QUALCHE BREVE NOTIZIA SULLA MOGLIE DI RUGGERO I
Il conte Ruggero quando iniziò la spedizione in Sicilia per liberarla dagli Arabi, sapeva di poter fare affidamento su contingenti molto ristretti di Normanni, anche perchè impegnati in Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore, e quindi si rendeva necessario fare arrivare truppe mercenarie da altre parti. Ne arrivarono dal nord Italia e quelle già presenti in sud Italia, nella cosiddetta Apulia (le attuali regioni Puglia, Basilicata e Campania).
[fonte: Convegno sul galloitalico - San Fratello, 10/08/2012 - intervento del prof. Benedetto Di Pietro]
La presenza dei Normanni in Sicilia la vediamo con l’inizio della conquista dell’isola
a partire dall’anno 1061. Ma sicuramente sono arrivati nell’Italia meridionale,
anche se in gruppi ristretti, a partire dal 1015 quando il ribelle barone
pugliese Melo li chiamò con il progetto di scacciare i Bizantini promettendo
loro le terre liberate. Con Roberto il Guiscardo nel 1071 venne ultimata la
conquista del meridione mandando via i Bizantini.
Ruggero I nasce in Normandia e muore a Mileto nel 1101. Questa città sarà
eletta dallo stesso Ruggero a capitale normanna nel 1058, poi trasferita a
Palermo. A Mileto, Ruggero celebrerà i suoi matrimoni: nel Natale del 1061 con
la normanna Giuditta d’Evreux; vi celebrerà ancora le seconde nozze con la
longobarda Eremburga e, nel 1089, le terze nozze con Adelasia del Vasto, della
famiglia degli Aleramici del Monferrato.
Il conte Ruggero quando iniziò la spedizione in Sicilia per liberarla dagli Arabi, sapeva di poter fare affidamento su contingenti molto ristretti di Normanni, anche perchè impegnati in Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore, e quindi si rendeva necessario fare arrivare truppe mercenarie da altre parti. Ne arrivarono dal nord Italia e quelle già presenti in sud Italia, nella cosiddetta Apulia (le attuali regioni Puglia, Basilicata e Campania).
Ruggero II (1130-1154), figlio
del Gran Conte e di Adelasia, diede il suo appoggio all’antipapa Anacleto II
(1130-1138) e si fece incoronare re, carica che venne confermata da Innocenzo
II (1130-1143) nel 1138. Quanto sia giovato a Ruggero II il suo appoggio ad
Anacleto II per farsi eleggere re di Sicilia e Calabria, non lo sappiamo; ma
sicuramente molto sarà giovato per la successiva conferma da parte di Innocenzo
II il fatto che la madre Adelasia avesse già il titolo di regina per aver
sposato in seconde nozze Baldovino delle Fiandre, re di Gerusalemme.
Vale la pena ricordare quanto sia stato illuminato il re Ruggero II, favorendo
l’aggregazione tra i popoli di culture e religioni diverse e chiamando alla sua
corte i maggiori studiosi del suo tempo. Uno per tutti il cartografo e geografo
El Idrisi che scrisse “Il libro di Ruggero”, corredato di un planisfero
d’argento con le terre conosciute fino a quei tempi, nel quale riporta le
informazioni, da lui verificate di persona, delle città del Mediterraneo e del
regno normanno (Sicilia, Calabria e Apulia) in particolar modo la presenza
d’acqua dolce, porti, fertilità dai terreni etc. E a mio parere, si può leggere
tra le righe che tutto ciò era necessario al re per potere controllare i
traffici e le produzioni per l’applicazione di un giusto sistema fiscale, oltre
a fornire uno strumento a chi volesse viaggiare attraverso le terre del regno
normanno e del Mediterraneo, spingendosi verso altre nazioni europee.
Hubert Houben nel suo saggio
“Adelaide del Vasto nella storia del Regno di Sicilia”, incluso negli Atti su
“Bianca Lancia D’Agliano” (edizioni dell’Orso, Alessandria 1992), ci fornisce
molte notizie sulla madre di Ruggero II, futuro Re di Sicilia.
Ci fa sapere che secondo Goffredo Malaterra, benedettino del monastero di Sant’Agata di Catania, quando Adelasia sposò il Gran Conte, non doveva avere più di 15 anni, mentre Ruggero ne aveva una cinquantina. Il matrimonio si celebrò, come gli altri precedenti nella cattedrale di Mileto.
