Catania, mostra fotografica “I giudei di San Fratello”

Verrà inaugurata venerdì 22 marzo nel comune di Valverde (CT) una mostra sui riti della Settimana Santa di San Fratello.


Venerdì 22 Marzo alle ore 20,00 presso la GALLERIA FIAF - LE GRU di Valverde (Corso Vitt. Emanuele, 214) sarà inaugurata la mostra fotografica "I GIUDEI DI SAN FRATELLO" di Gaetano Bonanno, Giuseppe Fichera e Pietro Urso.

La mostra sarà presentata, da Enzo Gabriele Leanza (Vicepresidente del Gruppo Fotografico Le Gru), da Santo Mongioì (Direttore Galleria FIAF) e dal Critico Fotografico Pippo Pappalardo. La stessa rimarrà aperta tutti i venerdì e lunedì (non festivi) fino al 15 Aprile 2013 dalle ore 20,00 alle ore 22,00.


I GIUDEI DI SAN FRATELLO. Dopo Scianna, Leone, Minnella la ricognizione fotografica si appunta ancora sulla Pasqua isolana e sui riti del Venerdì Santo. Sembra un ripetersi dell'evento e invece devo ricredermi: Gaetano Bonanno, Giuseppe Fichera e Pietro Urso dimostrano che qualcosa scompare e qualcosa sopravvive; anzi, acquista significato più evidente, costringendoci a guardare all'evento pasquale in modo diverso.


Ciò che vedete è la processione del Venerdì Santo in quel di San Fratello in provincia di Messina. Il sopravvivere di una tradizione dove il burlesco o il carnevalesco, diciamo pure l'irriverenza e la dissacrazione, hanno il sopravvento visivo su un rito che rimane penitenziale e religioso. Mentre questi caratteri, però, vanno affievolendosi nella ritualità folklorica e pietistica, o prendono adeguatamente altre direzioni, il protagonismo trasgressivo dei Giudei sopravvive, inquietante per occhi che vogliono vedere e per orecchie che vogliono ascoltare.


Nel loro silenzio - solo profane marcette musicali - e nelle fotografie che li ritraggono c'è solo una domanda che si para davanti agli obiettivi: "Cosa siete venuti a cercare?
I morti stanno tra i morti e i vivi stanno tra i vivi. Se cercate un dio che è morto, non occorre salire su queste franate montagne; se volete incontrare un dio che cammina, vivo tra uomini vivi, allora unitevi a noi".


I nostri autori, allora, non individuano nei Giudei chi ha fatto un (dei)cidio nel corpo di (Ge)sù, o coloro che sono coinvolti nella responsabilità della sua morte (il potere, via), ma quelli che, paradossalmente, professano nel rito una diversa dimensione religiosa: fanno ritratto, infatti, sia dell'atteggiamento sospetto, diffidente della Samaritana ma anche della sincerità del piccolo Zaccheo che sa arrampicarsi sul sicomoro perché vuole capire.
(Pippo Pappalardo, Critico Fotografico) www.fotoclublegru.it

fonte: photorevolt.com

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