:00Il borgo Turiano si trovava a San Fratello?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAPmIiKWVTqWvjcsAEZmb9D6O8XhcTjrJu_HAlQ1_ernCdmLu-SerJ7GTyj5-MM1vc7r-wogaoi2ldaUNEi5aIlvvw-uui3jzRXua9C4xu4gdysEBwYaAfAQk0AWP-fe7prcppXlkqMYV4zFTSmbVAFXeXDF9Z87R-YY3YbHdv5Ipayib314Mr4OZp2kI/s820/foto%20story%20s.Antonio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="335" data-original-width="820" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAPmIiKWVTqWvjcsAEZmb9D6O8XhcTjrJu_HAlQ1_ernCdmLu-SerJ7GTyj5-MM1vc7r-wogaoi2ldaUNEi5aIlvvw-uui3jzRXua9C4xu4gdysEBwYaAfAQk0AWP-fe7prcppXlkqMYV4zFTSmbVAFXeXDF9Z87R-YY3YbHdv5Ipayib314Mr4OZp2kI/w640-h262/foto%20story%20s.Antonio.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p>
<p class="MsoNormal">Nel 1082 Ruggero concede alla chiesa troinese alcuni
territori della Sicilia nord orientale, fra questi vengono citati “il castello
di Turiano e il Castello di Acharet (Alcara) posti entrambi nella valle di
Demina.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Il documento elenca anche i borghi sotto il controllo della
chiesa normanna in ordine rigorosamente geografico, così come avviene in altre
due bolle del 1151 (Eugenio III) e del 1198 (Innocenzo III), dove si continua a
parlare di Turiano come città posta nella Valle di Demenna. L’aspetto assai
curioso riguarda San Filadelfio, mai citato nelle tre bolle, nonostante l’esistenza
del borgo alla pubblicazione delle ultime due sia confermata da numerosi
documenti storici, su tutti il libro di Ruggero del cartografo arabo Idrisi,
risalente al 1154. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nelle bolle il nome del borgo di San Filadelfio apparirà per
la prima volta solamente nel XIII secolo, proprio quando dagli stessi documenti
scompare il nome del borgo Turiano. Il nome Turiano, si fa risalire alla
leggenda di Turio (già precedentemente raccontata), ma un’alternativa a tale leggenda
esiste. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Taurianum (oggi Tauriana) è, infatti, anche un’antica città calabrese,
fondata dai greci nel VII sec. a.C. Nel 590 d.C. Taurianum fu preda di
scorrerie longobarde provenienti dal Ducato di Benevento. A causa di ciò il
vescovo della città si rifugiò a Messina ed i monaci si dispersero per la
Sicilia fondando isole cristiane. Il loro arrivo sui Nebrodi potrebbe essere
confermato da alcuni indizi.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">I Tauriani, erano devoti a San Fantino, ed esiste una
contrada con questo nome ad Alcara. Inoltre, in seguito all'incursione
saracena, seguì la leggenda di un miracolo che fece nascere in città il culto
verso Santa Maria. E sul Monte Vecchio di San Fratello l’antico cenobio era
dedicato proprio a questo culto. Non a caso, sia ad Alcara quanto a San
Fratello la leggenda narra di un Castello detto Turiano.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal">Fonte:<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Rocco Pirro. Sicilia sacra, Palermo 1733<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">AA.VV. L’antica città di Taurianum, 2013<o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-10228108291344926212024-02-18T07:00:00.001+01:002024-02-18T07:00:00.171+01:00Un museo tutto da scoprire<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF52Ydrt5UuDJOnuhlXD6Y2FqTFb3d_4ttdjuJN7UT071mnMgKHp8fEfp4DBuP599HsqcR3RbQ6OBDS-O0CN-MJckq-4oR1xqWjJ7xvLYAGVkR3KeRXKRyP1z2xEKKauX-oCUFmL4cfZy0Whyphenhyphen0lleS6N_gFllkcf24Zgg3sGAAHsU0Xr_xAbpOIExeW3Y/s2048/339940195_1217428828889819_6699275048888403860_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF52Ydrt5UuDJOnuhlXD6Y2FqTFb3d_4ttdjuJN7UT071mnMgKHp8fEfp4DBuP599HsqcR3RbQ6OBDS-O0CN-MJckq-4oR1xqWjJ7xvLYAGVkR3KeRXKRyP1z2xEKKauX-oCUFmL4cfZy0Whyphenhyphen0lleS6N_gFllkcf24Zgg3sGAAHsU0Xr_xAbpOIExeW3Y/w640-h480/339940195_1217428828889819_6699275048888403860_n.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Costruito sulle rovine di 12 abitazioni del centro storico,
il museo realizzato da Salvatore Mangione, e dedicato ad Ermenegildo Latteri, copre gran parte
