Nonostante siano trascorsi più di
quattro secoli dalla sua morte, a San Fratello il culto per San Benedetto il
Moro è ancora vivo e ben radicato. Concittadino e patrono, Benedetto è il più
illustre e il più grande dei figli di questa cittadina conosciuta per la lingua
che ivi si parla (dialetto gallo-italico), per la Festa dei Giudei e per i
cavalli allevati allo stato brado.
Al “Santo dalla pelle nera” i
suoi compaesani si rivolgono con un sentimento di venerazione e di fiducia, con
l’amore ed il rispetto che gli sono dovuti ma anche con la compostezza degli
atteggiamenti.
Lo invocano per qualunque bisogno pubblico e privato, per la
pioggia e per il bel tempo, in una grande calamità e in un affanno privato, in
una difficoltà amorosa e nella ricerca di un oggetto smarrito. In tutti i
momenti di difficoltà i sanfratellani sanno di potere contare su di lui e sulla
sua rassicurante protezione. Segni della devozione a San Benedetto il Moro si
possono intravedere nelle diverse realtà di San Fratello: in tutte le famiglie
almeno un componente ne porta il nome; in ogni casa ed in ogni locale pubblico
è presente almeno una statuetta raffigurante il santo; nelle automobili non
manca mai l’adesivo con la sua immagine; ai defunti si suole porre in tasca
un’immaginetta del Santo Moro per accompagnarli nel loro ultimo viaggio; varie
associazioni culturali sono a lui intitolate; diverse volte in occasione delle
elezioni amministrative comunali sono state presentate liste aventi per simbolo
proprio San Benedetto; numerosi artisti locali hanno rappresentato le sue
fattezze in opere pittoriche e scultoree, scrittori e poeti ne hanno decantato
le virtù, musicisti e compositori gli hanno dedicato inni.
quadro realizzato da Nino Manasseri |
Quadro realizzato da Alfio Emanuele |
Inno a San Benedetto il moro, parole e musica di Benedetto Di Pietro
La festa vera e propria si
celebra ogni anno il 17 settembre in forma tradizionale con luminarie, fuochi
artificiali, banda musicale e soprattutto con la solenne processione che si
snoda per le vie principali del paese nel corso della quale il clero, le autorità
ed i fedeli (molti anche a piedi scalzi) accompagnano la statua di fra'
Benedetto con preghiere, canti, inni, salmi, litanie, invocazioni. Al termine
della festa ogni anno viene sorteggiato, fra quanti hanno comprato il relativo
biglietto, dei doni che per voto qualche cittadino ha offerto al santo. In ciò
è evidente l’analogia con le offerte in natura che ancora oggi in Galizia
vengono fatte a “San Benito de Palermo” e che sicuramente un tempo erano
presenti anche a San Fratello.
Ma tutti i sanfratellani ricorderanno sempre con
la mente e con il cuore la festa che si è tenuta nel 1989, anno in cui si è
celebrato il quarto centenario della morte di San Benedetto il Moro.
Dopo quattrocento anni Benedetto
è tornato tra la sua gente e nei luoghi in cui aveva trascorso la sua infanzia
e la sua giovinezza: era andato via all’età di circa vent’anni senza mai più
ritornarvi. Il suo corpo incorrotto, posto all’interno di una grande urna di
vetro, è stato traslato da Palermo nel suo paese natale.Tutti i residenti, ma
anche moltissimi emigrati tornati per l’occasione da varie parti del mondo,
erano ad attenderlo al campo sportivo dove è giunto dall’alto a bordo di un
elicottero.
Dal 10 al 17 settembre il paese intero è diventato come un
santuario: meta di pellegrinaggi da diversi comuni della Sicilia, un continuo
via vai di fedeli, una serie interminabile di funzioni religiose, di marce, di
preghiere, di canti, di invocazioni. L’ultimo giorno, dopo la messa solenne
celebrata all’aperto nella piazza del seicentesco convento francescano, la
processione, effettuata in quest’occasione con le spoglie del santo, ha attraversato
tutte le stradine del paese quasi che Benedetto abbia voluto ripercorrerle
ancora una volta per fare riaffiorare i ricordi di una parte della sua vita che
sicuramente non ha mai dimenticato.
Da quell’anno la devozione è continuata con semplicità e discrezione ma con un
fervore sicuramente maggiore degli anni passati
fonte: Alfredo Iraci, Il culto a San
Benedetto il Moro nel suo paese natale
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