Chiese abbandonate, tesori che si perdono

ATTUALITA'
Il territorio di San Fratello sempre più spogliato delle sue antiche ricchezze. In molti casi non sono stati neppure chiesti i fondi per i restauri.


Salvatore Mangione.
Secondo molti fedeli appartenenti all'antico quartiere di San Nicolò, la dimenticanza di richieste d'interventi a favore delle chiese in abbandono, rappresenta un trattamento di "due pesi e due misure". 

Infatti nella legge dei "mille campanili", stranamente, non sono state concesse le dovute autorizzazioni per intervenire con adeguate progettazioni che sicuramente, alla luce dei finanziamenti elargiti dal Governo, avrebbero trovato la necessaria copertura. Se poi si considera che in molti centri sono stati ammessi progetti di pere dimenticate da secoli ed abbandonate, quelle di San Fratello sicuramente erano da riaprire al culto dopo qualche decennio di... momentanee chiusure.


In particolare giova ricordare che non è stata concessa autorizzazione per la sistemazione della seicentesca chiesa del Crocifisso, a struttura ottagonale, poiché utilizzata nel passato solo come battistero. Ricchissima di opere legate alla Passione e morte di Cristo, nei secoli, punto di riferimento per la famosa festa dei Giudei, in quanto sino ai primi decenni del secolo scorso usavano flagellarsi tutti i devoti alla Passione.

Inoltre disappunto viene espresso per la mancata sistemazione dell'antica basilica di San Nicolò di Bari, rimasta senza copertura e spogliata delle principali opere d'arte. Per i veri appassionati della storia basta ricordare che nel sottosuolo della grande struttura, in cima alla montagna, esiste l'antica chiesa bizantina dei Diecimila Martiri inglobata sin dall'XI secolo dai Normanni nell'apparato urbanistico e monumentale. 

Venne creata una grande arcata per ricavarne nella zona soprastante una grande canonica ed una biblioteca con salone per gli amanuensi, oltre alla cappella per le celebrazioni dei fuggitivi. Ora tutto sembra essere dimenticato.  

fonte: gazzetta del sud

Commenti