La biblioteca continua a rimanere chiusa al pubblico

ATTUALITA'
Un bene così prezioso non è agibile.

Salvatore Mangione.
Continua a rimanere chiusa al pubblico la stupenda struttura architettonica della biblioteca intitolata al professore Benedetto Craxi. Sin dal 1617, sono passati tanti studiosi, ricercatori, amanuensi e la raccolta di opere si è sempre più impreziosita per la presenza di una folta comunità francescana di monaci osservanti appartenenti alla provincia religiosa di Santa Maria di Gesù. Le opere a partire dalle cinquecentine, sono principalmente di storia, medicina, teologia, morale cerimoniali, magie ed esorcismi comprese quelle relative alla geografia del mondo allora conosciuto.

Grande risonanza ebbe dopo l'intitolazione della stessa al nonno dell'allora presidente del consiglio Bettino Craxi. Era il 24 novembre del 1984, quando personalmente il presidente tagliò il nastro e assistette a una lezione sui contenuti storico artistici della cinquecentesca biblioteca, in occasione della sua prima visita ufficiale nel paese d'origine.

Nei secoli utilizzata oltre che dai frati, anche dalla comunità per lo svolgimento delle lezioni delle scuole primarie nelle aule attigue e nella zona dell'orto per l'istituto agrario che ne aveva le serre e svolgeva l'attività didattico-pratiche.

Oggi la proprietà continua a rimanere del comune, ma è chiusa al pubblico. Una parte abbinata alle celle del convento francescano, attigua alla stessa biblioteca, non viene sfruttata nemmeno per le più elementari possibilità di recettività o di utilità di supporto alle attività parrocchiali. Sembra che manchino solo gli adeguamenti alla normative europee per la sicurezza e alcuni lavori di manutenzione ordinaria.

fonte: gazzetta del sud

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