Frà Giuseppe Maggiore.
Domenica 28 ottobre
l’incontro calcistico fra il San Fratello e il Roccapalumba non si disputerà.
Qualche giorno fa palloncini nero verdi in volo, applausi,
bambini e giovani con tute sportive, una piazza gremita di gente accorsa da
diversi luoghi… tutto sapeva di festa, invece era la cornice di un triste
quadro che al centro aveva una bara coperta da fiori, maglietta e sciarpa
dell’ASD San Fratello.
Si era appena celebrato il funerale dell’Ispettore Capo
della polizia Municipale del comune Nebroideo, Salvatore Cortese,
strappato alla famiglia e all’intero paese da un infarto fulminante.
Salvatore era un uomo che a 65 anni sapeva vivere la vita
come un gioco, come una bella avventura.
Trentaquattro anni di matrimonio con Bettina, che hanno
vissuto insieme nella pienezza, vivendo la spiritualità del Sacramento
cristiano e mettendo alla luce tre magnifici frutti: Linda, Delfio e Andrea. La
sua paternità Salvatore la estendeva anche fuori il focolare domestico: i
ragazzi del San Fratello calcio, dove giocò per tantissimi anni conquistando
diverse promozioni, li considerava come figli. Si preoccupava e si occupava di
loro. Il suo primo pensiero era strapparli dai bar l’intero pomeriggio. Sognava
di andare in pensione per dedicarsi alla sua Bettina e ai suoi figli, di
passare il tempo tra la campagna e ai ragazzi dell’Asd. Sognava un gemellaggio
col Sassuolo o col Pordenone. Aveva tramite me contattato Peppe Cusumano che
come portavoce di tutta la società del Pro Favara ha regalato delle divise
complete.
Il suo era diventato un impegno sociale. Ma il suo cuore
generoso e grande non ha retto. Così martedì 23 ottobre ha raggiunto il suo
collega, l’Ispettore Capo Nino Emanuele per aiutarlo a dirigere il
traffico in Paradiso, così come ha detto simpaticamente nel suo discorso il
Responsabile dei Vigili Urbani di San Fratello Pino Varotta, visibilmente
emozionato.
Presenti l’arma dei Carabinieri e i Vigili Urbani di
Acquedolci e Militello Rosmarino che hanno accolto il feretro col picchetto
d’onore accompagnato dal Silenzio eseguito dal Maestro Andrea Marino.
Ma ciò che voglio evidenziare è lo spirito di famiglia e i sentimenti
di amicizia che hanno dominato in questi giorni di lutto. I giovani della
squadra di calcio non si sono mossi da casa Cortese, sono rimasti accanto ai
figli, alla moglie e alla sorella.
Ci mancheranno i suoi scherzi, il suo sorriso, il suo entusiasmo,
ma siamo sicuri che i giovani sapranno seguire le sue orme.
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