Dallo
scrittore Antonio Vasselli un commissario alla riscoperta del territorio di San
Fratello.
di Carmelo Emanuele.
Qualche anno
fa quando lessi per la prima volta le avventure di Montalbano, cominciai a
chiedermi che cosa sarebbe uscito dalla penna di Camilleri se il suo intuitivo
protagonista si fosse imbattuto nel singolare territorio di San Fratello.
Nel
2000 uno dei suoi romanzi si avvicinò al nostro territorio, fermandosi però sul
promontorio del Tindari. Anche successivamente, quando la letteratura sicula dell’autore
agrigentino venne travasata in una celebre e fortunata serie televisiva, la stessa
domanda alimentò fantasie di rivalsa del nostro amato e sfortunato centro
abitato, che nonostante una ricca storia e originalissime tradizioni sembra
sempre camminare sulla lama di un rasoio tra l’oblio e il rimpicciolimento.
Ho sempre
creduto che un romanzo o un film ben riuscito, più di ogni buona
amministrazione, hanno il potere di stravolgere il cammino di declino
intrapreso qualche decennio fa dal nostro centro. Tornando su Montalbano, ne
sanno qualcosa i luoghi che hanno avuto la fortuna di fare da cornice al
simpatico personaggio di Camilleri (nella foto a destra il quartiere dell'abitazione del commissario Montalbano nella fiction Rai), godendo di una visibilità internazionale
che ha ridato lustro all’indotto turistico, prima e assoluta fonte di guadagno
della nostra isola.
Tutto questo è stato possibile grazie alla meravigliosa penna
dell’autore siciliano alla quale si è sommato il talento del regista Alberto
Sironi che non ha lasciato nulla al caso quando si è trattato di trasformare un
romanzo in un film, riuscendo ad ogni puntata della serie televisiva a far
assaggiare un pezzo della nostra isola, trasportando il telespettatore
direttamente in quei luoghi immaginati da Camilleri, facendo respirare quel profumo di Sicilia inconfondibile, vera anima della nostra terra.
E’ giusto
menzionare come dalla penna di altri autori, quasi sempre figli perduti della
nostra terra, siano venuti fuori romanzi che hanno accarezzato la storia del
nostro paese, pensiamo su tutte alle opere di Benedetto Di Pietro, autore molto
apprezzato anche per la sua prolifica letteratura gallo-italica.
A metà dello
scorso decennio il regista Carlo Cotti (foto a sinistra) sogna un progetto originale con sullo
sfondo il paese di San Fratello, per quanto in fin dei conti possa essere
simile nei risultati attesi alla fortunata serie di Montalbano, il regista
milanese affascinato dal nostro territorio e dalle sue mille tradizioni scrive
una storia ispirata alla figura di San Benedetto il Moro, il santo
sanfratellano vissuto nel ‘500 tra San Fratello e Palermo.
Nel 2012
edito per la Montedit, Cotti pubblica l’intera sceneggiatura originale di un film
dal titolo “Benedict”, ma che non vedrà mai la luce per lo scarso interesse (e
non si capisce il perché!) mostrato dagli addetti ai lavori e finanche dagli amministratori
locali di turno. Eppure il progetto sembra credibile, e trattandosi di una
storia carica di tradizioni nostrane potrebbe fungere da trampolino di lancio
per una visibilità oltre i naturali confini territoriali della nostra cultura.
Nel 2015
eccoci di fronte alle avventure del Commissario Mezzasalma, personaggio
saronnese frutto della fantasia dello scrittore lombardo-siculo Antonio
Vasselli.
Giunto alla quarta avventura, il suo protagonista romanzato, tra reale
ed irreale si ritrova a San Fratello durante la Festa dei Giudei, immerso nello
spirito delle Settimana Santa sanfratellana si trasforma anche lui in cittadino
del luogo.
Nel suo romanzo “Un cavallo sanfratellano per il commissario Mezzasalma”,
Vasselli è abile nel costruire una trama ben articolata, tessendo in maniera
opportuna le singolari tradizioni sanfratellane senza essere mai banale,
appiccicando di volta in volta un pezzo di storia locale all’interno di un
giallo strutturato in maniera da tenere il lettore sulle spine non solo sul ragionevole
caso da risolvere, ma anche sulle particolarità di una Sicilia tutta da
scoprire, che ha in San Fratello un’autentica isola nell’isola.
Vasselli con
il suo ultimo lavoro ha risposto alla domanda che mi sono posto oltre un
decennio fa - di cui parlavo all’inizio - e quindi oltre ai meriti di un
pregevole lavoro letterario merita i ringraziamenti di un’intera comunità, perché
il suo lavoro mette sotto i riflettori una storia da raccontare per non essere
dimenticata. E nonostante l’autore non sia nativo del luogo ha già ben compreso
l’amore incondizionato di alcuni figli di San Fratello per la propria patria
natia.
Tra le
piacevoli novità la Settimana Santa 2015 di San Fratello ha visto la bellissima
iniziativa del primo cittadino Fulia, che seppur per poche ore si è travestito
da Giudeo (era da anni che non si vedeva un sindaco in queste vesti!), rispettando
ed onorando la storia e la tradizione secolare del centro, ma durante il “triduo”
non tutti i cittadini sanno che una sagoma immaginaria di giudeo percorreva le
strade del paese con sotto il cappuccio il commissario Mezzasalma, nuovo e
brillante personaggio a cui auguriamo un futuro sempre più noto e luminoso, figlio
adottivo di questa terra, alla sua carriera è legata inscindibilmente la storia
di San Fratello.
E chissà che
un giorno come fu per Camilleri, anche la letteratura di Vasselli approdi in
televisione, Salvo Montalbano si travesta da giudeo e Carlo Cotti vinca l’oscar
con il suo “Benedict”.
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