Guerra per la sopravvivenza: I Giudei di San Fratello sono chiamati a difendere il borgo, armati dalle loro trombe con le loro colorate uniformi variegate.
di Carmelo Emanuele.
Sette giorni
per cambiare e dimenticare il volto triste di una perenne crisi che avvolge
come un abbraccio mortale il misterioso borgo montano. Giorni particolarmente
intensi dove non si percepisce la minaccia dell’abbandono e dello spopolamento:
coltelli conficcati alla schiena del vecchio San Fratello dai suoi stessi figli,
quando decidono di spostarsi di sole poche miglia in favore di questo “benessere”,
spesso solo apparente.
Come
potranno continuare le giubbe a sfilare lambendo i misteri? …E le donne inebriarsi
di fede? …E gli uomini suonare a festa le trombe per poi pentirsi davanti alle
icone del Crocifisso e dell’Addolorata? Come potranno i padri tramandare ai figli
la ricchezza culturale che hanno ereditato? Come potremmo vivere emozioni di un
rito singolare che racconta in maniera abbastanza fedele ciò che ha cambiato la
storia dell’umanità circa duemila anni fa?
Il respiro
delle Settimana Santa esalta e porta alla luce questo senso di crudeltà inflitta
da tutti coloro che hanno deciso di privare i loro figli di poter continuare
questa fantastica storia raccontata con un originale vernacolo galloitalico, una
storia di fede parzialmente distratta dalle trombe dei giudei, la storia di un
popolo che ha innalzato tre fratelli ed uno schiavo nero a simboli e si identifica in un
territorio dominato da un meraviglioso equino.
Come in un’altra
epoca, in cui la città difesa da cinta murarie chiamava in prima linea gli
uomini in difesa della propria patria, la Settimana Santa di San Fratello
lancia un segnale, un appello, un messaggio di richiamo alle armi ai propri
figli, tutti pronti per combattere in favore della sopravvivenza, perché questa
storia deve andare avanti nonostante tutte le disgrazie.
Le armi non
sono quelle tradizionali con cui si fa la guerra, le armi dei Sanfratellani
sono costruite dai sacrifici, una forza derivata dallo spirito identitario che
contraddistingue più di ogni altro centro questo fantastico popolo.
Tutto ciò si può comprendere quando ti ritrovi nel mezzo della folla in piazza Portella - rimessa a
nuovo anche dalla riapertura della storica farmacia - con la commovente Processione
del Venerdì Santo caratterizzata dal dolore della morte, e a pochi metri quel
filo sottile che divide il dolore alla festa. Ed in certi momenti i due
sentimenti forti ed opposti, che in nessun’altra parte del mondo si trovano
così vicini, a San Fratello addirittura si fondono grazie alle ammalianti “passate”
dei giudei che riescono a distogliere l’attenzione, anche se in realtà il loro
è diventato un inno alla resurrezione di Cristo e del Paese di San Fratello.
Nella sua
lunga e misteriosa storia, la festa dei giudei è notevolmente cambiata, ed oggi
l’ultimo cambiamento dei giudei di San Fratello lo si percepisce dai loro
costumi, dalle mimiche e nei gesti che non rappresentano più quel sentimento
diffuso che facevano apparire questi uomini in rosso quasi dei balordi, malfattori
e menefreghisti verso il Cristo e i fedeli. Metaforicamente i giudei di San
Fratello oggi sono l’ultimo esercito rimasto a difesa del borgo, armati dalle
loro trombe con le loro colorate uniformi variegate e uniti nell’esaltare lo
spirito del paese, già sfiancato dai continui assalti che hanno portato diverse
famiglie lontane.
Durante la
Settimana Santa il centro si veste di colori, di arte e di cultura, così come
dovrebbe vestirsi tutto il resto dell’anno per vincere questa guerra di
sopravvivenza, combattuta giorno per giorno da almeno cinquant’anni. I giudei hanno
il merito di vincere durante la Settimana Santa tre battaglie, mentre per
vincere la guerra il borgo avrebbe bisogno di tutti i suoi figli uniti per San
Fratello.
Ho visitato San Fratello lo scorso Venerdì Santo proprio per assistere alla Festa dei Giudei, di cui avevo sentito parlare da tempo e che aveva acceso la mia curiosità. Complimenti a tutti voi per lo sforzo che fate nel tenere viva una tradizione così unica e particolare.
RispondiEliminaHo realizzato un servizio fotografico sulla manifestazione, visibile a questo indirizzo:
https://www.flickr.com/photos/alessandrogrussu/sets/72157651753511345/
Un saluto da Messina
- Alessandro