Padre Salvatore Calandra, poeta e scrittore di San Fratello.
di Benedetto Di
Pietro (*)
Se fino ad un
paio di settimane fa mi avessero chiesto chi era Padre Salvatore Calandra,
avrei risposto di averlo incontrato di persona (allora ero ragazzo) per le vie
di San Fratello e di ricordarlo vestito con abito talare nero, dal quale
spuntavano i lunghi pantaloni, con un mantello che copriva le spalle e una
papalina nera sul capo.
Era cappellano della chiesa di Sant’Antonio Abate e le
sue omelie, a detta dei fedeli di quella chiesa, erano imbastite di lingua
italiana e dialetto siciliano e spesso peccavano di eccesso di semplicità. Niente
di più.
Ricordo anche
di avere visto nel lontano 1956, anno della mia permanenza nel seminario di
Patti, un opuscolo a firma del Nostro che trattava di cure a base di erbe.
Qualcuno mi disse più tardi che l’autore era stato diffidato perché proponeva
pozioni curative fatte con erbe velenose; ma penso si sia trattato di ripicca di
qualche lobby di farmacisti.
La mia curiosità parte proprio da questo opuscolo
e mi metto alla ricerca su Internet, sicuro di poterlo trovare in qualche
biblioteca italiana, dal momento che oggi i moderni mezzi informatici e
l’adesione a tali mezzi del sistema bibliotecario internazionale permette di
reperire libri e documenti in tutto il mondo.
Purtroppo di
quell’opuscolo non ho trovato nulla, ma la mia curiosità è stata premiata.
Appena ho digitato il nome dell’autore, mi si è presentato “Sac. Salvatore
Calandra: Il Teatro dell’Universo (Poema)”. Sono entrato nel sistema ed ho
scoperto che si trattava di un libro in vendita presso un rigattiere
dell’Agrigentino, ma non specificava alcun dato sull’autore.
Poteva quindi
trattarsi di un omonimo, ma valeva la pena fare arrivare il libro, al massimo
avrebbe fatto parte dei molteplici libri di poesia della mia biblioteca. Acquisto
il libro che mi viene spedito con puntualità. Lo apro e vedo in prima pagina la
ripetizione del titolo sovrastato da una foto dell’autore che cerco di
riconoscere, ma la foto lo ritrae da giovane, quindi la mia memoria non mi
aiuta. Do un’occhiata all’interno e vedo solo versi e versi di poesia fino alla
fine del libro di 435 pagine.
Poi l’illuminazione: “Col permesso di S. Ecc. Rev.ma Mons. D. Angelo Ficarra - Vescovo di
Patti”[1]
e subito dopo “Proprietà riservata - S.
Fratello 31 ottobre 1954 - Sac. Salvatore Calandra”. Il miracolo è
accaduto: l’autore è il sanfratellano che cercavo.
Entusiasmo
tanto e nel contempo anche tanto stupore. Ma come, la cultura sanfratellana ha
dimenticato di annoverare questo autore tra i poeti sanfratellani?
È vero che
l’indagine sulla poesia locale si è fermata soltanto a quella dialettale, ma
com’è possibile che nessuno abbia mai parlato di questo poema di Padre
Calandra?
Così mi metto ancora sulle tracce dell’autore e della sua produzione
letteraria e trovo che il libro da me trovato è presente in una decina di
biblioteche italiane. Trovo pure che Calandra è autore di un altro opuscolo dal
titolo “Contempliamo Gesù addoloratissimo per noi” (41 pp) che si trova nella
biblioteca di Monreale.
Così mi metto a leggere il
“Teatro dell’Universo” sperando anche di trovare molti riferimenti a San
Fratello e magari molti versi nel dialetto galloitalico. Non trovo molto delle
cose cercate, ma è valsa la pena.
Riporto qui
sotto alcune brevi note sul poema con qualche mia impressione.
IL TEATRO DELL’UNIVERSO
(Sottotitolo “Godiamo
dell’Universo”)
Il libro è un
poema di ben 17552 (diciassettemila cinquecento cinquantadue) versi ed è diviso
in tre parti: CREATO (sottotitolo “Godiamo del Creato” - 40 canti - 5789
versi), REDENZIONE (sottotitolo “Godiamo della Redenzione” - 40 canti - 5928
versi) e OLTRETOMBA (sottotitolo “Godiamo dell’Oltretomba” - 40 canti - totale
5835 versi). Quest’ultima parte a sua volta è divisa in “Inferno” (canti 1-17,
versi 2482), “Purgatorio” (canti 18-25, versi 1214) e “Paradiso” (canti 26-40,
versi 2139).
