Alberi e piante per contrastare il dissesto idrogeologico

L’ingegneria naturalistica è un metodo ecologico che sostiene l’ambiente e che basa il suo fondamento nel rispetto dell’ecosistema.

L’ingegneria naturalistica si è prefissata di studiare il modo idoneo per consolidare il territorio a rischio idrogeologico, attraverso l’utilizzo di alcune piante specifiche in grado di migliorare le condizioni del suolo evitando pericoli di frane e cedimenti.

Come già si sa’ la presenza dei pini e di altre forme di arbusti, permette di contrastare le frane, che potrebbero diventare disastri, se le radici non fossero così resistenti da frenare lo scivolamento di masse consistenti. 

E' importante nelle aree collinari e di montagna, dove si trova la presenza costante dell’uomo, utilizzare metodi naturalistici in grado di contenere e migliorare le condizioni del suolo. L’ingegneria naturalistica ritiene che alcune piante siano in grado, grazie al loro apparato radicale, di fermare il terreno in movimento, mantenendolo stabile nel tempo.

In situazioni di declivio o di pendenze è quindi necessario pensare ad una sorta di muro vegetale capace di creare una barriera protettiva per tutto ciò che altrimenti, potrebbe trovarsi in pericolo. Nello specifico si pone come obiettivo l’utilizzo di piante autoctone che rispettino l’ecosistema in cui vengono inserite.

Alcune piante vengono poi scelte anche in base alla loro resistenza, in modo da poterle utilizzare anche in aree non favorevoli. In primo luogo le piante che vengono utilizzate per migliorare le prestazioni di terreni franosi, hanno radici molto ramificate e resistenti, proprio perchè riescono facilmente a trattenere il terreno impedendo un pericoloso dilavamento. Oltre a ciò le piante devono essere resistenti alle malattie del suolo, in modo che non si creino buchi nella barriera che andrebbero a condizionare la protezione.

Un problema di malattia costringerebbe a pensare a nuove coltivazioni resistenti che vadano a sostituire la falla. Le piante in grado di consolidare un terreno devono crescere rapidamente in modo da iniziare da subito la loro funzione, iniziando a riparare il terreno dalle piogge. Prima di coltivare le piante in grado di formare la barriera protettiva, occorre preparare il terreno in modo che non vi siano ostacoli nella loro crescita.

Proprio per questo è consigliabile ricoprire l’area di teli pacciamanti. Il telo riduce la presenza di erbe infestanti senza dover utilizzare diserbanti nocivi. La scelta di utilizzare metodi naturali per proteggere il territorio, permetterà di avere risultati equiparabili, senza dover utilizzare metodi artificiali inquinanti e molto più dispendiosi.



Piante antifrana adatte a consolidare terreni di collina

Elenco delle specie di piante maggiormente utilizzate nelle opere di Ingegneria Naturalistica
Famiglia delle GIMNOSPERME
Cupressus sempervirens Cipresso comune Nota essenza decorativa sempreverde utilizzata nelconsolidamento di terreni franosi e scarpate
Juniperus communis Ginepro comune Conifera sempreverde a portamento basso, ramoso confoglie lineari tipica delle regioni montuose dell’Europacentro-meridionale, è utilizzata nel consolidamento di terreni franosi e scarpate
Larix decidua Larice comune, larice europeo E’ una pianta molto rustica, importante per la produzione dilegname, utilizzata nel consolidamento di terreni franosi escarpate
Pinus halepensis Pino d’Aleppo Sempreverde, è coltivato in parchi e giardini. Riveste particolare importanza per l’aspetto estetico del paesaggio ed è adatto al consolidamento di terreni franosi e scarpate inambienti marini

