In attesa dell'alba sanfratellana

 

È difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire cantava il maestro Franco Battiato, recentemente scomparso, nella sua famosa canzone Prospettiva Nevsky nel lontano 1980. Accostamento che, purtroppo, calza a pennello per la storica cittadina di San Fratello. L'emblema della decadenza sanfratellana è il centro storico, abbandonato e dimenticato da tutti. Il manifesto di tanta incuria è la stessa Roccaforte, sede di un antico castello medievale, mai inserita in un piano di riqualificazione che dovrebbe portare ad un minimo di fruizione del sito, con la creazione di un belvedere. Poco distante i ruderi malmessi dell'antica San Nicolò, e ancora più giù attende l'inesorabile destino la chiesetta ottagonale del Crocifisso, destinata a collassare su se stessa. Dalla piazzetta del Crocifisso è possibile osservare un vasto territorio violentato dall'uomo con i monumentali ruderi della storica frana del 1922 che nessuno ha mai pensato di recuperare. Il degrado raggiunge livelli massimi anche nella abitazioni civili, a tal proposito come non citare il palazzo Mammana, specchio di un degenerazione che ormai non conosce fine. Circa mezzo miglio più nord, sul Monte Vecchio, la situazione non è poi molto diversa, con il Santuario dei Tre Santi chiuso per gran parte dell'anno, e fuori da ogni circuito turistico; e la zona archeologica dell'antica Apollonia, con gli scavi ormai fermi ai cinque saggi di quasi vent'anni fa, per intenderci stiamo parlando di poco meno del 15% dell'intera area archeologica.


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