Galloitalico di San Fratello, i primi scritti grazie al Vasi che rispose al Vigo

Di Pietro: “Tirate fuori dai cassetti eventuali scritti di sanfratellani del passato!”

Il 10 agosto scorso il salone del Museo Ermenegildo Latteri è stato la sede di un interessentassimo convegno sul galloitalico di San Fratello. Tra i relatori anche l’illustre prof. Benedetto Di Pietro. Nei prossimi giorni pubblicheremo in più articoli - per alleggerire la lettura - il contenuto della sua relazione. Di seguito la premessa:



La comprensione del dialetto sanfratellano è stata sempre problematica per chi non è nato a San Fratello, o non ha avuto modo di vivere nel paese da bambino e assimilarne i suoni e i significati delle parole. La ragione? La velocità con la quale viene parlato e la presenza di una o più vocali mute che comportano un accumulo consonantico, impronunciabile per chi non è nativo del luogo. È questa la ragione che fece esclamare allo studioso Lionardo Vigo (immagine a sinistra) che il dialetto sanfratellano è “una lingua inintelligibile più della favella di Satanasso” e un secolo dopo fece dichiarare al dialettologo Giovanni Tropea che per i dialetti galloitalici non si sarebbe mai giunti alla loro letterarizzazione, ossia non si sarebbe mai arrivati a scriverli e ottenere così una propria letteratura.

I tempi moderni hanno smentito queste affermazioni, grazie agli studi comparati degli specialisti, e a ragione possiamo dire che anche il dialetto sanfratellano che in fatto di opere scritte si era fermato alla produzione del Vasi e del Rubino, è riuscito a portarsi alla pari di altri centri galloitalici.


Nonostante le sollecitazioni a tirare fuori dai cassetti eventuali scritti di sanfratellani del passato, non abbiamo avuto riscontri di ritrovamenti da parte degli eredi o di amici. Così bisogna arrivare alla fine del Novecento per trovare altre pubblicazioni e notare con piacere che altri amici hanno cominciato a dedicarsi alla scrittura in dialetto. Operazione questa che servirà se non a salvare tutto, ma sicuramente una buona parte della parlata e della cultura, incluse le tradizioni, che nel tempo hanno costellato la vita della gente di San Fratello. [Benedetto Di Pietro]

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