Tutela del Cavallo Sanfratellano, Giuseppe Salerno: “la qualità nasce in campo”



Fra’ Giuseppe Maggiore.
Lo scorso 7 gennaio a Catania presso la sede dell’Esa, è stato organizzato il tavolo tecnico promosso direttamente dal Presidente della Regione Nello Musumeci per la tutela del cavallo sanfratellano. Oltre a Caterina Crimaldi, neo presidente del cda dell’Istituto di Incremento Ippico di Catania, il direttore Alfredo Alessandra, il professore Salvo Bordonaro dell’Università etnea, il sindaco di San Fratello Salvatore Sidoti Pinto, c’era anche il rappresentante degli allevatori locali Giuseppe Salerno, già presidente dell’Associazione Nazionale del Cavallo Sanfratellano.
Signor Salerno sappiamo già che avete discusso sulle proposte di censimento delle fattrici. Questo censimento riguarda solo i Nebrodi o tutti coloro che nel territorio nazionale o regionale posseggono un cavallo sanfratellano?
Il censimento farà riferimento a tutti gli equidi riconducibili alla razza sanfratellana presenti su tutto il territorio nazionale, l’appartenenza alla razza dovrà essere dimostrata dalla genealogia, quindi si tratta di animali provenienti dalla selezione regionale portata avanti fino a qualche anno fa. Il censimento, oltre a dare l’esatto numero dei soggetti, metterà in chiaro l’appartenenza alle varie linee di sangue, requisito fondamentale per approntare qualsiasi tipo di selezione razionale.

Nelle ultime mostre mercato si è notata una scarsa affluenza di cavalli, qual è la causa della poca partecipazione ad un evento che negli anni scorsi era considerato importante per gli allevatori?
La scarsa presenza di animali all’evento mostra-mercato è da ricondurre a più di un motivo, innanzi tutto il taglio drastico dei contributi di partecipazione all’evento stesso e in secondo luogo alla riduzione di nascite con certificazioni regolari.

Il cavallo sanfratellano rischia davvero l’estinzione? Quanti esemplari si possono contare?
L’estinzione è un evento possibile se si continua con questo stato di cose, l’iniziativa del presidente Musumeci e di tutti gli attori partecipanti al tavolo tecnico è finalizzata proprio a scongiurare questo tipo di rischio. Ad oggi, volendo fare una stima molto empirica, dovrebbero esistere circa 200 fattrici munite di regolare genealogia.

Si è parlato dell’acquisto di stalloni riproduttori, ci si riferisce sempre a stalloni sanfratellani o di altre razze?
Per il momento, verranno presi in considerazione tre soggetti di razza Sanfratellana, in futuro, a seconda della destinazione sportiva o ippoturistica dei soggetti si potrà pensare, come hanno già fatto per altre razze italiane, a incroci mirati.

Cosa suggerisce per migliorare il cavallo Sanfratellano e soprattutto cosa serve per promuoverlo a livello nazionale?
La promozione a livello nazionale è stata portata avanti con grandi successi, il problema sta nel mercato, molta domanda, poca offerta.

La presenza del sanfratellano alla fieracavalli di Verona è stata spesso delegata all’iniziativa privata di qualche allevatore o appassionato. C’è la volontà da parte dell’istituto di incremento ippico di Catania o del Comune di San Fratello di “sfruttare” questa grande risorsa?
Come dicevo, le amministrazioni comunali di San Fratello si sono impegnate con grandi sacrifici nel portare avanti varie attività di marketing come la partecipazione a Fieracavalli di Verona, ottenendo grandi successi.

Il Cavallo sanfratellano è nato nei boschi, nel cuore dei Nebrodi e li vive tutt’oggi allo stato brado. L’ente Parco dei Nebrodi che ruolo ha nella promozione di questa bellissima razza equina ed eventualmente quali progetti? 
Il problema del cavallo Sanfratellano e di altre specifiche peculiarità siciliane sta nella organizzazione delle strutture amministrative, accavallamento di competenze, improvvisazione e scarsa cultura sportiva, sono i nostri grandi limiti. Il mondo dei cavalli, deve essere gestito ed organizzato dagli allevatori e dagli “uomini di cavalli”. Il politico di turno, deve solo preoccuparsi di intercettare e mettere a disposizione degli attori principali le risorse necessarie. I giovani allevatori, hanno bisogno di essere qualificati e indottrinati alla pratica zootecnica razionale. Una massima incontrovertibile della zootecnia e dell’agricoltura in generale, dice che “la qualità nasce in campo”. I giovani che rappresentano il futuro, devono essere educati al rispetto della vocazionalita’ ambientale, la flora e la fauna, sono espressione di un territorio e ne rappresentano l’identità culturale. Le scuole del territorio, sfruttando l’autonomia concessa dagli organi superiori, dovrebbero fare propri questi concetti ed inserirli nei propri percorsi formativi. Concludo, ringraziando il dottore Salvatore Sidoti sindaco di San Fratello per la fiducia che continua a concedermi.

La ringraziamo tantissimo per il tempo e l’amore che dedica al cavallo sanfratellano, grande risorsa non solo per i Nebrodi ma per la nostra regione.

fonte: messinaora.it

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