dell’ormai piccolo centro storico di San Fratello. </p><p class="MsoNormal">All’interno si possono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ammirare antichi oggetti e arnesi della vita
contadina delle generazioni passate. Avviandosi per i cunicoli che dividono le
varie stanze, ben arredate, si osservano oggetti, foto e altre immagini che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>appartengono alla vita e alla
cultura<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sanfratellana e nebroidea, nonché le
statue, tra cui spicca, per bellezza del soggetto, il mezzo busto della Regina
Adelaide. </p><p class="MsoNormal">Fra le sale di maggior spessore vi sono certamente la sala del “sacro
e del profano” e quella<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dedicata alla famiglia Craxi. Al visitatore certamente non sfuggirà l’occasione per ammirare, da
qualsiasi finestra o balcone uno splendido belvedere della cittadina di San
Fratello, visto e considerato che la collocazione del museo è in assoluto fra
le costruzioni più elevate del centro. Per l’occasione è imperdibile il
panorama sulla Roccaforte, di cui si possono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ammirare anche i ruderi dell’antico<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>castello di San Filadelfio che un tempo
dominava dall’alto il paese. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsYDkuzoIuyDZCCKtBLQz1zki_s8fFqE2dnz3vjSYeQZ-T2na1Q28DUBGZEExvgddGLPWXAPwwUZEnyrpSpINcgnLVLFsoxvPgTb8LSS-sQ61o8xSoy0Ccdyru6XqilNCfq-MaG-443KTdDiTf6p-dzkE0ihKWGn6O7q_xh0LUUg2J-CO_c7hGaVf8gn4/s960/363394713_258011580327825_8716595762233598167_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsYDkuzoIuyDZCCKtBLQz1zki_s8fFqE2dnz3vjSYeQZ-T2na1Q28DUBGZEExvgddGLPWXAPwwUZEnyrpSpINcgnLVLFsoxvPgTb8LSS-sQ61o8xSoy0Ccdyru6XqilNCfq-MaG-443KTdDiTf6p-dzkE0ihKWGn6O7q_xh0LUUg2J-CO_c7hGaVf8gn4/w480-h640/363394713_258011580327825_8716595762233598167_n.jpg" width="480" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqIQ6uO92Nsam9UdQ8KYJUnYz4XYq4cwcN4Z48qPBh2b6CsWvt6-PN8_1ljDNsw3k-K1g1q9ta6NxNA0TjOSVMfz5bXK8_bdAt7tLdrzEoBpcRVFP0o240MRlC-M-u4hPWZw061jpXzEdw7L4kwSvflF6LTnvb-NXWOy9jb792crT9tJMhY5mwLOtIMG8/s2048/340003010_182462741273819_1809998613883650493_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqIQ6uO92Nsam9UdQ8KYJUnYz4XYq4cwcN4Z48qPBh2b6CsWvt6-PN8_1ljDNsw3k-K1g1q9ta6NxNA0TjOSVMfz5bXK8_bdAt7tLdrzEoBpcRVFP0o240MRlC-M-u4hPWZw061jpXzEdw7L4kwSvflF6LTnvb-NXWOy9jb792crT9tJMhY5mwLOtIMG8/w640-h480/340003010_182462741273819_1809998613883650493_n.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC7w27ZCY92OK31VaMt3153a57-diZlRPdiiXZwd_ZNMlptANfV6ABkEYKFGIm0-BnRE9DIfeYAEIAaLPmBjyxoC7th9YqsSZTbrEVN5PZRTnuMOkSqfEaFnj9rIFy93pNmqo2cId32aCa-q0SPTdkvZqydCh3K1mtPuAbwOzIQKAD347oLuRSAXaF92M/s2048/339937178_1634454826967802_2822017745724972877_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC7w27ZCY92OK31VaMt3153a57-diZlRPdiiXZwd_ZNMlptANfV6ABkEYKFGIm0-BnRE9DIfeYAEIAaLPmBjyxoC7th9YqsSZTbrEVN5PZRTnuMOkSqfEaFnj9rIFy93pNmqo2cId32aCa-q0SPTdkvZqydCh3K1mtPuAbwOzIQKAD347oLuRSAXaF92M/w480-h640/339937178_1634454826967802_2822017745724972877_n.jpg" width="480" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpigPwnQbQYoGYg2TCNEiA50ppKYrMV95hoQMw10cuScQVSQQ_KujtFAI_kvCYCF1XVnPUK59aWmpouTQXXz7czXiA2A4TAn0_kWHT_k5MdV80cxCOAFxFzTTy0XHDHfVeyZVYNnVe9zIB6ba4HNeIsVHk7OPp3ZBfFIR3CHGJeVlKayPSxeZH0W0HIS0/s2048/278864212_103948638973660_4119306855135735490_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpigPwnQbQYoGYg2TCNEiA50ppKYrMV95hoQMw10cuScQVSQQ_KujtFAI_kvCYCF1XVnPUK59aWmpouTQXXz7czXiA2A4TAn0_kWHT_k5MdV80cxCOAFxFzTTy0XHDHfVeyZVYNnVe9zIB6ba4HNeIsVHk7OPp3ZBfFIR3CHGJeVlKayPSxeZH0W0HIS0/w640-h480/278864212_103948638973660_4119306855135735490_n.jpg" width="640" /></a></div><br /><o:p></o:p><p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-12822936809219862902024-02-15T07:00:00.001+01:002024-02-15T07:00:00.131+01:00Demenna, la misteriosa città scomparsa<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4r_-6i_nuoYqh5wTMkUZ_8qMJist1v8WNtRmPqtaw4VxaSabchZ4yePRFJQRIX5J-BuHuvWe6VEDGyiFZvOIZZOoRHzZwA7NXU6TAwsZc6Mo5pvkzo2H3Xw5pgMXfURPsS6iE27mJgWAnEZy1hcpLaUH6suPJt7iNEE-D1Rq8x4lBbTNgpQh6KEYtjHE/s960/11196346_690183574441894_1072926040642092501_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4r_-6i_nuoYqh5wTMkUZ_8qMJist1v8WNtRmPqtaw4VxaSabchZ4yePRFJQRIX5J-BuHuvWe6VEDGyiFZvOIZZOoRHzZwA7NXU6TAwsZc6Mo5pvkzo2H3Xw5pgMXfURPsS6iE27mJgWAnEZy1hcpLaUH6suPJt7iNEE-D1Rq8x4lBbTNgpQh6KEYtjHE/w640-h426/11196346_690183574441894_1072926040642092501_n.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal">La leggenda vuole che vi era nella terra dei <i>Lacedemoni</i>, in
