Ritorno al passato con un occhio al futuro

Quasi completate le demolizioni nel quartiere Stazzone, adesso bisogna guardare al futuro.


Con gli ultimi edifici privati rasi al suolo dalle ruspe, San Fratello sembra tornare al passato, quando il quartiere Stazzone era solamente una vallata con poche abitazioni sparse. Questa nuova mappa del paese al momento offre un clima da città bombardata e lacrime di desolazione: la chiesa San Nicolò, le scuole elementari e molti edifici privati sono ormai il passato che non ritornerà mai più.

Adesso, però, bisogna guardare avanti, ciò significa innanzitutto risarcire i proprietari e permettere loro di riavere un tetto, magari a San Fratello; successivamente bisogna bonificare le aree demolite evitando lo scempio che è stato commesso nella zona della frana del 1922.

Un'ottima soluzione sarebbe quella di creare delle aree verdi, che non sarebbero mai troppe in questo paese, oltretutto oltre ad abbellire gli alberi sono un deterrente contro gli smottamenti; mentre la sede dove sorgevano le scuole, un area dove hanno giocato e si sono formati tutti i bambini di San Fratello per circa 50 anni, dovrebbe rimanere destinata ai bambini, con parchi e campi da gioco.

Poi c’è la strada del cantiere che percorre San Fratello da nord a sud, nei quartieri S. Antonio, Fontananuova, Stazzone e Riana. Il progetto già esposto nelle pagine di questo sito sembra ancora ideale per ridare lustro ad un territorio martoriato: una strada alberata fornita di ampia area pedonale e pista ciclabile. Ovviamente, tutto questo dopo aver risarcito i proprietari che hanno assistito inermi all’esproprio delle terre in favore del consolidamento del paese.


Infine c’è il mosaico del Cristo Risorto, ultimo ricordo di quella che fu la Chiesa nuova di San Nicolò di Bari. Attorniato dalle macerie, si spera che ben presto diventi l’apice della nuova Chiesa o, in alternativa, il centro di una monumentale piazza dedicata alla memoria. Si, bisogna salvarlo! Serve urgentemente un recupero per consegnarlo alla storia, ma senza rimuoverlo da dove si trova non certo per paura di danneggiarlo, piuttosto perché fondamentalmente sembra la cosa più giusta da fare.

Sono solamente idee, proposte, spunti e forse resteranno solo dei sogni! Ma al momento almeno questi non si pagano, perciò meglio tenerseli ben stretti. [C.E.]        

Commenti

  1. Maria Rosalia Di Bianca (with Facebook)7 aprile 2013 alle ore 09:11

    Se si sognano si possono realizzare o meglio SI DEVONO REALIZZARE!!!

    RispondiElimina
  2. Margherita Berna (with Facebook)7 aprile 2013 alle ore 09:12

    Speriamo che vengano veramente risarciti i proprietari

    RispondiElimina
  3. Diana Dianella (with Facebook)7 aprile 2013 alle ore 09:13

    Il quartiere Stazzone non è più lo stesso...Ha cambiato totalmente aspetto e le case che mancano sono solo un ricordo che ci accompagnerà per sempre. per fortuna, in questo quartiere martoriato ha resistito la scuola media, grazie alla quale si stanno realizzando i lavori di messa in sicurezza dell'ambiente circostante. SPERIAMO CHE IL cristo del Mosaico, anche se Pasqua è passata, possa risorgere e salvarsi...

    RispondiElimina
  4. scusatemi ,ma se i soldi ci sono perchè non li hanno ancora dati ai proprietari delle case abbattute , cos'è che impedisce alla protezione civile di liberare questa angoscia per far si che molte famiglie possano acquistare delle case qui e avere la fortuna di rientrare nel proprio paese ... 3 anni non sono già abbastanza ?

    RispondiElimina

Posta un commento