Domenica 24 marzo, in
occasione della processione delle Palme, ci sarà la prima uscita ufficiale del
Corpo Bandistico "San Benedetto il Moro" Città di San Fratello.
Finalmente San Fratello avrà nuovamente la Banda Musicale. Sarà stato il
nome del Santo Protettore, sarà stata la bravura e la volontà del maestro
Andrea Marino, sarà stato l’impegno dei ragazzi, sta di fatto che dopo quasi
mezzo secolo, San Fratello potrà nuovamente godere di un Corpo Bandistico.
Anticamente San Fratello aveva
una Banda Musicale di tutto rispetto, la più grande della provincia di
Messina. Era partecipe ai più grandi eventi, e documenti storici testimoniano
che la storica Banda di San Fratello fu presente all’arrivo di Mussolini a
Messina.
Da fine anni 60’, epoca in cui risalgono le ultime foto, si è tentato varie
volte di formare un corpo musicale ma senza successo. Spesso si trovavano i
componenti ma non c’erano i presupposti per andare avanti con l’organizzazione,
altre volte si iniziava il corso di musica ma senza esiti positivi.
L’ultimo tentativo di formare una banda risale al 2003 circa, con
l’apertura di una scuola di musica, ma ancora una volta, per vari motivi, senza
l’esito sperato.
Nell’Aprile del 2010, da un gruppo di giovani, parte l’iniziativa per la
formazione della Banda Musicale. L’idea è
venuta ai fratelli Marino, maestri di musica della banda di Alcara Li Fusi, San
Teodoro e Cesarò. La direzione artistica è stata affidata al Prof. Andrea
Marino Batà, laureato in trombone presso il conservatorio di musica V. Bellini
di Palermo.
Proprio a lui va dato il merito di aver portato
avanti questa iniziativa, con tutte le difficoltà e fino ad oggi senza aver
avuto dal Comune nessun rimborso spese. Ed è grazie a questa sua grande volontà che
domenica 24 marzo, in occasione della processione delle Palme, tornerà a
suonare la Banda di San Fratello.
Il maestro Marino sin dall’inizio, nonostante
tutti i problemi avuti, ha espresso il desiderio di far uscire i ragazzi già
per le festività pasquali. Malgrado il poco tempo avuto per preparare le marce,
la banda uscirà anche grazie al contributo dei musicanti esterni di Alcara Li
Fusi e Cesarò.
Si sta facendo il possibile per fare bella figura, ma soprattutto per
riportare alla luce la storica banda.
Fonte: sanbenedettodasanfratello.blogspot.it
Dal mio libro "Acquedolci":
RispondiEliminaLA BANDA
Una vera Banda Musicale, i cittadini Acquedolcesi non l’hanno mai potuto avere.
Troppi gli interessi polito-comunali-musicali sanfratellani.
A San Fratello v’era una Banda Musicale di primordine. Essa era composta da molti elementi, e dal punto di vista musicale con sovrabbondanza di strumenti e repertorio. Bella l’uniforme bleu gallonata di fregi, bottoni dorati e banda rossa ai calzoni. Possedevano conoscenze musicali di grande impatto, in specie quelle rese famose per la celebrità delle opere in quanto a bellezza e armonia.
Era questa, la Banda che veniva ad allietare i divertimenti paesani nelle feste del Patrono che al tempo era San Giuseppe.
Ciro Lo Balbo, tentò più volte di costituire un complesso musicale ma non ebbe mai la fortuna che meritava. Il denaro, quel vile denaro, latitava sempre. Le piccole erogazioni dei cittadini erano appena bastevoli per pagare l’affitto del locale dove gli allievi musicanti si dovevano riunire la sera, dopo una giornata di lavoro intenso.
Il Comune avrebbe dovuto, ma non lo faceva, elargire fondi per l’acquisto degli strumenti musicali. Strumenti che per le finanze degli addetti ai lavori erano parecchio costosi, per cui bisognava aspettare che un magnanimo mecenate si prodigasse in favore.
Il Lo Balbo si adoperava nella educazione musicale degli allievi. Partendo dal riconoscimento delle sette note sul rigo musicale al solfeggio, parlato e cantato, compreso il riconoscimento dei toni: diesis e bemolle. Il suo sacrificio non fu mai ripagato per colpa della malasorte che imperversava sulla nazione Italiana.
L’allievo appena finito di dirozzarsi, ingentilito ed affinato nella melodia, veniva chiamato o richiamato alle Armi per via del sovente susseguirsi degli avvenimenti bellici che il fascismo dei sogni imperiali auspicava.