un luogo chiamato <i>Hypsoi</i>, un tempio detto di <i>"Artemis Daphnaia"</i>,
sorgeva qui, sulle pendici del monte<i> Cnacadion</i> nei pressi dei confini dei
territori soggetti a <i>Sparta </i>e aveva tra i suoi alberi sacri l'alloro
(anche Apollonia di Sicilia aveva un bosco di Alloro). Genti di questa sacra
città emigrarono in Sicilia, dove fondarono una città. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Dalla leggenda alle fonti storiche il passo è breve. <b><i>Demenna</i></b><i>
(Demena, Demina, Dimas, Damas, Dimnasc, Demona...)</i> è il nome di una presunta città
citata dagli scrittori arabi. Secondo <i>Amari</i> il nome può essere arrivato dalla
dominazione bizantina, <i>Waset</i> e ad <i>Ascalona denomijnati Dimas</i>, ed <i>“Ad Dimas”</i>
sulle coste settentrionali dell’Africa (forte castello in mezzo al quale sorge
un mastio, e sta a cavaliere del mare. E lo crede, inoltre, derivazione del
greco e congenere a <i>Damas</i> e <i>Damus</i> volta sotterranea dell’arabo. Un’altra tesi potrebbe
suggerire una possibile derivazione dall’arabo <i>Al-Wali</i>, magistrato preposto
all’amministrazione di un <i>Wilayah</i>, un territorio o giurisdizione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">L'esistenza dell'abitato di <i>Demenna</i>, dunque, e la sua origine
bizantina è assicurata dagli scrittori arabi. Più che una grande città, dalle fonti si suppone che si
tratti di un “villaggio” arroccato, ma dopo il 911, si parla esclusivamente di un
territorio o distretto, e non si fa più menzione dell’abitato. I diplomi
normanni, dall'XI al XII sec., non ricordano più alcun insediamento, e in essi
il toponimo <i>Demenna</i> appare legato ad una provincia, così come <i>Idrisi</i> dichiara.
L’ipotesi più plausibile è che il villaggio abbia mutato nome. E non è da escludere
che ciò sia avvenuto in seguito ad un periodo più o meno lungo in cui il
villaggio è rimasto addirittura disabitato, per poi essere ripopolato. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Fino al X sec. è da annoverare tra le città (marittime) di
Sicilia. <i>Ibn Fadl’Allah</i> è molto preciso nel descrivere la successione dei
luoghi: <i>“le rocche della Sicilia sono il Castel di Tusa, la rocca di Caronia,
il castello di Demena, S. Marco, il castel di Naso ecc…”</i><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Altre fonti ci dicono, che nel 901 il villaggio fu assediato
per 17 giorni. Nel 902 <i>Demenna</i> era già spopolata. Nel 911 <i>Ibn Abi Hinzir</i> ha
messo a ferro e fuoco il territorio demenita.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Dall’agiografia di <i>San Luca di Demenna</i>, si apprende che la
città venne conquistata dai musulmani già nell’885, perdendo di fatto la sua
importanza strategica sul territorio, poiché ridotta ad un cumulo di poche case
con pochi abitanti. In questo contesto, nell’anno 920, nacque San Luca, e secondo queste scritture il
borgo cessò di esistere di lì a poco. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nel 1082 viene citato il <i>Castello di Alcara</i> nella <i>Valle di
Demenna. </i>Due diplomi del 1084 e del 1093 chiamano l’uno di <i>Demenna</i> e
l’altro della <i>valle di Demenna</i> il monastero di Sant’Angelo di Brolo. Tra il
1090 e il 1096 due documenti fanno intendere ancora l’esistenza di <i>Demenna</i>
intesa come città.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">In due diplomi del 1101 e 1112 della contessa <i>Adelaide</i> si
legge: <i>“dimorando io in S. Marco nella terra di Demenna”.</i><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">In un diploma del 1136 <i>lo stratego di Demenna</i> convoca in <i>S.
