Etna-Alcantara-Nebrodi, Un “corridoio ecologico” per lo sviluppo del territorio

TURISMO
Ad intestarsi l’iniziativa è stata in questi mesi l’Associazione di Protezione Ambientale “A.P.A. San Francesco.

Rodolfo Amodeo.
Esistono in natura delle particolari aree territoriali cui viene attribuita la denominazione di “corridoi ecologici”. Trattasi, in pratica, di un insieme di habitat tra loro interconnessi, che permettono lo spostamento della fauna e lo scambio genetico tra specie vegetali, favorendo così un aumento del grado di biodiversità. 

L’individuazione di un corridoio ecologico viene, dunque, vista di buon occhio dalle pubbliche istituzioni che si occupano di tutela e valorizzazione dell’ambiente, tanto che ad una progettualità riguardante questo particolare tipo di area d’interesse viene riconosciuta una premialità di venticinque punti in più rispetto ad un progetto ordinario.

La Valle dell’Alcantara ha la fortuna di annoverare una fascia di territorio che avrebbe tutti i requisiti per poter assurgere a corridoio ecologico: si tratta della cosiddetta contrada “Pantano”, ubicata a cavallo tra il Parco dell’Etna, il Parco Fluviale dell’Alcantara ed il Parco dei Nebrodi e, per quanto concerne la competenza territoriale, pertinente ai Comuni di Castiglione di Sicilia, Randazzo, Linguaglossa e Piedimonte Etneo.

Ad intestarsi l’iniziativa di far inserire l’area Pantano tra i corridoi ecologici è stata in questi mesi l’Associazione di Protezione Ambientale “A.P.A. San Francesco”, costituita un paio d’anni fa nel Comune etneo di Castiglione di Sicilia per volontà di un gruppo di cittadini particolarmente competenti riguardo alle tematiche ambientali ed allo sviluppo turistico ecosostenibile nonché sensibili ai nuovi strumenti di comunicazione, quali Internet ed i social-network.

L’organismo in questione costituisce una diramazione a livello locale dell’associazione nazionale cattolica “Movimento Azzurro”, che intende promuovere politiche ambientaliste costruttive, e non a caso la figura che è stata unanimemente individuata per presiedere l’Apa “San Francesco” è quella del giovane arciprete della parrocchia castiglionese, Don Roberto Fucile. Quest’ultimo, avvalendosi delle competenze tecniche del geologo Salvo Patané, è da tempo in contatto con i preposti uffici della Regione Siciliana per perorare la causa dell’inserimento di contrada Pantano tra i corridoi ecologici.

Già dal 1994, peraltro, questa particolare area territoriale etnea veniva dichiarata “di notevole interesse pubblico” da un apposito decreto dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione. Purtroppo, però, le popolazioni interessante non sempre si sono mostrate all’altezza di sfruttare tutte le opportunità derivanti dal prestigioso “imprimatur” concesso ventidue anni fa dalla Regione Siciliana; spesso, anzi, tale “dichiarazione di interesse pubblico” è stata maldestramente ed in maniera quasi “autolesionista” interpretata come un vincolo anziché come un’occasione di sviluppo socioeconomico.

«Non si riesce ancora a comprendere – sostiene al riguardo Francesco Papotto, segretario dell’Apa San Francesco – che è proprio innalzando i livelli di tutela ambientale che possiamo renderci “interessanti” agli occhi dell’Unione Europea e fruire dei suoi aiuti, a partire dal maggior punteggio previsto per i progetti ricadenti nei corridoi ecologici. Dagli accuratissimi studi del docente universitario e nostro socio Giovanni Spampinato si evince, inoltre, che contrada Pantano meriterebbe a pieno titolo di rientrare anche nelle cosiddette “zone umide”, ossia ecosistemi fondamentali originati dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi (nel nostro caso etnee) divenuti “habitat” di rare specie faunistiche e botaniche degne di tutela. 

E come sta ben evidenziando il nostro presidente ed arciprete Don Roberto Fucile nelle sue interlocuzioni con le autorità regionali, per le zone umide è prevista anche la possibilità di divenire “zone franche”, ossia esentasse: sarebbe questa una ghiotta opportunità, che potrebbe invogliare numerosi imprenditori ad investire su questo lembo di territorio, magari ristrutturando i tanti pregevoli fabbricati rurali abbandonati in esso disseminati».
Intanto, i sindaci di Castiglione di Sicilia, Randazzo, Linguaglossa e Piedimonte Etneo stanno via via entusiasticamente aderendo all’interessante iniziativa dell’Apa San Francesco, che gode pure del supporto dei segretari nazionale e regionale del Movimento Azzurro, rispettivamente Alberto Fasciolo e Nello Russo.

fonte: gazzettinonline.it

Commenti