Un luogo per tanti
anni incontaminato come il territorio di San Fratello, non può che avere tra le sue
tradizioni culinarie e artigianali prodotti genuini e di grande valore
biologico.
L'arte culinaria
sanfratellana è semplice e dal gusto antico. Tra i nostri prodotti tipici
segnaliamo gli Insaccati preparati con carne di maiale allevato allo stato
brado, come la salsiccia, e poi, prosciutto, pancetta, lardo ecc... e tra i
prodotti caseari i formaggi ovini, caprini e bovini di vari formati, il gustoso
caciocavallo e la ricotta fresca e salata, prodotti ancora oggi dalle sapienti
mani dei pastori.
Uno spuntino originale per chi non risiede a San Fratello:
frittelle di cardi selvatici, fichi secchi con ricotta fresca, fichi bolliti e
la mostarda di fichi d'india.
La pasticceria locale è molto ricca, apprezzate
sono le "bianche" e le "nere", o meglio
"Passavoulant" e "gnuchiatuli" con pasta di mandorle, gli
agnelli pasquali e le stelle di Natale, la pignolata caramellata con miele locale.
La tipicità dei prodotti sanfratellani è caratterizzata da lavorazioni
artigianali: pizzare, telerie di lino grezzo e ricami rappresentano un'arte
antica e preziosa.
Nel magnifici scenari
naturali dei Nebrodi ancora oggi il bestiame si nutre di pascoli naturali
incontaminati. Le specialità alla carne e la produzione di latte ad alto valore
biologico è trasformata con diligenza e maestria secondo una rinomata
tradizione, garantendone la genuinità e l'alto valore qualitativo. Queste
produzioni veicolano il profumo di essere foraggere tipiche di questo paesaggio
esprimendo caratteristiche di notevole pregio.
HO INCIAMPATO,
RispondiEliminao meglio mi sono imbattuto, casualmente, su questa pagina di delizie mangerecce sanfratellane.
No, non mi sono fatto male, al contrario, ho provato un gusto atavico come ai tempi della mia adolescenza: di quando, fanciullo e poi adolescente, ero costretto (e anche consenziente) passare le vacanze estive in montagna presso zia Rosalia, che mi considerava come un figlio suo e mi porgeva tutto il suo amore affettivo di madre che non poteva avere figli.
Epperò, questo gusto non era reale, ma mentale e mi ha prodotto una abbondante salivazione, la cosiddetta acquolina in bocca.
Prodigio della memoria benvenuto alla ricordanza.
Leopardi, il poeta dell’infinito, cantava di sé; “… qui sola di te la ricordanza Trovo, dolcezza mia?
Delizie del tempo che fu e che rallegrano le fantasticherie della mia mente.
Grazie mente, pe’ le mie ricordanze.
Salvatore Emanuele - Firenze