Marco</i> i capi dei monasteri, i sacerdoti e gli arconti. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nel 1154 non si parla più di città, ma solo di distretto o
valle, infatti, in un passaggio <i>Idrisi</i> scrive che il territorio di <i>Demenna</i> iniziava dopo
Caronia...in un altro scrive: le rocche della Sicilia sono <i>Castel di Tusa, la
rocca di Qual at al Quawarib, il Castel di Demona</i>...).<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nel 1299 anche il <i>Castello di San Filadelfio</i> viene posto
nella <i>Valle di Demenna.</i><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Luigi Vasi fu il principale sostenitore della tesi che vedeva
<i>Demenna</i> posta dove poi nacque il borgo di <i>San Filadelfio</i>, successivamente <i>San
Fratello</i>. Le prove, secondo lo studioso sanfratellano sarebbero le seguenti:</p><p class="MsoNormal"></p><ol style="text-align: left;"><li><span style="text-indent: -18pt;">San Fratello ha chiaramente tracce bizantine,
che farebbero pensare all’esistenza di un borgo antecedente all’arrivo dei
normanni;</span></li><li>Una contrada di San Fratello si chiamava Limina,
che per assonanza ricorda l’antica pronuncia di Demina;</li><li>Un quartiere storico del borgo e un torrente in
prossimità di esso si chiamavano Valle, a ricordare il nome di “Valle di Demena”.
La parola Valle, infatti, con cui gli scrittori dell’XI sec. tramandarono
accoppiato in nome di Demenna ebbe nei normanni significato di provincia o
distretto;</li><li>San Filadelfio comincia a comparire nelle
memorie del tempo e nei documenti storici, proprio quando Demenna sparisce come
significato di città;</li><li>San Marco, Alcara e Demenna in alcuni documenti
sono terre vicine, ma esplicitamente separate.</li></ol><p></p><p class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal"><o:p>Fonti:</o:p></p>
<p class="MsoNormal"></p><ul style="text-align: left;"><li>Michele Amari. Biblioteca Arabo-Sicula (Edizioni Dafni,
1982)</li><li>Goffedo Malaterra. De rebus gestis Rogerii Calabriae et
Siciliae comitis et… (1928)</li><li>Ibn Al Atir: Manoscritto A, tomo II; manoscritto C, tomo IV;
manoscritto di Bibars. Nowairi, in Di Gregorio, Rerum Arabicarum.
Gaetani, Vitae Sanctorum Siculorum, tomo II. </li><li>Caruso, Bibliotheca
Historica, tomo I; Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo V. R.
Pirro, Sicilia Sacra. </li><li>N. Buscemi, Giornale Ecclesiastico per la
Sicilia, tomo I. </li><li>M. Amari, Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I, tomo
I. </li><li>Tommaso Fazello, Storia di Sicilia.</li><li>Michele Amari. Biblioteca Arabo-Sicula (Edizioni Dafni,
1982)</li><li>Il libro di Ruggero tradotto da Umberto Rizzitano (a cura di
Luigi Santagati) Salvatore Sciascia Editore 2010</li><li>G. Shipley, "The Extent of Spartan Territory in the
Late Classical and Hellenistic Periods", The Annual of the British
School at Athens, 2000.</li><li>Lilius Gregorius Gyraldus, Historiae Deorum Gentilium,
1548,</li><li>Atto notarile del 1573 conservato presso la Chiesa di San Nicolò di Bari di San Fratello</li><li>Luigi Vasi. Delle origini e vicende di San Fratello, 1881</li></ul><p></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-3998348836599018312024-02-11T07:00:00.001+01:002024-02-11T07:00:00.132+01:00Un amico di San Benedetto sugli altari<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkPdHRfgeqdEoBjD-1HiqF40N5yyKBnavn8NQY-EUVACXMPoiRVPKXTr7J6ACQrwtdpAM00wtkviO7S3WXwW9nsmiP2iheUnnzzu5L0V6289U6EtOlVvcl29gExCczjj43zX0IZr1Nk7tJ1QMFjy9salQEsAIxWkrwSkSoekXIkuYwcZjZerp5Efu2KNo/s850/castello-montalbano-hero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="760" data-original-width="850" height="572" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkPdHRfgeqdEoBjD-1HiqF40N5yyKBnavn8NQY-EUVACXMPoiRVPKXTr7J6ACQrwtdpAM00wtkviO7S3WXwW9nsmiP2iheUnnzzu5L0V6289U6EtOlVvcl29gExCczjj43zX0IZr1Nk7tJ1QMFjy9salQEsAIxWkrwSkSoekXIkuYwcZjZerp5Efu2KNo/w640-h572/castello-montalbano-hero.jpg" width="640" /></a></div><br /> <p></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Fra Bartolomeo Buccheri è morto a Palermo nel convento
francescano della Gangia l’8 ottobre del 1607. Si tratta di un personaggio
singolare ed esemplare nella grande famiglia dei seguaci di San Francesco.