Ci fa sapere che secondo Goffredo Malaterra, benedettino del monastero di Sant’Agata di Catania, quando Adelasia sposò il Gran Conte, non doveva avere più di 15 anni, mentre Ruggero ne aveva una cinquantina. Il matrimonio si celebrò, come gli altri precedenti nella cattedrale di Mileto.
La politica dei matrimoni di famiglia è continuata, dato che Ruggero combinò i
matrimoni di due suoi figli, Goffredo e Giordano, con due sorelle di Adelasia,
ma a causa della morte del primo, solo il matrimonio di Giordano venne
celebrato.
L’unico cronista dell’epoca che narra della reggenza di Adelasia in maniera particolareggiata è Orderico Vitale, monaco inglese di adozione normanna. Nella sua Historia Ecclesiastica narra che Adelasia si rese conto di non essere in grado di esercitare da sola la reggenza del vasto territorio lasciato dal marito Ruggero I, così chiamò Roberto, figlio dell’omonimo duca di Borgogna, dandogli in sposa una sua figlia e come dote il Principato della Sicilia. Il genero avrebbe difeso dai nemici il territorio per dieci anni. Adelaide in questi anni si dedicò all’educazione del figlio Ruggero II e quando questo divenne maggiorenne (16 anni) la contessa si sarebbe sbarazzata del genero propinandogli del veleno. Poichè nelle cronache documentarie non viene menzionato nessun Roberto di Borgogna, Michele Amari lo ritiene falso tacciando Orderico Vitale “frate ghiotto di favole e avverso all’Italia”. Ma altri studiosi ritengono veritiera la narrazione di Orderico Vitale.
L’unico cronista dell’epoca che narra della reggenza di Adelasia in maniera particolareggiata è Orderico Vitale, monaco inglese di adozione normanna. Nella sua Historia Ecclesiastica narra che Adelasia si rese conto di non essere in grado di esercitare da sola la reggenza del vasto territorio lasciato dal marito Ruggero I, così chiamò Roberto, figlio dell’omonimo duca di Borgogna, dandogli in sposa una sua figlia e come dote il Principato della Sicilia. Il genero avrebbe difeso dai nemici il territorio per dieci anni. Adelaide in questi anni si dedicò all’educazione del figlio Ruggero II e quando questo divenne maggiorenne (16 anni) la contessa si sarebbe sbarazzata del genero propinandogli del veleno. Poichè nelle cronache documentarie non viene menzionato nessun Roberto di Borgogna, Michele Amari lo ritiene falso tacciando Orderico Vitale “frate ghiotto di favole e avverso all’Italia”. Ma altri studiosi ritengono veritiera la narrazione di Orderico Vitale.
• Matrimonio con Baldovino I, re
di Gerusalemme.
Baldovino aveva ripudiato la prima moglie, l’armena Orda di Edessa, e poichè
aveva estrema necessità di soldi per pagare i suoi cavalieri, nel 1112 chiese
la mano di Adelasia ormai vedova di Ruggero, morto nel 1101 a Mileto, sicuro di
potere accedere alle ricchezze dei Normanni si Sicilia. Il matrimonio si
celebrò a Gerusalemme nel 1113, con grande sfarzo, e nel contratto di
matrimonio fu stipulato che in caso di mancata prole, il regno di Gerusalemme
sarebbe passato a Ruggero II, figlio di Adelasia e del Gran Conte.
Baldovino si ammalò e il vescovo Arnulfo lo costrinse a ripudiare Adelasia,
adducendo che era ancora valido il primo matrimonio. Adelasia se ne tornò in
Sicilia nel 1117 e morì l’anno successivo (1118) a Patti, dove fu sepolta nel
monastero di San Salvatore (ora è nella cattedrale di Patti).
Anche se fallì il progetto di portare il regno di Gerusalemme in eredità al
figlio Ruggero II, Adelasia essendo diventata regina aumentò il prestigio del
figlio che nei diplomi dell’epoca si fregiò spesso come figlio della regina
Adelasia e nel 1130 si farà proclamare re di Sicilia in virtù della regalità
della madre, prima dall’Antipapa Anacleto II e poi, nel 1138, da Papa Innocenzo
II.
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