Salvatore Mangione.
San Fratello. Sciacalli in azione ad otto anni dal dissesto
idrogeologico. Approfittando dei ritardi burocratici sulla destinazione, perchè
tutti sfollati, delle case popolari
dello Stazzone in contrada Riana e dell'assenza degli assegnatari, hanno fatto
scempio nei vari appartamenti.
Una denuncia è stata
inoltrata alla locale stazione dei Carabinieri che in collaborazione con la
compagnia di Santo Stefano di Camastra hanno immediatamente perquisito tutte le abitazioni alla
presenza degli sfollati. Inoltre sembra che siano sulle tracce degli autori
mentre si stanno sommando
gli inventari su quanto è stato distrutto e sugli
ammanchi.
Il problema del dopo dissesto continua a destare vera preoccupazione
fra gli abitanti del centro montano poichè specialmente in questo
quartiere cittadino sono molte le emergenze. Alcune vie di comunicazioni ancora incomplete, il centro
sociale in abbandono, le aree dove sono state demolite le abitazioni pur se
recintate ma covo di erbacce, la chiesa demolita con il simbolo del grande mosaico del Cristo
Risorto in attesa di sistemazione, pali della luce in mezzo alle strade, erbacce nelle vie vicine alle scuole e da qualche mese anche alcune
caditoie nei pressi dei pozzi di raccolta delle acque sorgive e piovane.
Tutte queste acque oltre a
quelle bianche e nere dell'abitato sono state convogliate nel torrente Schiccio
della stessa contrada Riana con un notevole aggravio di futuri rischi per il territorio
essendo state lasciate a cielo aperto. Gli alloggi interessati allo scempio
sono diciotto ed altre tante famiglie hanno lasciato gli immobili nonostante
l'ordinanza di evacuazione. Sembra giunto quindi il momento che vengano adottate
le necessarie decisioni circa il futuro di tali
alloggi, consegnati agli aventi diritto da soli ventotto anni e costruite
secondo le norme vigenti a quei tempi.
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