LAVORI
La struttura si trova a una profondità di ben diciotto
metri. E' una delle grandi opere previste dopo il terribile dissesto
verificatosi sei anni addietro.
Salvatore Mangione.
Si avvia a conclusione il lavoro del trentunesimo pozzo per la
raccolta delle acque, sia del sottosuolo sia piovane. Collocati a diciotto metri di profondità, rappresentano una
vera e propria corona attorno ai grandi lavori di consolidamento avviati subito
dopo il dissesto del 2010.
"Si tratta della più grande scommessa della
tecnologia moderna", secondo i tecnici, quella che si sta completando a
San Fratello, nella più grande frana mai registrata e tramandata della storia
della Sicilia, con ben 100 ettari di dissesto, dove è rimasta interessata una
intera montagna sul versante occidentale che sormonta il torrente Inganno.
Oggi i pozzi sono collegati fra di loro e si attende solo la
deviazione con l'ultimo che si trova nella zona del Monte Nuovo, in località
San Benedetto. Il sottosuolo del centro abitato è risultato pieno di sorgenti e
pozzi pieni di acqua. Ancora per poco, si spera, l'intero territorio risulta
R4, zona rossa. Adesso, a conclusione dei lavori di consolidamento, potrebbe
scendere ad R2.
Questo è un compito che, in conferenza di servizi, viene
demandato all'ufficio tecnico del Comune per le competenze del caso. Esiste già
operativo il Pai, con una ampia descrizione della cosiddetta carta della
pericolosità e del rischio geomorfologico. Inoltre la Protezione Civile,
dipartimento regionale di Palermo, ha approntato una pianta del bacino
idrogeografico definito del torrente Inganno tra le aree territoriali che dal
bacino Rosmarino arriva sino a quello sottostante la cittadina di San Fratello.
Tanti milioni di euro sono stati spesi per mettere in sicurezza la zona
compresa nel perimetro urbano. Purtroppo gli interventi si fermano nel momento
in cui ci sarebbe bisogno di fare opere di idraulica e di sostegno al
patrimonio agricolo-forestale, dissestato. Ma la legge prevede la tutela degli
abitanti.
Tutte le acque che defluiscono dai pozzi sono state
convogliate nel torrente Schiccio per giungere nel sottostante torrente
Inganno. Il prossimo 14 febbraio ricorrerà il sesto anniversario del dissesto
idrogeologico del centro montano di San Fratello, con tanti problemi irrisolti
per gli abitanti sfollati e per le strutture recettive dell'abitato.
Commenti
Posta un commento