Stratigrafia del deposito della Grotta di San Teodoro |
La Grotta di
San Teodoro rappresenta uno dei capisaldi per la conoscenza del Paleolitico
superiore nel Mediterraneo. Le sepolture, le prime e finora le uniche rinvenute
in Sicilia, hanno offerto dati di eccezionale interesse per la conoscenza dei
più antichi abitatori della Sicilia.
Presumibilmente
il sito ha visto una lunga occupazione preistorica e sin dalle prime
valutazioni l’appartenenza di ST 5 al Paleolitico superiore è risultata dubbia.
Da ciò e da altre valutazioni si deve la convinzione che non ci sia una
relazione temporale stretta tra gli individui rinvenuti.
Il rito di
inumazione
Il cadavere
veniva deposto in una fossa poco profonda, scavata nel suolo vergine della
caverna, oppure in parte, nei lembi di focolare che incominciavano a
costituirsi sul deposito di base sterile o nei suoi avvallamenti. Il cadavere
era collocato lungo disteso, supino, oppure sul fianco sinistro senza un
orientamento prestabilito...le braccia lungo i fianchi... il corpo era
circondato, a quanto sembra intenzionalmente, di ossa di animali, di
ciottoletti ed è probabile che fosse anche ornato con collane di denti di
animali... La salma era appena ricoperta da un leggero strato di terra, e al di
sopra della fossa richiusa, veniva sparsa dell’ocra a costituire uno
straterello di circa 5 cm di spessore uniforme e continuo che si estendeva
ininterrotto su tutte le sepolture, ma dal quale qualcuna delle inumazioni non
era ricoperta che parzialmente... (Graziosi,1947)
Individuo N.
1: “Thea” (Scheletro quasi completo). Lo scheletro riposava coricato sul fianco
sinistro, disteso parallelamente all’asse della caverna, con la faccia rivolta
verso la parete opposta ed i piedi tesi verso l’apertura. Lo strato d’ocra
correva sopra lo scheletro, e subito sopra l’ocra vi era prima uno straterello
con rari carboni e selci, quindi cm. 80 di deposito costituito da ossa
spaccate, selci quarziti e carboni. Poscia altri
40 centimetri di terriccio sterile, formante l’attuale piano della caverna (C.
Maviglia, 1941). ...dodici elementi di collana costituiti da dodici canini di
cervo elafo perforati, trovati insieme ai resti dell’inumato e probabilmente facenti
parte del suo corredo funebre (Graziosi, 1947).
Individuo N.
2: rappresentato dal solo cranio è stato rinvenuto da Carlo Maviglia nel marzo
1938. Si trovava a poca distanza dallo scheletro n. 1, ad un livello
leggermente più alto, ma sempre sotto l’ocra. Il cranio riposava in posizione
supina... con la calotta cranica volta verso l’ingresso della grotta, ed i
piedi verso l’interno, in linea leggermente diagonale. Le condizioni di
conservazione non erano buone, purtuttavia si potè raccogliere quasi tutto il
cranio... Il resto dello scheletro, che avrebbe dovuto trovarsi, se si fosse
eseguito subito lo
scavo, fu malauguratamente disperso, dallo scavo clandestino fatto da qualche
ignoto cercatore di
fossili o di tesori (C. Maviglia, 1941).
Individuo N.
3: è rappresentato dal cranio, dall’epistrofeo, dall’atlante, qualche altra
vertebra, una scapola, una testa d’omero, una clavicola, alcune falangi della
mano destra ed altre della sinistra. I resti furono recuperati da C. Maviglia
nel marzo del 1940. La posizione di questo non è del tutto chiara, mentre il
mascellare inferiore si presentava verticalmente con la mandibola intatta,
quello superiore con le altre parti del cranio si trovava schiacciato e
rovesciato sulla sua destra... aderenti al mento si trovavano alcune falangi
della mano
sinistra come se questa avesse coperto la bocca mentre altre della mano destra
erano poste un poco più in basso (C. Maviglia, 1941).
Individuo N.
4: scoperto nel 1940 da C. Maviglia... La campagna di scavo fu effettuata nel
1942 dallo stesso Maviglia e da Paolo Graziosi, ma già il deposito era stato
visitato da ...precedenti frugatori che avevano asportato tutta la parte
toracica fino al bacino (Graziosi,1947)... La salma era inumata normalmente
all’asse della caverna e quindi della vecchia trincea, coi piedi rivolti ad est,
cioè verso la parete della grotta. Quando iniziammo lo scavo le ossa dell’anca affioravano
nella sezione; trovammo quindi il bacino, gli arti inferiori al
completo, l’avambraccio destro con l’estremità distale dell’omero,... del
braccio sinistro rimanevano solo alcune ossa della mano, le quali giacevano al
di sotto dell’osso iliaco come se il cadavere fosse stato inumato con la
sinistra posta al di sotto della regione glutea...presso il femore sinistro all’altezza
della mano, trovammo l’estremità di un ramo di corno di cervo e qua e la
qualche altro frammento di ossa dello stesso animale ...Essi davano
l’impressione di essere stati deposti intenzionalmente accanto al cadavere...
(Graziosi, 1947).
Individuo N.
5: scoperto nel 1942 da Paolo Graziosi e Carlo Maviglia, è costituito dal
cranio mancante di buona parte della faccia, gli omeri frammentari e qualche
vertebra frammentaria. ...per quanto riguarda il cranio isolato, e le poche
ossa frammentarie ad esso pertinenti dello strato B, vale a dire di un livello
più alto di quello delle altre inumazioni, non sono in grado di stabilire con
sicurezza se si trattasse di ossa inumate o soltanto abbandonate nel
focolare...è certo però che non ci fu possibile di notare tracce sicure di
sepoltura ...Essi giacevano in pieno focolare, mescolati alle numerose altre
ossa di animali ed alle abbondanti selci lavorate, e in stato di conservazione
assai precario (Graziosi,1947).
Individuo N.
6: recuperato da C. Maviglia tra il 1942 e il 1947 è rappresentato da un cranio
femminile di età inferiore a 25 anni, custodito presso l’Istituto di
Paleontologia Umana di Firenze.
Individuo N.
7: Anch’esso recuperato da C. Maviglia si trova custodito presso il Museo di
Storia Naturale di Milano. Si tratta di un reperto frammentario costituito da porzione
del cranio e della mandibola. I resti appartengono ad un individuo di sesso
maschile con un’età stimata tra i 25 e i 30 anni con caratteristiche
morfologiche e morfometriche affini agli altri individui. Le tracce di ocra sulla
porzione frontale e sulla mandibola indicano un rito di inumazione. [fonte: Carolina Di Patti]
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