Davvero bellissima la Sicilia, terra che promette percorsi
naturalistici interessanti, con viste mozzafiato, e strapiombi sul mare,
itinerari dove si può toccare con mano la storia che ha interessato quest’isola conquistata da civiltà e popoli differenti, ma anche le evoluzioni
storiche della morfologia del territorio con riferimento alle colate laviche
che hanno contribuito a modellare il paese nel corso dei millenni.
L’itinerario, da Catania ad Acireale, permette di analizzare tutta la
storia del sistema difensivo, realizzato sulla costiera ionica della Catania
del XVI° secolo, in particolare i castelli, le torri e le garitte difensive
presenti e dal punto di vista naturalistico non si trascurerà di apprezzare la
natura e la morfologia del territorio circostante: ad Acireale, si trovano
luoghi di una Sicilia sconosciuta, Santa Tecla e Stazzo, alle pendici
dell’imponente Etna: esse sono costruite su scogliere di origine vulcanica
sotto la Riviera dei Ciclopi, un paesaggio suggestivo, poco conosciuto ma
davvero incantevole.
Una giornata tra la valle del Calcinara e la valle
dell’Anapo, in uno splendido percorso accessibile a tutti purché discreti
camminatori. L’itinerario, ad
anello, può essere svolto in una giornata intera, divertendosi tra meraviglie
storiche e naturalistiche, rinfrescandosi tra le acque limpide del fiume
Calcinara. Un affascinante alternanza di viste mozzafiato, tombe, scale e
passaggi scolpiti nella tipica roccia calcarea bianca, segnata nei secoli dal
passaggio di migliaia di coloro che a partire dal 1250 a.c. ne fecero, secondo
alcuni studiosi, un regno monarchico autoctono.
Eccellente occasione per una vacanza immersi tra natura e
storia, ideale per chi ama boschi e specchi d’acqua incontaminati e scenari
ampi. Una full immersion tra la natura rigogliosa e ricchissima del Parco
dei Nebrodi e la scoperta di alcuni dei borghi più rappresentativi che
circondano il parco: San Fratello, terra del cavallo Sanfratellano è una cittadina antica e misteriosa, rifondata circa un millennio fa dai normanni sopra una imponente rupe (Roccaforte), così come testimonia la parlata gallo-italica ancora in uso nella popolazione; da vedere il Monte San Fratello con le rovine della città greca Apollonia e il Santuario arabo normanno dedicato ai Tre Santi Alfio, Filadelfio e Cirino.
Panorama di San Fratello |
Santuario dei Tre Santi Alfio, Filadelfio e Cirino |
Cavalli Sanfratellani al pascolo |
Nel territorio di San Fratello colpisce decisamente il bosco, niente terre brulle, sassose e aride, stereotipo di una Sicilia assolata e arsa, ma dei veri e propri paesaggi nordici, con fitta vegetazione, laghetti ad alta quota e ruscelli d’acqua limpida. Da San Fratello si viaggia verso sud e raggiunta Portella Femmina Morta, ci si addentra nel fitto manto boschivo, per poi discendere verso il lago Maulazzo, un invaso artificiale, immerso nella fitta vegetazione del bosco Sollazzo Verde, lungo le pendici del Monte Soro. Passando per la valle di Cuderì, si arriva a Biviere di Cesarò, uno specchio d’acqua che è la più importante zona umida della Sicilia.
I Nebrodi, assieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono
l’Appennino siculo: essi s’affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno,
mentre il loro limite meridionale è segnato dall’Etna, in particolare dal fiume
Alcantara e dall’alto corso del Simeto. Tra i Nebrodi e le Madonie, a Castel
di Tusa, c’è Fiumara d’Arte, uno scenario dove un tempo scorreva il fiume
Tusa, oggi vero e proprio museo a cielo aperto che accoglie opere scultoree
contemporanee.
Le Gole dell’Alcantara, alte
pareti di basalto modellate, nel corso dei millenni, dallo scorrere delle acque
del fiume omonimo. Il paesaggio varia, da un percorso pianeggiante ricco di
agrumeti a pascoli e pendii ricchi di fitta vegetazione.
La Riserva Naturale Orientata Oasi del Simeto è raggiungibile partendo da Ponte
Primosole, a piedi o in mountain bike, costeggiando il fiume Simeto, il
maggiore dei fiumi siciliani, fino a raggiungerne la foce. L’area riveste
particolare interesse per via dell’avifauna che ospita.
Tra San Vito Lo Capo e Scopello, si snoda la Riserva
Naturale dello Zingaro, un paesaggio dove gli odori della campagna si fondono
con quelli del mare. Impressionante è il numero di conigli che si incontrano
durante le prime ore del giorno. Il luogo è pieno di calette come Cala
Capreria e Cala del Varo, bella e raggiungibile solo via mare. Di fronte la
cala, si erge un terrazzo belvedere, ombreggiato da alberi di leccio,
all’interno del quale è stato allestito il Museo della Manna. Superata Punta
Leone, si arriva a Cala Disa, si incontra il sentiero per Cala Beretta,
poi ancora Cala Marinella, fino ad arrivare alla Grotta dell’Uzzo, animata
dal volo frenetico di rondoni e altri volatili. Di fronte alla grotta, c’è il
Museo della Civiltà Contadina, dopo di che si può procedere o verso il sentiero
montuoso oppure scendere a Cala Torre dell’Uzzo, costeggiando il mare fino
alla bellissima Tonnarella dell’Uzzo.
fonte: Ecoo.it
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