Inserito a pieno titolo nel martirologio francescano, molto più raccolto
rispetto ai leggendari dove talvolta venivano descritte notizie dai vari
conventi delle province dell’ordine. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Già nell’antica Montalbano il rev. Antonino Mobilia, nel
1973 lo ascrive fra i personaggi illustri, come cittadino che merita di essere
ricordato, come vanto illustre di quel comune. Un biografo della seconda metà
del seicento, appartenente alla famiglia francescana di Sicilia, fra Pietro
Tognoletto da Palermo, riportando la notizia basata sui manoscritti originali
del processo di canonizzazione, compilati da padre Antonino da Randazzo, attualmente
conservati nella Biblioteca di Palermo, con il suo tipico linguaggio del suo
tempo, scrive testualmente:</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">“Mentre si tratteneva a Palermo, andò un giorno per sua
devozione, al Convento di Santa Maria di Gesù; il Padre Guardiano, che era
all’hora, lo chiamò per aggiuitare a zappare e travagliar nell’horto del
Convento, e osservando i di lui costumi, conobbe essere persona timorosa di
Dio, e dotato di singolar bontà: perciò gli disse, se avesse volontà, di farsi
Religioso, e questo fù circa l’anno 1570. Bartholomeo accettò l’offerta, e gli
rispose di si, riservandosi di sottoporre il suo desiderio al volere dei suoi
genitori”.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Nel decennio trascorso dal Servo di Dio in quel luogo, Santa
Maria di Gesù, stette a diretto contatto con Fra Benedetto da San Fratello, che
da duecento anni è stato elevato agli onori degli altari con l’appellativo di
San Benedetto il Moro, Patrono di Palermo e di San Fratello ed Acquedolci. Non
si può non notare l’eterogeneità culturale esistente tra i frati delle
comunità, dove laici, sacerdoti, dotti ed analfabeti vivevano in una collettiva
atmosfera di fervore penitenziale, di amore fraterno, di umiltà profonda e di
progresso interiore. Erano infatti analfabeti e frati laici i due monaci Fra
Bartolomeo da Montalbano e Fra Benedetto da San Fratello, galloitalici, che
conoscevano l’antico dialetto, ma sapevano scrutare i cuori ed effondere le
grazie di Dio, a tal punto da essere stati beneficiati del grande dono dei
miracoli per intercessione.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Fonte: Salvatore Mangione</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-13799774423450124892024-02-08T07:00:00.003+01:002024-02-08T07:00:00.141+01:00Quella volta quando furono ben 4 i candidati a sindaco<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxPI2A6qM15tLUWqpr15Gnz8x1IqqDV2p6YiXpNS_BKOYm1jWIo8n2cmlyjxbPXMUVHXVTgSTqeXHZqNnK13Sr5rF0DYI7-ofXdyIU0VOlZVfr1aGyPrs1LPKU9NrO83qGRKiV2_x0X0TV4jnUZ7WFvTQoWlD2iL6MlL9ogEKB6Zf9RwejReuoAGwb9H0/s650/aula%20consiliare%20san%20fratello%20210612.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="487" data-original-width="650" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxPI2A6qM15tLUWqpr15Gnz8x1IqqDV2p6YiXpNS_BKOYm1jWIo8n2cmlyjxbPXMUVHXVTgSTqeXHZqNnK13Sr5rF0DYI7-ofXdyIU0VOlZVfr1aGyPrs1LPKU9NrO83qGRKiV2_x0X0TV4jnUZ7WFvTQoWlD2iL6MlL9ogEKB6Zf9RwejReuoAGwb9H0/w640-h480/aula%20consiliare%20san%20fratello%20210612.JPG" width="640" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal">Nell’anno 2008 i circa 4.300 abitanti di San Fratello si
ritrovano in piena campagna elettorale con una bagarre che coinvolge ben 4
liste e altrettanti candidati a sindaco. Saranno infatti Salvatore Mangione, Aldo Reitano, Benedetto Manasseri e
Salvatore Sidoti Pinto a contendersi la poltrona che per 10 anni era stata
occupata da Giuseppe Ricca, sindaco uscente non più candidabile dopo i due
mandati consecutivi.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La lista nr. 1, “Popolari – riformisti - socialisti”, che possiamo
definire di protesta, appoggiava Salvatore Mangione. Gli assessori designati
erano Salvatore Brunello, Concetta Tortorici, Antonio Nastasi, Alberto Dolce e
Giuseppe Militello. Mentre i candidati al Consiglio Comunale: Salvatore
Mangione, Alberto Dolce, Antonino Cacciola, Salvatore Calanni, Antonino
Impollonia, Antonino Midiri, Cristian Mileti, Giuseppe Militello, Alfio
Miraglia, Basilio Napoli, Giuseppe Oddo, Enzo Mario Rubino, Angelo Sapienza,
Gaetano Tanania, Concetta Tortorici.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La seconda lista, quelle che in sostanza rappresentava la
continuazione amministrativa dell’uscente Ricca, si chiamava “Legalità
progresso e democrazia”, con candidato sindaco Aldo Reitano. Gli assessori designati
erano Giuseppe Pistone Pittillo, Teresa Carroccio e Antonio Lanfranco.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Candidati al Consiglio Comunale: Pino Oddo, Maria Teresa
Bellitto, Rosa Bellitto, Filadelfio Carbonetto, Calogero Stapino Carcione,
Benedetto Carrini, Salvatore Di Bartolo, Giuseppe Di Bella, Maria Rosa Fogliani,
Giuseppe Furia, Giuseppe La Marca, Carmelo Ottavio Lo Balbo, Luigi Marino,
Cirino Todaro, Bettino Valenti.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La terza lista chiamata Nuova Alleanza per San Fratello, a
sorpresa vedeva candidato sindaco Benedetto Manasseri, già primo cittadino dal
