Monoliti, canali, cascate e piscine naturali si susseguono continuamente trasformando la discesa del torrente in una monumentale scalinata.
di DARIO SIRNA.
Il torrente San Fratello è il ramo di levante del fiume Furiano. Esso è alimentato a est dai versanti
delle montagne di San Fratello e a ovest dai versanti delle montagne di Caronia
e costituisce con il suo alveo la linea di confine che separa i territori dei due
comuni.
Il fiume nel
suo tratto iniziale presenta un letto molto ampio e facilmente percorribile. Nella
zona alta, invece, il letto del torrente si restringe in quanto le sue acque
sono costrette a passare attraverso una gola molto stretta. In diversi tratti
l’ossatura delle montagne scavate dall’acqua emerge come un baratro proprio
sulle sponde del torrente creando angoli di suggestiva bellezza.
Le fiancate
del vallone offrono gli scorci più interessanti grazie alla presenza di queste
piccole falesie di arenaria modellate nel tempo dalla corrente dell’acqua.
Salendo di
quota e penetrando verso l’interno le formazioni monolitiche diventano sempre
più frequenti fino a imporsi nel letto del fiume con prepotenza e fascino. Il
paesaggio è dominato da queste composizioni monolitiche le quali occupano il
centro della scena ingoiando all’interno dei cunicoli formati delle loro
reciproche posizioni i sentieri percorsi dalla corrente del fiume. L’acqua
trascinata a valle scava nella roccia dei percorsi, che in alcuni casi
diventano dei veri e propri canali. Nella sua corsa verso il mare essa
modella i massi, si accumula alle loro spalle e li scavalca con getti di
cascate che precipitano dalle sommità rocciose creando scorci suggestivi. Lo
scenario del fiume è arricchito dalla meravigliosa cornice di verde che riveste
le pendici della valle in entrambi i versanti.
Uno dei punti più interessanti di tutto il bacino è il canyon: si tratta
di una gola stretta, breve, verticale, di grandissima bellezza, che si trova
quasi alla fine del tratto centrale. Il canyon ha una architettura particolare, esso è scavato in una gola
verticale ed esattamente in corrispondenza di un’ansa, cosicché non si ha la
possibilità di abbracciarlo per intero con lo sguardo. Il canyon si allarga
leggermente e con le sue pareti rocciose forma una piscina naturale del
diametro di circa 20 metri e profonda oltre i due metri, con una piccola
cascata (certamente più corposa in inverno) di una decina di metri.
Risalendo la gola il letto del fiume si trasforma in un canale roccioso,
scavato dalla corrente durante il suo passaggio. Le pareti del vallone si
avvicinano molto, stringendosi e innalzandosi fino a formare una gola
dalle pareti rocciose e verticali. Non si ha il tempo di contemplare uno scorcio, che in maniera incalzante
il fiume ne propone un altro ancora più bello, è come passare da un salone
all’altro di questo fantastico castello naturale.
Nel tratto medio
del torrente San Fratello segnaliamo principalmente una zona che emerge
rispetto al contesto di fondo per la dimensione dei massi, per la loro
particolare posizione, per il loro numero, per la presenza del fondale
roccioso, per i giochi formati dalla corrente fluviale nel difficile intento di
superare questi ostacoli e per la bellezza delle pareti rocciose che scendono
dal fianco del versante di San Fratello. Nella stessa zona è possibile
osservare sui bordi del fiume la presenza di massi di dimensioni che sfiorano i
venti metri di altezza, a ridosso dei quali trovano ospitalità anche alcuni
esemplari di alberi ad alto fusto.
Le
caratteristiche del fiume si mantengono inalterate fino all’ingresso della gola
verticale che si trova nella parte finale. Grandi massi, a volte alti come
montagne, si accavallano nei punti più stretti conferendo al fiume un aspetto
movimentato e intrigante. Le barriere monolitiche sembrano emergere dai
versanti laterali della valle, da dove l’acqua li ha estratti come da una cava. Osservando con attenzione i fianchi delle colline che cingono il fiume è
possibile notare come questo processo di estrazione sia ancora in corso e come
esso interessi tutt’ora le rocce che si trovano sepolte sotto la grande mole
delle montagne da cui vengono strappate.
Il Torrente San Fratello nella sua parte
più alta si divide in due rami di cui uno occupa l’impluvio del vallone Caprino
e l’altro l’impluvio del vallone Fosso Acquarossa. La zona di confluenza di
questi due torrenti coincide con il tratto del torrente San Fratello a monte del
bellissimo canyon verticale, ed esattamente con la località Case Lipari, nei
pressi del castello di Marescotto. In questo punto il torrente presenta un
andamento particolare, il suo tratto è infatti sempre più ampio e sabbioso.
Esso assume le caratteristiche tipiche di una grande fiumara, con un letto
molto esteso in larghezza e numerosi percorsi fluviali scavati nel tempo dalle
varie piene invernali. Il tratto in questione scorre alle falde del Pizzo
Gilormo, che spicca in mezzo alla vallata per la sua originalissima forma, per
le sue pareti rocciose e sgretolate, per i pendii colorati con cui si affaccia
verso il fiume.
Attaccata a questo pizzo si trova la Serra Caprino, da cui il
torrente prende il nome. Il Pizzo Gilormo e la Serra Caprino hanno
caratteristiche morfologiche apparentemente identiche e spiccano in mezzo alla
folla di cime, pizzi, vette e serre dei Nebrodi per la loro bellezza. Tutto il
rimanente contesto naturale e montuoso è invece caratterizzante dal verde fitto
e intricato della vegetazione boschiva. In questa spettacolare cornice di verde
intenso, sagomato e frastagliato come la bordura di un merletto, il Pizzo
Gilormo e la Serra Caprino con le particolari architetture delle rocce che li
compongono, costituiscono un elemento di forte contrasto che emerge
enfatizzato dal resto del paesaggio per la sua indiscutibile bellezza. Le
rocce, i canali, i monoliti, le cascate, le piscine, si susseguono
continuamente trasformando la discesa del fiume in una monumentale scalinata.
Altro luogo di interesse sono le cascate del torrente Caprino: si tratta di salti aventi dimensioni comprese tra i due metri
e i sette metri. Le cascate di maggiore dimensione sono due, la prima è
nascosta nell’arena da un circolo tondo di imponenti monoliti, mentre la
seconda si trova in corrispondenza dell’innesto di un affluente minore che
scende dalla Serra Caprino.
Desideravo chiedervi un'informazione: se per accedere alla valle del T.San Fratello avete percorso la Strada Eras, essa è in buone condizioni ? Dove avete lasciato l'auto per poi procedere a piedi ?
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