Stilisticamente, il poeta si
avvale sempre del verso endecasillabo; usa la struttura dell’ottava (in Creato
e Redenzione) e della terzina in Oltretomba (il riferimento alla Divina
Commedia è evidente e Dante è il personaggio che accompagna l’A. in questi
luoghi).
Il poema è un canto di fede religiosa
e ci rivela l’A. come uomo dai molteplici interessi culturali.
Il CREATO
Nel “Creato”
l’A. canta le bellezze della natura e la perfezione delle cose create. L’uomo è
stato posto dal Creatore nell’Eden terrestre affinché ne goda.
In generale, nel “Creato” si nota
una buona conoscenza delle scienze naturali da parte del Calandra. L’autore tratta del territorio, dei regni minerale,
vegetale ed animale, e si sofferma sulle piante da frutta, sugli animali
domestici e sul corpo umano.
Nei canti 36 e 40 c’è un riferimento
al paese di San Fratello, che l’A. pone erroneamente vicino all’antica Alunzio
(e che sappiamo ora essere Apollonia): è la presenza di Frariddinu, suo nipotino (era figlio della sorella) che si vede
prima giocare felice e poi morire di febbre perniciosa. Questo fatto deve avere
influito molto sul pensiero del Calandra che riponeva nel bambino un futuro di
sacerdote.
In chiusura di questa parte, l’A.
pone una nota in cui dichiara che il suo intento sarebbe stato di fare «un grande poema, tutto sul creato; ma vi
pensò tardi […] Avrebbe voluto vedere molto al telescopio e al microscopio»
e quindi lascia il compito ad altri che dovrà prima studiare tutte le scienze,
«Poi si eleverà dalla loro aridezza,
prenderà il bello vivo, e lo ravviverà con l’amore, con la fantasia, coi
paragoni belli, anche ingenui»[2].
La REDENZIONE
L’A. parte
dalla Genesi e percorre i luoghi del Vangelo: il protagonista è Gesù Cristo.
Gli è compagno di viaggio Adamo, il primo uomo. Calandra era sacerdote e predicatore,
quindi i vari argomenti trattati sono anche i temi della sua predicazione.
L’OLTRETOMBA
È un parallelo
della Divina Commedia dantesca. l’A. divide l’Oltretomba in Inferno, Purgatorio
e Paradiso.
INFERNO: qui, l’A. non è più
accompagnato da Adamo, ma gli subentra Dante. Il luogo infernale, rispetto a
quello dantesco, viene ampliato e vengono posti parecchi personaggi della
storia: filosofi, teologi del passato, ma anche statisti del Novecento.
PURGATORIO: anche qui non mancano
teologi, filosofi e statisti del passato lontano e vicino. Nel canto XXIII, come
si evince dal sottotitolo, tratta di «Ignavi - Ungheri - Finti storpi - Paesani
dell’Autore - Euclione ladro convertito» In tutta l’opera, questo è l’unico
canto in cui compaiono tre versi nel dialetto galloitalico di San Fratello:
« […]
Asoltando il Maestro, si dipinse
Di rossore il mio volto, e più
guardai
Gente a me nota, che il parlar
cistrinse.
Fûro i Montalto; e dissi lor: zea sai?
Ca meanch so fusci ‘n ta l’ nasci criti,
O ‘mpasturei; pr’cò n’ cam’nai?
Ma essi pel Maestro più
arrossiti,
Ci chiesero pietà, ci domandâro,
Se al mondo son ancor dei
parassiti.
[…] »
PARADISO: l’A. vi pone tutti i
santi della Chiesa: gli apostoli di Gesù, i patriarchi, i dottori della Chiesa,
fondatori di ordini religiosi, ecc. Nel primo Cielo vi pone i bambini beati,
tra i quali troviamo il suo nipotino Filadelfio (Frariddinu) che gli canta il trapasso della nonna, madre dell’A. Vi
troviamo anche i santi fratelli martiri Alfio, Filadelfio e Cirino venerati a
San Fratello. Il Paradiso Terrestre è una parte del Paradiso Celeste. Non
mancano i moderni e i contemporanei, tra i quali Giorgio Washington, Cesare
Balbo, il Duca d’Aosta e Arnaldo Mussolini. A proposito di quest’ultimo, l’A.
si dice sicuro che se non fosse morto avrebbe convinto il fratello Benito a non
entrare in guerra.