Pinus pinaster Pino marittimo Sempreverde, riveste particolare importanza per l’aspetto estetico del paesaggio ed è adatto al consolidamento diterreni franosi e scarpate in ambienti marini
Famiglia delle ANGIOSPERME
Acer campestris Acero campestre Pianta molto rustica diffusa nell’Europa centro-meridionale spesso coltivata a sostegno delle viti, è adatta alconsolidamento di terreni franosi e scarpate
Acer platanoides Acero platanoide, acero riccio Pianta molto rustica originaria dell’Europa centrale edell’Asia anteriore. Fornisce un legname color biancosporco, venato, a fibra compatta ed è utilizzata per il consolidamento di terreni franosi e scarpate
Acer pseudoplatanus Acero fico, acero di monte Pianta molto rustica diffusa sulle nostre Alpi e sugli Appennini fino in Sicilia. Ha legno pregevole ricercato perla produzione di violini ed adatta al consolidamento di terreni franosi e scarpate
Ailanthus glandulosa Ailanto Importata dalla Cina nel 1775, oggi si usa a scopodecorativo. E’ una pianta pioniera e quindi particolarmente adatta al recupero di discariche
Alnus cordata Ontano napoletano, ontano cordato È una pianta molto rustica distribuita nell’Europa, nell’Asiaboreale e media, nell’America boreale e nelle Ande. Vegeta nelle zone umide ed è spesso utilizzato nel consolidamento delle sponde di fiumi e torrenti
Amorpha fruticosa Falso indaco, indaco bastardo Pianta molto rustica, pioniera, simile alla Robinia dalla quale si distingue preferendo suolo umido ed arenoso. Particolarmente adatta al recupero di cave e discariche
Arbutus unedo Corbezzolo In Italia cresce spontaneamente dalla regione marittima ai colli
Buddleia davidii Genere appartenente alle Buddleiacee, diffuso nelle regioni tropicali e sub-tropicali. Sono piante pioniere quindi adatte al recupero di cave ediscariche
Buxus sempervirens BossoTipico dell’Europa meridionale, mediterranea ed atlantica, èun sempreverde molto usato per la formazione di siepi obordure. Velenoso, utilizzato nel consolidamento di terrenifranosi e scarpate in alcune zone può risultare infestantedella macchia
Carpinus betulus Carpino bianco, carpino comune Comune nei boschi e nelle siepi è una pianta molto rusticache si moltiplica bene sia per seme che per talea. Dal legnoottimo è una pianta adatta al consolidamento di scarpate eterreni franosi
Castanea sativa Castagno Vive a lungo e prospera sulle pendici montuose su qualsiasiterreno purché non calcareo (300-900 metri s.l.m.). E’ unapianta molto rustica dal legno resistente alle intemperie, si presta molto bene al consolidamento di scarpate e terrenifranosi
Cercis siliquastrum Albero di Giuda, siliquastro E’ in genere utilizzato come pianta ornamentale, ma è adatta al consolidamento di terreni franosi e scarpate inzone marine
Cornus mas Corniolo Specie legnosa utilizzata a scopo decorativo o produttivo(legname), molto rustica e quindi adatta al consolidamento di scarpate e terreni franosi
Cornus sanguinea Sanguinella Specie legnosa utilizzata a scopo decorativo o produttivo (legname), molto rustica e quindi adatta al consolidamentodi scarpate e terreni franosi
Crataegus oxyacantha Biancospino europeo, biancospino selvatico Specie molto rustica tipica delle regioni temperate,diffusissima in siepi, boschi e macchie. E’ adatta alconsolidamento di terreni franosi e scarpate
Euonimus europaeus Berretta del prete, fusaggine Diffusa in Europa meridionale è una specie molto rustica adatta al consolidamento di terreni franosi e scarpate
Fagus selvatica Faggio E’ una pianta molto rustica, indigena delle nostre regioni montane (900-2000 metri s.l.m.), particolarmente adatta alleopere di consolidamento di versanti, scarpate e terreni franosi
Fraxinus angustifolia Frassino I caratteri di rusticità, la facilità con cui si propaga perinnesto e la bellezza della chioma ne hanno determinato ilsuccesso e la diffusione. E’ particolarmente adatta alleopere di consolidamento di scarpate e terreni franosi in zonemarine
Fraxinus excelsior Frassino maggiore, frassino comune I  caratteri di rusticità, la facilità con cui si propagano perinnesto e la bellezza della chioma ne hanno determinato ilsuccesso e la diffusione. E’ particolarmente adatta alle opere di consolidamento di scarpate e terreni franosi
Fraxinus ornus Ornello, orno, frassino da manna I caratteri di rusticità, la facilità con cui si propagano perinnesto e la bellezza della chioma ne hanno determinato ilsuccesso e la diffusione. E’ particolarmente adatta alle opere di consolidamento di scarpate e terreni franosi