1980 al 1992. Gli assessori designati erano Alfio Pappalardo, Giuseppe Lo
Cicero, Nicola Savio. Al Consiglio Comunale invece: Alfio Pappalardo, Benedetto
Triscari, Benedetto Cracò, Benedetto Marino, Luigi Oriti, Paolo Celsa,
Salvatore Foti, Carmelo Lo Balbo, Michele Pipino, Pina Marianna Regalbuto, Antonino
Scianò, Luigi Scrimizi, Luigi Spitaleri, Filadelfio Ziino, Benedetto Manasseri.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La quarta lista, Insieme per San Fratello appoggiava la
candidatura a sindaco di Salvatore Sidoti Pinto, con assessori designati: Teresa
Nicolosi, Mauruzio Manasseri e Carlo Princiotta. Mentre i candidati al
Consiglio Comunale erano: Filadelfio Cardali, Alfio Carroccetto, Benedetta
Bettina Cortese, Salvatore Fazio, Giuseppe Ferrarolo, Angela Genovese, Benedetto
Pino Giuffrè, Vittoria Liuzzo, Tiziana Mondello, Benedetto Oriti, Giuseppe
Pizzino, Benedetto Reale, Benedetto Regalbuto, Cirino Scalone, Carmelo Tommasi.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">La tornate elettorale si concluse con la vittoria di Sidoti
Pinto su Aldo Reitano giunto secondo e Benedetto Manasseri arrivato terzo,
mentre una manciata di voti sono andati a Salvatore Mangione. Sidoti Pinto, sconfitto nel 2003, per la prima volta
diventerà sindaco, perderà le elezioni del 2013, ma tornerà primo cittadino nel
2018.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-68777370362805738812024-02-04T07:00:00.001+01:002024-02-04T07:00:00.133+01:00La caserma Ivan Ghitti di Cusano Milanino<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu4iFIIo4o6cSbPbKLXSCXGqAmWgapNxaCM85qzoqj-WwPpnM2VzEpTnLSw3_mpM4KIXAvbPdRIeY9TZM4SEXBRnJNsM-5j877kuNSBSlby4J27uMqsvOgeRMLaZ6y6tkSq8zkLe9O32Sp3XU-7dGQcYGw7U1zjrE7ew2X4uKrONYklo68fH3noukOVEI/s317/brigadiere-ivan-ghitti.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="317" data-original-width="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu4iFIIo4o6cSbPbKLXSCXGqAmWgapNxaCM85qzoqj-WwPpnM2VzEpTnLSw3_mpM4KIXAvbPdRIeY9TZM4SEXBRnJNsM-5j877kuNSBSlby4J27uMqsvOgeRMLaZ6y6tkSq8zkLe9O32Sp3XU-7dGQcYGw7U1zjrE7ew2X4uKrONYklo68fH3noukOVEI/s16000/brigadiere-ivan-ghitti.gif" /></a></div><br />Quindici anni fa nel corso di una cerimonia altamente significativa, alla
presenza dei familiari del vice brigadiere dei carabinieri Ivan Ghitti, a
Cusano Milanino, è stata intitolata una nuova caserma dell’Arma. E’ una
ennesima testimonianza in territorio
nazionale del grande ricordo e rispetto per le vittime di Nassirija. Infatti
Ivan, giovane appartenente alla Benemerita è inserito fra gli eroi che per
difendere i valori della pace ha sacrificato la propria vita. <p></p><p>La madre di San
Fratello emigrata nel milanese ha avuto due figli ed ha trascorso tutta la vita
sacrificandosi tra la Sicilia ed il milanese. Adesso nell’entroterra
della capitale economica, in una
cittadina di oltre 25 mila abitanti la intitolazione rappresenta un
riconoscimento ed un attestato di stima dopo quello di San Fratello dove è
stata intitolata una piazza. </p><p>La caserma appartenente alla compagnia di
Sesto San Giovanni non ha esitato a tale
riconoscimento per il figlio degli emigrati. All’interno della struttura è
stata collocata una foto mentre per tutti i passanti ed i visitatori è stata
scolpita la motivazione della concessione della medaglia alla memoria del vicebrigadiere che
trascorreva tutte le estati a San Fratello. </p><p>La sua salma in forma solenne è stata traslata nel
cimitero monumentale del centro dei Monti Nebrodi, meta costante di visitatori
e sempre ricolma di fiori. La famiglia, i genitori, la sorella ed i parenti
tutti residenti sia fuori perché emigrati che a San Fratello ed Acquedolci, ad
ogni circostanza ed in maniera processionaria vanno sempre a rendere i dovuti
onori all’eroico congiunto. </p><p>Speriamo che in altre realtà territoriali come ha
auspicato l'allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano, vengano ricordati i ragazzi della tragica storia
di Nassirija, affinché la memoria non tramonti mai, nella cultura dei
nostri tempi e nella voglia di attaccamento ai valori della patria, troppo
spesso trascurati in nome di eccessi di modernismo.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Fonte: Salvatore Mangione - La Sentinella nr. 9 - Anno II, 2008</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"> <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-66785346269509786972024-01-28T07:00:00.006+01:002024-01-29T11:30:56.979+01:00In ricordo di una grande uomo, Vincenzo Celsa<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf-6miwxcTqNdRyy6VaiyiJqi3kRuCB0_AUSC7b8akZdRgPF5OfjZpts98fvsHGcwz8B5SuQ4xLrucIpH8168g5RMksNU-N4GHN7Ha59kmAzi7A8NQYVXPDON6NV-iLsO5UlDHIIkvDiHbR2rGB765u4KonMXTECREFQKmC8k28d8FgHZUdPKslZPVCGI/s1908/1705683239621.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1908" data-original-width="1447" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf-6miwxcTqNdRyy6VaiyiJqi3kRuCB0_AUSC7b8akZdRgPF5OfjZpts98fvsHGcwz8B5SuQ4xLrucIpH8168g5RMksNU-N4GHN7Ha59kmAzi7A8NQYVXPDON6NV-iLsO5UlDHIIkvDiHbR2rGB765u4KonMXTECREFQKmC8k28d8FgHZUdPKslZPVCGI/w486-h640/1705683239621.jpg" width="486" /></a></div><br /><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">Il Sacerdote e Professore Vincenzo Celsa, dopo una</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">breve malattia ci ha lasciato 15 anni fa. E’ stato senza alcun dubbio un personaggio eccezionale e vero faro di cultura.