___________________________________________________
ALCUNE INFORMAZIONI SULL’AUTORE
Padre Salvatore
Calandra nacque a San Fratello il 29/08/1879 e morì il 28/01/1958. Dalla pubblicazione (presente su
Internet) “I
Religiosi della Provincia di Messina al servizio della Patria come Cappellani
militari e soldati nella prima e seconda guerra mondiale” alla posizione 12 “Religiosi”
[ndr: diversa da “Cappellani” di professione] risulta quanto segue:
—Nome di religione: P. Benedetto da S.Fratello
—Cognome e nome: sold. Calandra Salvatore
—classe: 1879
—Corpo d’armata: 12° Comp. Sanità
—residenza: Palermo
—Scheda: dal 1920 - P. Benedetto Calandra Salvatore
—[figlio di] Filadelfo e Mileti Serafina
—Predicatore
—v. 29-08-1902 p .01-11-1905 ps. 20-09-1908
—Statistica attuale Prestò servizio nella Guerra del 1915-18, nel corpo
della Sanità, come soldato semplice.
—Secolarizzato nel 1920 - Vedi Atti della Provincia 1913 p. 165 e 1920
p.284
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Inoltre, la mia
curiosità è stata abbondantemente appagata, quando chiesi informazioni
all’amico Prof. Benedetto Iraci, che insieme al fratello medico Dott. Alfredo
sono cultori e collezionisti attenti delle opere di scrittori di San Fratello.
Mi inviò la lista che riporto qui di seguito e dalla quale si evince che il
Sac. Salvatore Calandra, non è stato solo autore de “Il Teatro dell’Universo”,
ma di molte altre opere, alcune delle quali sono state pubblicate, mentre altre
sono rimaste nei cassetti. Spero che dopo attenta analisi critica tali opere
possano essere messe a conoscenza degli studiosi.
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OPERE DEL SAC. SALVATORE CALANDRA
Edite:
- Per
la pace perpetua universale, prima ed. Gianfalla, Palermo,
1917; seconda ed., Zuccarello, S. Agata Militello, 1945.
-
Crescere
prosperamente, I.G.M., Messina, 1928;
-
Papa
sarto…., I.G.M., Messina, 1929;
-
Contempliamo
Gesù addoloratissimo per noi, Tip. Pontificia,
Palermo, 1952;
-
Igiene
molta, poche malattie. Sveltite i vostri corpi, preservatevi dal cancro,
Tip. Pontificia, Palermo, 1952;
-
Il
Teatro dell’Universo (Poema). Godiamo dell’universo,
Tip. Pontificia, Palermo, 1954;
-
Poesie
sui
giornali.
Manoscritte
(inedite):
-
I
Superanzi. (Romanzo satirico contro la guerra in tre volumi);
-
Allegrie
e allegorie (fin’oggi 216) 237;
-
Conferenze
e panegirici;
-
Amore
in
due volumi;
-
Coroncina
Ai Tre Santi Fratelli Alfio, Filadelfio e Cirino,
San Fratello, aprile 1931;.
-
Coroncina
di Maria SS. Assunta, San Fratello, 29/07/1937;
-
Nel
nome del Signore. Regola della Compagnia Contemplativa;
-
Il
Portento. Melodramma in sette atti, San Fratello,
08/04/1947;
-
L’Amante.
Melodramma in sette atti, San Fratello, 08/05/1947;
-
Caterina.
Melodramma in sei atti, San Fratello, 16/04/1948;
-
L’Invido
Rege.
Melodramma tragico in cinque atti, San Fratello, 15/03/1947;
-
Candida
Rubiconda. Melodramma tragico in tre atti, San Fratello,
15/02/1947;
-
La
Silvestre. Melodramma in sei atti, San Fratello, febbraio
1947;
-
Saulo.
Melodramma tragico in tre atti, San Fratello, 03/01/1948;
-
Cristoforo.
Melodramma in dieci atti, San Fratello, 02/07/1947;
-
Angela
– Sposa (Cecilia). Melodramma tragico in sei atti, San
Fratello, dicembre 1946;
-
Sara.
Melodramma in sette atti, San Fratello, giugno 1946;
-
La
Visione. Melodramma in sei atti, San Fratello, 16/02/1948;
-
Bella
Rosa.
Melodramma in sette atti, San Fratello, 10/11/1947;
-
Il
Sommo Amore. Melodramma in dieci atti, San
Fratello, 15/03/1948;
-
Emmanuel.