Laburnum anagyroides (Cytisus laburnum) Maggiociondolo, citiso comune Appartiene alla nostra flora spontanea delle boscaglie montuose e collinari, è una pianta molto rustica e quindi utilizzata nelle opere di consolidamento dei versanti
Laurus nobilis Alloro, lauro Albero o arbusto sempreverde comune nella regione mediterranea ma che vive fino ad 800 metri s.l.m.. Siutilizza nelle opere di consolidamento di scarpate e terreni franosi
Melia azedarach Albero dei rosari E’ originario dell’Asia meridionale dove si coltiva per il suolegno da costruzione, è una pianta adatta alle zone marine utilizzata nelle opere di con solidamento di scarpate e terreni franosi
Myrtus communis Mirto Alberi e arbusti sempreverdi, maggiormente utilizzati nellaregione mediterranea per consolidare terreni franosi escarpate
Phillyrea angustifolia (Phillyrea latifoglia) Olivastro, olivello, ilatro comune, fillireaa foglie strette. Sempreverde tipico della macchia mediterranea utilizzatinelle zone marine per consolidare terreni franosi e scarpate
Populus alba Pioppo bianco Diffusissimo in Italia predilige luoghi boschivi, freschi ed umidi. Si utilizza nel consolidamento di sponde di fiumi etorrenti, ma si adatta bene anche ad opere realizzate inambienti marini
Populus canescens Pioppo zatterino,pioppo grigio Molto rustica predilige luoghi boschivi, freschi ed umidi edè utilizzata nel consolidamento di sponde di fiumi e torrenti
Populus nigra Pioppo nero, pioppo cipressino Molto rustica predilige luoghi boschivi, freschi ed umidi ed è utilizzata nel consolidamento di sponde di fiumi e torrenti
Populus tremula Pioppo tremolo, tremolo Molto rustica predilige luoghi boschivi, freschi ed umidi ed è utilizzata nel consolidamento di sponde di fiumi e torrenti
Prunus avium Ciliegio dolce Specie molto rustica, autoctona, comunissima e adatta alleopere di consolidamento di scarpate e terreni franosi
Pterocarya fraxinifolia Pterocaria, noce del Caucaso Il genere cui appartiene è nativo dell’Asia. Pianta moltorustica, amante dell’umidità, utilizzata nel consolidamentodi sponde di fiumi e torrenti
Quercus cerris Cerro Specie molto rustica, decorativa, utilizzata per ilconsolidamento di terreni franosi e scarpate
Quercus ilex Leccio Sempreverde adatta a zone marine, utilizzata per ilconsolidamento di terreni franosi e scarpate
Quercus pubescens Roverella Specie adatta a zone marine utilizzata per il consolidamentodi terreni franosi e scarpate
Robinia pseudoacacia Robinia, acacia, falsa acacia E’ di origine nordamericana ma ormai è naturalizzata, nota per le sue caratteristiche di rusticità (pianta pioniera) èutilizzata nel recupero di cave e discariche
Salix alba Salice bianco Il genere a cui appartiene è molto diffuso nelle regioniextratropicali. E’ una pianta che prospera in terreni profondie umidi, particolarmente adatta al consolidamento di sponde di fiumi e torrenti
Salix caprea Salicone, salice delle capre Il genere a cui appartiene è molto diffuso nelle regioniextratropicali. E’ una pianta che prospera in terreni profondie umidi, particolarmente adatta al consolidamento di sponde di fiumi e torrenti
Sorbus aucuparia Sorbo degli uccellatori Tipica dei nostri boschi montani è una pianta molto rustica utilizzata negli interventi di consolidamento di scarpate eterreni franosi
Spartium junceum Ginestra odorosa Tipica della regione mediterranea è comune nelle zone aride, rupestri e boschive. E’ adatta ad interventi diconsolidamento di scarpate e terreni franosi in zone marine
Syringa vulgaris Lillà, siringa, serenella E’ un’oleacea arbustiva decisamente rustica che forma forticespugli fioriferi, adatta alle opere di consolidamento discarpate e terreni franosi
Teucrium fruticans Teucrio Specie sempreverde indigena, comune negli incolti aridi esoleggiati, utilizzata per il consolidamento di scarpate eterreni franosi
Ulex europaeus Ginestrone Sempreverde indigena, piuttosto comune, ornamentale. E’utilizzata per il consolidamento di scarpate e terreni franosi
Viburnum opulus Palla di neve, oppio Specie rustica e decorativa adatta alla formazione dimacchie e siepi, utilizzata nel consolidamento di scarpate eterreni franosi