</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">Certamente per coloro che non hanno avuto la</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">possibilità di stare a diretto contatto sia come alunni che come fedeli forse la notizia è passata come una piccola cronaca. </span></p><p><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">Ma invece per chi ha potuto soddisfare più</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">volte la voglia di un arricchimento culturale e morale non potrà che lodare il buon Dio per il grande dono che è stata questa figura eccentrica. Nel vasto repertorio chiesastico, padre Celsa, il Professore era una stella che brillava di luce propria e quindi non paragonabile a quanti abituati ad un sentimento senza modernismo, preferiscono chiudersi nel silenzio stagionale. </span></p><p><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">Occorre rileggere le belle pagine del Celsa, Filosofo, dello</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">studioso della cultura anglosassone e del santo</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">sacerdote che sull’altare faceva veramente estasiare. Quanti giovani abbiamo seguito le sue dotte e ricche</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">lezioni di cultura e di vita. Grazie Professore, la sua è</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">stata una carriera brillante, unica, seria e senza alcuna mistificazione, sempre cattedratico ma con le mani</span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">rivolte sempre al buon Dio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify; text-justify: newspaper; text-kashida-space: 50%;"><span style="font-family: inherit; text-align: right;">Di Salvatore Mangione, pubblicato su La Sentinella - Anno II - Nr. 7 - 2008</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-pagination: widow-orphan; text-align: left; text-justify: newspaper; text-kashida-space: 50%;">Si ringrazia per la foto Ciro Artale</p>
<p class="MsoNormal" style="mso-pagination: none;"><span lang="it" style="language: it; mso-ligatures: none;"><span style="font-family: inherit;"> </span><o:p></o:p></span></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-81031070131580838062024-01-25T07:00:00.001+01:002024-01-25T07:00:00.134+01:00Perché i Sanfratellani vengono chiamati Zangrei, Giudei, Mezzalingua, Turchi o Francesi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRpciAjXFsw0R-TBO1yoyExKkSXa3V2OIE9wuwYaoSP9ejBFniuTA3hLCFuyQ6kpwzEma_7vlMiJX5vXV0IsCCaSgd1nI3FFXnLzCiITuitAnIavWTvYYbvSBELJJvayFqBo2Ba0R3CKtmb1yyIGlFRnbexTQDojTGPrUiDkJ3qskguEsyVyRytFchiDk/s720/san%20fratello%20panorama%20dall'alto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="507" data-original-width="720" height="450" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRpciAjXFsw0R-TBO1yoyExKkSXa3V2OIE9wuwYaoSP9ejBFniuTA3hLCFuyQ6kpwzEma_7vlMiJX5vXV0IsCCaSgd1nI3FFXnLzCiITuitAnIavWTvYYbvSBELJJvayFqBo2Ba0R3CKtmb1yyIGlFRnbexTQDojTGPrUiDkJ3qskguEsyVyRytFchiDk/w640-h450/san%20fratello%20panorama%20dall'alto.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Perché i sanfratellani vengono apostrofati in maniera
dispregiativa con il termine zangrei? Vi è forse un collegamento con la
popolazione dell’antica città di Zancle? (l’attuale Messina). Se lo chiede lo
studioso Salvatore Riolo nel libro “I galloitalici messinesi”. Una situazione
simile a San Fratello si è manifestata nel corso degli anni anche in altri
comuni galloitalici, come a rimarcare la differenza etnica di tali comuni con
il resto della popolazione siciliana. I sanfratellani sono spesso definiti
anche giudei, mezzalingua, turchi o francesi. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Un recente studio, curato da Rosalia Ricciardi e Fabio Messina,
ha dimostrato l’elevata presenza di ebrei a San Fratello nel tardo medioevo. Il
termine giudei, quindi, non sarebbe da associare alla singolare tradizione
della settimana santa, piuttosto alla folta presenza della matrice ebraica?<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">E se i termini mezzalingua e francesi sono certamente da
collegare al particolarissimo idioma della popolazione sanfratellana, con la
definizione di turchi il mistero si infittisce: si tratta di un riferimento non
solo alla sfera linguistica ma anche quella etnica e religiosa?<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Se così fosse, la cultura orientale certificata dalla
presenza massiccia del rito greco-bizantino fino quasi ai giorni nostri,
potrebbe in qualche modo giustificarne tale termine.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Sono tutte domande lecite che ancora non trovano una
risposta certa. Nel frattempo continuano le ricerche storiche e si evidenzia
come ci sia un crescente interesse per scoprire le radici etniche di questa particolare
popolazione. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal">I Galloitalici Messinesi", di Salvatore Riolo. Ed.
