Giudei in processione ad Acquedolci, tradizione "importata"

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In costume storico scortano un Crocifisso e un'antica Addolorata. A importarli furono gli sfollati che nel 1922 trovarono ospitalità nel paesino.

Salvatore Mangione.
Acquedolci - Nel cuore dei Nebrodi della provincia di Messina la significativa tradizione dei Giudei in questa settimana, che originariamente è stata sempre attribuita alla sola storia di San Fratello, trova ancora nella zona dei Nebrodi in qualche piccola ma significativa variazione che, nella sostanza, non cambia nulla. Infatti, grazie alla generosità ed alla fratellanza con gli sfollati che nel 1922 trovarono un luogo ospitale nella frazione del comune, ad Acquedolci, da circa un secolo, il Venerdì Santo due aritistiche statue donate ai devoti concittadini vengono solennemente venerate. Si tratta di un Crocifisso del Settecento e di una Addolorata dell'Ottocento.

Un dono significativo, concreto e di alta testimonianza di appartenenza. Gelosamente custodite nella nuova chiesa dedicata a San Benedetto il Moro, le opere vengono portate in processione, a spalla, e per non dimenticare proprio nulla della patria comune, accanto ad esse in questo secolo non sono mai mancati un piccolo gruppo di Giudei, con i costumi di San Fratello, con gli stessi modi e con le medesime caratteristiche, accanto al Cristo Crocifisso ed in tenuta penitenziale.

E' molto significativo ciò che in maniera intelligente i padri hanno tramandato. Per amore di storia è giusto ricordare agli appassionati e cultori di storia e di tradizione popolari che anche nelle vicine comunità di Militello Rosmarino e Alcara Li Fusi, i portatori del Cristo Crocifisso, vengono appellati Giudei.

fonte: gazzetta del sud

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