Viburnum tinus Lentaggine, viburno-tino, lauro-tino,alloro-tino Specie rustica e decorativa, sempreverde adatta agliambienti marini, utilizzata nel consolidamento di scarpate eterreni franosi
Acer campestre Acero comune,Oppio, Testuccio, Loppio, chioppo. E’ una specie diffusa in gran Parte dell’Europa, con esclusione delle sole regioni dell’estremo nord, giungendo sino all’Inghilterra e alla Svezia meridionale, presente in tutto il bacino Mediterraneo, in Anatolia, in Nordafrica e nell’Asia occidentale, molto comune in Italia sia come arbusto spontaneo sia come albero coltivato per ornamento o come tutore vivo della vite nelle campagne del Nord. Questo acero è presente spontaneamente come specie accompagnatrice in diversi tipi di boschi della nostra penisola con esclusione delle zone più meridionali, è presente negli orizzonti collinari e montani fino a 1.200 metri di altitudine, largamente rappresentato soprattutto nei boschi misti di latifoglie di pianura dove spesso è la specie dominante, nella pianura padana in consociazione ad altre essenze arbustive forma dense siepi ai margini dei campi e sulle sponde di fossi e canali. Portamento: è un albero caducifoglio con chioma fitta larga e tondeggiante anche se lo si può trovare spesso come arbusto o cespuglione, all’interno di dense siepi. Il tronco è spesso contorto e fittamente ramificato, con rami divergenti e color cannella, all’apice si presentano lisci e tomentosi, verso il tronco invece presentano costolature s gherose tipiche della specie. Predilige le esposizioni solatie o di media ombra e i terreni freschi e profondi ma non umidi, vive spontaneo in boschi di latifoglie in pianura e collina. E’ una specie termofila, sopporta la siccità e gli inverni lunghi e freddi, venti forti e ricchi di salsedine, tollera l’inquinamento atmosferico. Sviluppo: è un piccolo albero a lento accrescimento, tra gli aceri infatti è uno di quelli a mino velocità di sviluppo, raggiunge raramente i 15 metri di altezza, ma ha un’ottima longevità (200 anni). Il legno è pregiato e ottimo come combustibile, impiegato per la costruzione di strumenti musicali e attrezzi, è particolarmente duro ed elastico, ha alburno roseo-chiaro con venature rossastre. Cresce vigoroso in terreni calcarei, argillosi e profondi ma essendo una essenza rusticissima e frugale si adatta molto bene anche in terreni più poveri, rifuggendo soltanto da quelli eccessivamente umidi o particolarmente aridi. In terreni molto poveri di sostanze nutritive, la specie ce solo come arbusto. L’apparato radicale è moderatamente profondo e sviluppato, costituito prevalentemente da una fitta trama di radici di medie dimensioni che assicurano alla pianta un ottimo ancoraggio anche in terreni poco consistenti. Allo stato spontaneo costituisce una importante essenza forestale per il consolidamento di argini o per il rimboschimento di terreni incolti, è una delle piante più diffuse del paesaggio rurale delle nostre campagne, in quanto un tempo veniva impiegato come tutore vivo per le viti o come essenza arbustiva nelle siepi poderali.
Nota aggiuntiva:
In zone collinari di ampia estensione si usano:
acero campestre
robinia (robinia pseudoacacia)
carpino (carpinus betulus)
rovella (quercus pubescens)
sorbus domestica
Negli ambienti fluviali per consolidare le sponde dei corsi d’acqua o le zone adiacenti si suggeriscono:
salice (salix alba)
ontano nero (alnus glutinosa)
gelso (morus alba)
sambuco (sambucus nigra)

Fonti: lacasagiusta.it; verdeblog



Commenti

  1. Allo Stazzone: un "Abies Nebrodensis" per ogni bambino sanfratellano appena nato... valutate questa idea. L' "Abete dei Nebrodi" è una varietà di abete bianco rarissima, che esiste solo da noi con poche centinaia di alberi.. è considerata dallo IUCN una specie in pericolo critico di estinzione ed è stata inserita nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate dell'area mediterranea.Quale migliore occasione per aiutare questa specie a superare la minaccia di scomparire e, al contempo, utilizzarlo per consentire a San Fratello di combattere il dissesto? La caratteristica dell'Abete è che fa delle strane pigne all'insù..ricercatori e turisti verrebbero ad ammirare una ipotetica pineta di Abeti.. Inoltre questa pianta ha un apparato radicale molto grande.I l territorio sanfratellano è il suo habitat naturale.

    Approfondimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Abies_nebrodensis

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