La politica a San Fratello nell’800

Si assaltano le case, si scalano le finestre, si gira per le campagne, si costringono gl’infermi a levarsi dal letto,si imprigionano i dubbi, si sequestrano i renitenti e trascinano all’urna come i mal capitati al legno dei corsari.

Tra le sue opere Luigi Vasi (foto a sinistra) ha lasciato un patrimonio immenso di informazioni sulla storia di San Fratello. Curiose le pagine dedicate alla politica di circa due secoli fa nella caotica, potente e crescente San Fratello. Ecco cosa scriveva:

Sono due o tre i principi combattenti, tutti gli altri pei principi: Principes pro victoria pugnant, comites pro principe. Uno sciame di moscherini, che t’investa da tutti i lati, sbarrandoti gli occhi; un vespaio, aizzato da mano incauta, che ti si avventi alla persona, e la punga in cento punti; una valanga, un terremoto, che sforzi a fuggire e sbraitare all’impazzata, sono la pallida immagine d’un giorno di elezioni politiche od amministrative. 

Sindaco, assessori, consiglieri, vicepretore, medici, avvocati, notai, speziali, contadini, pastori, operai, misti, confusi: Arma virumque cano; e correre di qua, di là, di giù, di su, di giorno, di notte; e combattere a drappelli, corpo a corpo, con le mani, coi piedi, coi denti, da eroi. 

Si assaltano le case, si scalano le finestre, si gira per le campagne, si costringono gl’infermi a levarsi dal letto, si imprigionano i dubbi, si sequestrano i renitenti e trascinano all’urna come i mal capitati al legno dei corsari.

Strategia. – Elettori intrusi o indebitamente esclusi, schede segnate, sedute occulte, tornate illegali, deliberazioni segrete, due o tre tra legulei ed usurai – lutum cum veneno – mente, anima e vita della fazione, e un corpo di sedici o più di bottegai, operai, pastori, tangheri – servum pecus, che come il servo della commedia: Negat quis? Nego. Ait? Aio.

Strage. – Il medico rifiuta l’ammalato, che negogli il voto, l’avvocato il cliente, il farmacista la ricetta, l’abbiente il sarto, il fabbro, il calzolaio, il barbiere; e minacce, e dispetti, e inimicizie, e vendette. Negasi persino il saluto ad un Giuseppe Ricca-Salerno, onore della scienza e d’Italia, negasi il Casino ad un suo fratello, giovine di forti studi, e medico valente. 

Qui fa al proposito la sentenza di Giorgio Sand: I n’y a rien de plus bétemente méchant que l’habitant de petites villes

Governo. – Società di malfattori.

Commenti