San Fratello, Fermiamo l'inquinamento elettromagnetico



Secondo una ricerca che arriva dal Brasile l’esposizione alle radiazioni dei “ripetitori” può essere responsabile di oltre 7.000 decessi a causa di tumori.

Attualmente la grande diffusione sul mercato di telefoni cellulari e delle moderne telecomunicazioni, “costringe” ognuno di noi ad averne a portata di mano almeno uno (in alcuni casi anche più di uno). Dato questo gran numero di utenti, i ricercatori, e non solo, ritengono estremamente importante indagare, comprendere e monitorare l’eventuale impatto negativo dell’uso del cellulare sulla salute pubblica.

Sono diversi gli studi che esaminando i potenziali rischi a lungo termine a seguito di una esposizione prolungata a radiazioni elettromagnetiche, cercano di stabilire una probabile associazione tra tumori al cervello e l’uso del telefono cellulare.

L’Agenzia IARC ha discusso a lungo sulla possibilità che le esposizioni a campi elettromagnetici possa indurre effetti a lungo termine sulla salute, in particolare con un aumento del rischio di tumore. Inoltre ha considerato che il numero di utenti è in rapida crescita, soprattutto tra i più giovani e i bambini, in questa direzione si pone l’indicazione della IARC, del 31 maggio 2011, che classifica i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni per l'uomo.

A sua volta l’OMS consiglia di applicare il principio di precauzione. Questo principio comporta una serie di azioni provvisorie ma precauzionali, in attesa di dati certi e scientificamente comprovati.

Il 9 maggio 2011 è partito ufficialmente il progetto “Scuole in WiFi”, una iniziativa per consentire ad un numero crescente di istituzioni scolastiche di realizzare reti di connettività senza fili, ma solo dopo 18 giorni una Risoluzione del Consiglio Europeo invitava i Paesi membri a limitare l’esposizione ai campi elettromagnetici in particolare per i bambini e i giovani maggiormente suscettibili. Inoltre, la Risoluzione del Consiglio Europeo suggerisce di sviluppare campagne di informazione nelle scuole e raccomanda l’uso di reti internet cablate. I genitori rispondono rinunciando alle connessioni domestiche senza fili con la speranza che nelle scuole si faccia lo stesso. Allora perché promuoviamo ancora le reti WiFi nelle scuole italiane?
Secondo una ricerca che arriva dal Brasile l’esposizione alle radiazioni dei “ripetitori” può essere responsabile di oltre 7.000 decessi a causa di tumori. Lo studio ha dimostrato l’esistenza di un collegamento diretto tra i decessi per cancro e le reti mobili cellulari nella zona di Belo Horizonte, la terza città del Brasile.

Da cosa deriva questo collegamento diretto? Oltre l’80% di coloro che sono deceduti a causa di determinati tipi di tumori risiedevano a circa 500 metri da uno delle centinaia di ripetitori di telefonia cellulare che popolano la città. I tumori oggetto della ricerca (prostata, seno, polmoni, reni, fegato) sono quelli associati all’esposizione ai campi elettromagnetici.

Si tratta di una questione molto scottante, e riguarda in primis gli utilizzatori di cellulari, e persino chi non li usa. Coloro che evitano la tecnologia mobile, o che si premurano di indossare gli auricolari per proteggersi dalle radiazioni dannose, sono comunque soggetti alle radiazioni delle Stazioni radio base.

Studi relativi ai ripetitori per reti mobili che hanno esaminato la relazione tra l’esposizione alle radiazioni e i tumori sono state condotti anche nella città di San Francisco, oltre ad Austria, Germania e Israele. Tutti gli studi sono giunti alla medesima conclusione: vivere a una certa prossimità da un ripetitore aumenta il rischio di cancro da 2 a 121 volte, a seconda del tipo di cancro rilevato.

Più vicini si vive a un’antenna, maggiore sarà l’esposizione al campo elettromagnetico. L’Italia stessa ha visto negli anni recenti un proliferare di ripetitori a causa del numero in continua crescita di cellulari e della necessità di maggiore copertura di rete.

Un numero sempre maggiore di organizzazioni e molti altri studi, non fanno altro che avvalorare i risultati dello studio brasiliano. Il pericolo deriva dalla costante attività delle Stazioni: emettono radiazioni da radiofrequenza pulsata. E’ stato provato da migliaia di studi che questa radiazione causa un danno biologico al corpo, che precede la malattia.

Possono infatti, essere annoverate altre conseguenze all’esposizione, oltre al cancro: mutazioni genetiche; disturbi della memoria; ostacoli all’apprendimento; insonnia; sindrome da deficit di attenzione; sbalzi ormonali; disturbi cerebrali; sterilità; demenza; complicazioni cardiache.

Commenti