Melodramma in sei atti, San Fratello, novembre 1946;
-
Bella
Vergine Fuggenda. Melodramma in sette atti, San
Fratello, 03/12/1947;
-
Sulle
Tenebre. Melodramma in cinque atti, San Fratello, aprile
1946;
-
La
Margherita. Melodramma in cinque atti, San Fratello,
07/06/1950;
-
La
Massima Lotta. Melodramma in quattro atti, San
Fratello, 10/02/1950;
-
Il
Grande Eroe. Melodramma in cinque atti, San
Fratello, 08/04/1949;
-
Il
Fedelissimo. Melodramma in cinque atti, San Fratello;
-
Giuseppe.
Melodramma in quattro atti, San Fratello;
-
Il
Maledetto. Melodramma in quattro atti, San Fratello;
-
Strano
Collegio. Commedia in quattro atti, San Fratello,
21/03/1949;
-
Il
Messia. Oratorio, San Fratello, 30/04/1949;
-
Teresina.
Oratorio, San Fratello, 02/05/1949;
-
La
Samaritana. Oratorio, San Fratello, 04/05/1949;
-
Eva.
Oratorio, San Fratello, 05/05/1949;
-
Daniele.
Oratorio, San Fratello, 31/05/1949;
-
Il
Cieco nato. Oratorio, San Fratello, 01/06/1949;
-
Sulla
Montagna. Oratorio, San Fratello, 02/06/1949;
-
La
Trasfigurazione. Oratorio, San Fratello, 06/06/1949;
-
Tobia.
Oratorio, San Fratello, 06/06/1949;
-
Nato
Gesù.
Oratorio, San Fratello, 08/06/1949;
-
Surrexit.
Oratorio, San Fratello, 09/06/1949;
-
Noè.
Oratorio,
San Fratello, 09/06/1949;
-
L’Aurora.
Oratorio, San Fratello, 10/06/1949;
-
L’Ascensione.
Oratorio, San Fratello, 12/06/1949;
-
Il
Cavaliere Mistico. Oratorio, San Fratello, 20/08/1949;
-
S.
Ignazio. Oratorio, San Fratello, 20/08/1949;
-
L’Umile
Eroe (S. Francesco). Oratorio, San Fratello, 10/09/1949;
-
Il
Buon Amante (S. Pietro Apostolo). Oratorio, San
Fratello, 26/09/1949;
-
Il
Celebre Paziente (Giobbe). Oratorio, San Fratello,
06/10/1949;
-
Ester.
Oratorio,
San Fratello, 19/10/1945;
-
Giuditta.
Oratorio, San Fratello, 10/10/1949;
-
Celestis
Vita.
Oratorio, San Fratello, 29/10/1949;
-
Cristo
Re.
Oratorio, San Fratello, 03/11/1949;
-
Osanna.
Oratorio, San Fratello, 08/11/1949;
-
La
Pentecoste. Oratorio, San Fratello, 13/11/1949;
-
L’Assunta.
Oratorio, San Fratello, 16/11/1949;
-
La
Parigina. Oratorio, San Fratello, 25/11/1949;
-
Bocca
d’oro. Oratorio, San Fratello, 01/12/1949;
-
Agnese.
Oratorio, San Fratello, 07/12/1949;
-
Fulmìneo
(S. Francesco di Sales). Oratorio, San Fratello,
13/12/1949;
-
L’Atleta
(S. Martina V. M.). Oratorio, San Fratello, 31/12/1949;
-
Il
Fedele (S. Sebastiano M.). Oratorio, San Fratello,
07/01/1950;
-
Il
Dolce Amore. Oratorio, San Fratello, 18/02/1950;
-
Il
Centurione. Oratorio, San Fratello, 18/03/1950;
-
Patrator
Miraculorum (S. Biagio). Oratorio associato col cinema, San
Fratello, 05/04/1950;
-
Agata
Preziosa. Oratorio associato col cinema, San Fratello,
25/04/1950;
-
Il
Rompicollo. Viatorio, San Fratello, 20/11/1949
_________________________
(*) Questo articolo viene
pubblicato anche sul n. 82 della rivista “Lumie di Sicilia” di Firenze, diretta
da Mario Gallo.
[1]
Si tratta del vescovo di cui narra L. Sciascia in “Dalla parte degli Infedeli”
(Sellerio, 1993, pp. 74.)
[2]
Ne deduco, quindi, che la semplicità e i paragoni delle omelie di P. Calandra, che
tanta meraviglia destavano nei fedeli della sua chiesetta, erano da lui voluti
e non poteva essere diversamente data la sua qualifica di “predicatore”, come
si può dedurre dalla scheda biografica che metto a informazione parziale
sull’autore.
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