Montedit, 2007. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Rosalia Ricciardi e Fabio Messina. Nuovi quesiti e
considerazioni sulle probabili correlazioni tra la storia degli ebrei e la
festa dei Giudei a San Fratello (2023) <o:p></o:p></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3788562460948105379.post-28221119153054483562024-01-21T07:00:00.001+01:002024-01-21T07:00:00.135+01:00La Passione di Cristo e la Passione dei Giudei<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTdjG0gIjjMS3tirevE6gcAtlM8h_dEkhmx94-APIeXSUmWqHgN6TvUFUZr0nSouZmAtOqvaGgk8YjcWBmJpZbQXufGxme2G0Ggy4-sMqTOxIx2c_hQop-dd_DdkXyjARtNDaqHAvL4ZsSgbnm8zzAAEkcRvficNdVmgvZyMZZLRlc9oK7R1i6WLj7ilU/s1545/Immagine1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1545" data-original-width="938" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTdjG0gIjjMS3tirevE6gcAtlM8h_dEkhmx94-APIeXSUmWqHgN6TvUFUZr0nSouZmAtOqvaGgk8YjcWBmJpZbQXufGxme2G0Ggy4-sMqTOxIx2c_hQop-dd_DdkXyjARtNDaqHAvL4ZsSgbnm8zzAAEkcRvficNdVmgvZyMZZLRlc9oK7R1i6WLj7ilU/w388-h640/Immagine1.jpg" width="388" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal"><b><i>di Salvatore Mangione.</i></b></p><p class="MsoNormal">Quando si avvicinano i giorni della Settimana Santa, sullo
scenario delle tradizioni popolari e religiose, occupa un posto senz'altro di grande rilievo la famosa
Festa dei Giudei. Il mercoledì, giovedì e venerdì Santo nel taccuino di ogni
fedele del popoloso centro montano viene segnata la kermesse che raggiunge
l'apice della religiosità, quando ogni fedele gallo-italico, non vede altro momento
che venerare la massima espressione del cattolicesimo cioè il Cristo Crocifisso
denominato nella parlata locale: "U Santissm Ciaamu" il Santissimo
Cristo in croce, perchè esiste anche una sottile differenza con "U
Ciaamu" cioè l'Ecce Homo: le lunghe ed interminabili processioni, gli
abiti scuri e l'originale festa dei Giudei che per tre giorni e tre notti costituisce
lo scenario unico ed inconfondibile che dal lontano 1476, per opera di un
monaco fra Maniero Fasani, si ripete ad ogni settimana Santa.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Pur non avendo alcun legame con la storia ebraica siciliana,
i Giudei sono gli eredi delle rappresentazioni scenografiche in voga nel
Medioevo, il cui scopo era quello di ricordare al popolo il ruolo degli antichi
Giudei nella passione di Cristo. Il popolo finiva quasi sempre per sfogare il
suo sdegno in rituali ai danni dei giudei contemporanei. A San Fratello ancora l'usanza
prevede che ogni Giudeo indossi un vestito scarlatto, calzoni con bande doppie
bianche o gialle, suoni la tromba, agiti la disciplina, calzi le zampitte di
pelle, code di animali e ricami stravaganti che si differenziano da un costume
all'altro. Negli ambienti locali, nonostante certe forzate interpretazioni
esterne, i Giudei non sono mai stati visti né paragonati a protagonisti del periodo
carnevalesco. </p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Invece oggi, con molta più scientificità sociologica è
facile interpretare il fenomeno di San Fratello come legato a ragioni sociali,
considerato che prima indossavano gli abiti solo i contadini, i pastori, i
mandriani, gli allevatori in genere e non i ricchi proprietari terrieri o gli aristocratici
che accettavano il ruolo di essere scherniti durante i tre giorni della festa
con piccoli balletti o scherzi senza nulla di offensivo o di irriverente. Solitamente
il Giudeo amico faceva solo qualche tintinnio con la disciplina, formata da un
mazzo di catenine legate fra di loro da antiche monetine, portate alla mano sinistra.
<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Anche i costumi dei conquistadores erano rossi con ricche decorazioni
a ricamo. Basti pensare alla manifestazione rievocativa della conquista
spagnola che si svolge a Santiago de Atitlan (Guatemala). Viene spontaneo, a
questo punto, chiedersi: dove sta la singolarità della festa di San Fratello ed
è presto detto. Essa assomma elementi religioso-penitenziali e riti che si
perdono nel tempo. Studiosi come il Cocchiara ed il Rubino sono concordi
nell'ascrivere la festa nel genere dei
drammi Sacri, evolutisi dietro "la scomparsa del protagonista" Gesù
che viene invece tenuto in grande considerazione attraverso i vari simulacri
processionali sia semplici come il Crocifisso oppure composti come le varette, mentre la moltiplicazione dei rappresentanti
Giudei altro non sono che i crocifissori. Si fa certo riferimento a quando nel dramma, la figura centrale era
il personaggio che rappresentava il Cristo, sostituito dopo il Concilio di
Trento dalle statue, mentre i personaggi di corollario sono rimasti nella
scena. Un appuntamento da non perdere per devoti, studiosi ed esperti di
folklore e di tradizioni popolari.</p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"> </p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-pagination: none;"><span style="mso-ligatures: none;"> - Articolo
pubblicato sul periodico La Sentinella, Anno II - 2008<o:p></o:p></span></p>Sottolapietra San Fratellohttp://www.blogger.com/profile/03272373575005214010noreply@blogger.com0