La Corte d’Appello ha
confermato la sentenza di assoluzione, emessa in primo grado dal tribunale di
Patti nel 2010. Ricca
era stato accusato di voto di scambio e abuso d’ufficio in occasione delle
elezioni amministrative del 25 e 26 maggio 2003, da lui vinte.
Dopo
l’assoluzione in primo grado, giunge anche la conferma della Corte d’appello di
Messina dell’estraneità ai fatti contestati a carico dell’ex sindaco di San
Fratello, Giuseppe Ricca e della sua giunta, accusati di voto di scambio e
abuso d’ufficio in occasione delle amministrative del 2003 nel centro
nebroideo.
A
Novembre del 2010 il tribunale di Patti aveva assolto gli imputati Giuseppe
Ricca e i cinque componenti della sua giunta, Calogero Carcione, Maria Teresa
Carroccio, Benedetto Cracò, Maria Luisa Artale e Benedetto Marino perché il
fatto non sussiste, oggi è quindi arrivata anche la sentenza di secondo grado
che nei fatti chiude, undici anni dopo, la vicenda giudiziaria legata
all’annunciata realizzazione a San Fratello di una centrale energetica a
biomassa, con conseguente assunzione di 20 giovani.
Il
giudizio iniziato nel 2006, partì a seguito di un esposto presentato dal gruppo
d’opposizione “Vivere a San Fratello”, sfidante di Ricca alle elezioni
amministrative del 2003, che denunciò presunti fatti di voto di scambio, in
particolare l’assunzione, attraverso la società Siriana, di venti giovani in
vista della promessa realizzazione della centrale a biomassa.
Secondo i
denuncianti sarebbero stati fatti firmare ai giovani anche i contratti di lavoro.
Già in sede di primo grado, però, i legali della difesa, Massimiliano Fabio e
Pippo Mancuso, erano riusciti a dimostrare l’insussistenza delle accuse.
La
centrale a biomassa, infatti, non fu più costruita a San Fratello per intoppi
di natura burocratica e la società Siriana, poi andata incontro al fallimento,
decise di trasferire l’impianto a Troina.
Questa
tesi è stata quindi confermata dalla corte d’appello messinese, presidente
Faranda, a latere Murone e Tripodi, che confermando la sentenza di primo grado
hanno dichiarato parzialmente inammissibile l’appello proposto dalla parte
civile, l’ex sindaco Sidoti Pinto, difeso dall’avv. Benedetto Palazzo.
“Ho
sempre dichiarato la mia estraneità ai fatti – afferma Ricca – ed ho affrontato
con serenità il procedimento penale. In quest’occasione voglio ribadire la mia
amarezza nel non essere riuscito a realizzare il sogno di dare occupazione a
tanti giovani del mio paese per intoppi burocratici e politici”. [fonte: GLPress e Am Notizie]
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